Forme primordiali, compulsive, fragili, malleabili, che colpiscono per quella modularietà che pare perfetta ma è l'instabile gioco della natura.
Alice nel suo paese delle meraviglie trasforma le sue memorie in processi che condividono le forme amate, apparentemente delicate ma così eterne, almeno per il breve tempo umano.
La materia diventa trasformazione che svela le assurde pratiche della vita, instabilmente capace di adattarsi e rinnovarsi a scapito del nostro illusorio possesso di limitazione.
L'essere umano non può che affascinarsi e sperare di compenetrare questa mutevolezza e l'artista ci riesce nel suo arruolarsi alla sperimentazione del cambiamento.