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16/11/21

Toccare l'aura delle cose a Ca' Corner della Regina

Fondazione Prada Venezia, foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti

 Dal prossimo 19 Novembre la sede di Venezia della Fondazione Prada, propone un particolare progetto "AURA | SUL TOCCARE LE COSE” una coreografico ideato da Virgilio Sieni in collaborazione con Fondazione Archivio Luigi Nono. Si tratta di una serie di performance che si svolgeranno negli spazi di Ca’ Corner della Regina, da venerdì 19 novembre 2021, alle ore 19 e 20.30, nell’ambito della quarta edizione del Festival Luigi Nono alla Giudecca, dal titolo “Luigi Nono e i suoi Maestri”, in programma in vari luoghi di Venezia fino al 27 novembre 2021.


CS

“AURA | SUL TOCCARE LE COSE” è un ciclo di otto azioni coreografiche su musiche di Luigi Nono e Claudio Monteverdi che coinvolge danzatori professionisti e non professionisti selezionati attraverso una call pubblica. Si inserisce in un programma più ampio “Territori del Gesto” - ideato da VIRGILIO SIENI | CENTRO NAZIONALE DI PRODUZIONE DELLA DANZA - diffuso sul territorio nazionale che propone e sviluppa una riflessione sulla relazione tra città, luoghi o borghi, corpo e arte in un ciclo di interventi artistici partecipativi legati ai linguaggi del corpo e della danza con l’obiettivo di sensibilizzare le comunità sui temi della cura, dell’osservazione e della connessione. Attraverso la trasmissione e la ripetizione dei gesti ispirati da oggetti o opere d’arte si compone un vero e proprio viaggio a episodi nei territori, un nuovo spazio d’ascolto.

Il progetto di Virgilio Sieni “AURA | SUL TOCCARE LE COSE” si sviluppa sul “respiro” delle stanze del secondo piano nobile del palazzo settecentesco di Ca’ Corner della Regina e sull’attenzione al toccare, inteso come atto di connessione tra presente e passato. Come spiega Virgilio Sieni, “attraverso la manipolazione di tredici oggetti d’affezione di Luigi Nono si costruiscono azioni coreografiche fondate sul gioco di risonanza tra corpo e aura, vicinanza e assenza. Partecipano cittadini e performer nella creazione di danze che nascono dal ricordo e dalla volontà di restituire il gesto alle cose del passato, pensando al corpo come un infinito, fonte inesauribile di memorie, spostamenti e dettagli figurali. Gli interpreti instaurano un dialogo visibile nella trasparenza dello spazio tattile, nella forza manipolativa dell’atto sensoriale: polpastrelli, mani e sguardi sensibilizzano il loro tocco cambiando la prospettiva del toccare. La musica di Luigi Nono e Claudio Monteverdi traccia una forma difonica dell’ascolto. Il pubblico, passando liberamente da un’azione all’altra, da un dialogo all’altro, attraversa e incrocia lo spazio musicale e lo spazio tattile delle cose in una lettura percettiva e soggettiva.”