Il bel caldo estivo porta alle Gallerie d’Italia di Milano una interessante mostra sulle articolate ricerche scultoree del XX secolo.
Fino al 22 ottobre gli eleganti spazi di Intesa Sanpaolo accolgono il progetto " Viaggio nel contemporaneo tra pittura e scultura" curato da Luca Massimo Barbero.
Si tratta di un percorso espositivo temporaneo che approfondisce aspetti inediti di autori e opere delle collezioni del Novecento e del XXI secolo del Gruppo, fra cui la collezione Luigi e Peppino Agrati - oggi parte del patrimonio artistico gestito dal Gruppo-, le opere scultoree già facenti parte della collezione Henraux, nonché le recenti acquisizioni provenienti dal gruppo Ubi Banca. Con oltre 70 opere generalmente non esposte nella sede milanese, questo percorso dedicato all’arte italiana e all’arte contemporanea internazionale si incentrerà sul dialogo tra le diverse ricerche scultoree di alcuni dei maggiori protagonisti del XX Secolo in confronto ad importanti approfondimenti intorno alla pittura del Secondo dopoguerra.
Nel monumentale spazio di ingresso nel museo i visitatori saranno accolti dalla grande opera in marmo bianco Femme Paysage di Jean Hans Arp del 1966, a rappresentare l’ampia raccolta di sculture della Collezione Henraux oggi confluita in Intesa Sanpaolo. Un allestimento con radici cronologiche che partono dai grandi maestri della scultura del XX Secolo, destinati a segnare la produzione figurativa delle arti plastiche italiane, permetterà di ammirare nelle prime sale tre grandi artisti del Novecento come Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù con opere raramente esposte insieme e qui riunite come emblematiche delle radici della scultura italiana.
Un momento completamente inedito sarà la sala dedicata a Fausto Melotti nella quale verrà mostrato per la prima volta al pubblico un importante corpus fittile del maestro (19 opere rappresentative dei suoi contenitori e vasi ceramici tra cui quattro importanti Korai, due opere in filo di rame una delle quali proveniente dalla collezione Luigi e Peppino Agrati). Grazie al confluire delle varie raccolte, ci sarà una sala interamente dedicata a Lucio Fontana come evidente rimando al tema dello Spazialismo, una sala dedicata all’azzeramento e alla monocromia nell’arte contemporanea internazionale dei primissimi anni Sessanta il cui perno sarà la scultura Complex Form di Sol LeWitt recentemente entrata nelle Collezioni Intesa Sanpaolo, unitamente ad artisti italiani del calibro di Piero Manzoni, Alberto Burri, Toti Scialoja, Enrico Castellani e Robert Ryman maestro del minimalismo americano. Il percorso espositivo prevede inoltre la presenza di artisti emblematici come Carla Accardi, Giulio Turcato, Antonio Sanfilippo, Corrado Cagli, e un nucleo di sculture di Pietro Consagra, tra cui l’opera Bifrontale malachite, dedicate al tema della ricerca sulle pietre e sui marmi che l’artista conduce negli anni Settanta e Ottanta del Novecento. Il percorso espositivo prevede nel passaggio verso il Cantiere del ’900 un ideale cannocchiale tematico e visivo con opere di artisti che, partendo dall’astrazione classica, giungono nel Secondo dopoguerra ad una pittura sempre più minimale e procedurale: presenti artisti del calibro di Bice Lazzari, Mario Nigro, Roman Opalka. Alcuni studi esposti accenneranno alle modalità poetiche ed esecutive di Sol LeWitt.
Di questo maestro americano sarà l’accenno dell’importante scultura Three Cubes (Straight) del 1969, appena giunta nelle Collezioni Intesa Sanpaolo, ad assumere quasi l’aspetto di una scala architettonica entrando nello spazio di Salone Manzoni, la cui prospettiva costituita da profili cubici inquadrerà il punto di arrivo di questo percorso rappresentato dalla recente acquisizione Abstraktes Bild del 1984 di Gerhard Richter. Il percorso sarà dunque un’ occasione di approfondimento delle molteplici tematiche, ricerche e movimenti che le Collezioni Intesa Sanpaolo contengono, unitamente ad una loro valorizzazione.