Inizia oggi la mostra "Lo splendore della maiola nell'Italia rinascimentale" presso Palazzo Madama a Torino, una stupenda
mostra di maioliche rinascimentali, con più di duecento capolavori giunti da
tutto il mondo.
Rinfrescatoio del servizio
Salviati - Bottega di Pietro e Paolo
Bergantini, Faenza, 1531 Palazzo Madama, Torino
CS
La mostra L’Italia del Rinascimento. Lo splendore della
maiolica, allestita nella Sala del Senato di Palazzo Madama dal 13 giugno al 14
ottobre 2019, presenta un insieme eccezionale di maioliche rinascimentali
prodotte dalle più prestigiose manifatture italiane, riunendo per la prima
volta oltre 200 capolavori provenienti da collezioni private tra le più
importanti al mondo e dalle raccolte di Palazzo Madama.
L’affascinante storia della maiolica italiana nella sua
età dell’oro, dalla metà del 1400 alla seconda metà del 1500, viene narrata a
Torino da un curatore d’eccezione, lo storico dell'arte Timothy Wilson, in
collaborazione con Cristina Maritano, conservatore di Palazzo Madama per le
Arti decorative. Wilson, attualmente conservatore onorario dell'Ashmolean
Museum di Oxford, è tra i massimi esperti di maiolica del Rinascimento e a lui
si devono i cataloghi sistematici delle raccolte del British Museum di Londra,
del Metropolitan Museum di New York, della National Gallery di Victoria in
Australia e dell'Ashmolean Museum di Oxford.
La mostra si apre in Camera delle Guardie con una grande
vetrina, che evoca il mobile protagonista della sala da pranzo rinascimentale,
la credenza, dove le raffinate maioliche erano esposte sia per essere ammirate
sia per servire all’apparecchiatura della tavola.
Si entra poi nella Sala del Senato dove il percorso si
snoda attraverso i principali centri produttori di maiolica in Italia, come
Deruta, Faenza, Urbino, Gubbio, Venezia, Castelli e Torino, e si sofferma sulle
caratteristiche della decorazione e sui principali artisti, tra i quali Nicola
da Urbino e Francesco Xanto Avelli.
La mostra prosegue illustrando l’ampia varietà di temi
riprodotti sulla maiolica istoriata, che, oltre ai soggetti religiosi, vede
riccamente rappresentati soggetti profani, tratti dalla storia antica e dalla
mitologia, o riguardanti la vita affettiva, come i temi amorosi, o lo status
sociale dei committenti, come i servizi araldici. Le fonti grafiche di questa
pittura di storie derivano dai repertori di incisioni che circolavano nelle
botteghe dei maiolicari e che erano il tramite per riprodurre su scala ridotta
e per una visione domestica le più celebri invenzioni dei grandi pittori
dell’epoca. Tra il 1400 e il 1500 si amplia e si differenzia l’uso delle
maioliche nella vita sociale. Nell’arredamento della casa italiana, in
particolare nelle residenze di campagna, le maioliche istoriate venivano
esposte sulle credenze ma anche usate sulle tavole e potevano essere offerte
come doni in occasioni quali il matrimonio e la nascita. Piccole sculture, che
talvolta mascheravano la funzione di calamai o fontane, erano usate a scopo
decorativo negli interni privati. Particolarmente fiorente divenne l’uso della
maiolica nei corredi da farmacia, commissionati in genere da istituzioni
religiose.
Il percorso si conclude con una serie di capolavori,
collocati in singole vetrine: una coppia di albarelli di Domenigo da Venezia,
un grande rinfrescatoio di Urbino e la brocca in porcellana medicea di Palazzo
Madama, eccezionale esemplare della prima imitazione europea della porcellana cinese, realizzato da maiolicari
di Urbino che lavoravano a Firenze alla corte di Francesco I de’ Medici.
Fiasca - Pesaro(?), 1470-1500 Collezione privata
La maiolica è tra le poche forme d’arte del Rinascimento
che hanno conservato in modo perfetto i colori originari di quando furono
realizzate. La tecnica consiste nel rivestire di uno smalto bianco opaco a base
di stagno la superficie di oggetti in terracotta e nel dipingervi sopra con
ossidi metallici, che virano in brillanti colori dopo la cottura: dal cobalto
si ricava il blu, dal rame il verde, dal ferro l’arancio o l’ocra,
dall’antimonio il giallo, dal manganese il porpora o marrone e dallo stagno il
bianco. Ha lontane origini islamiche e giunse in Europa con la conquista
musulmana della penisola iberica nell’VIII secolo, impreziosita con il lustro,
che consentiva di ottenere il colore dell’oro o del rubino con sfumature
cangianti o iridescenti. La maiolica ispano-moresca, esportata con successo in
tutta Europa, influenzò gli sviluppi dell’arte ceramica in Italia, praticata in
numerosi centri della Toscana, dell’Emilia, delle Marche e dell’Umbria. Con
grande inventiva i ceramisti italiani innovarono la tradizione islamica
contaminandola con motivi ispirati al repertorio gotico e rinascimentale e
altri derivanti dalle porcellane cinesi.
La novità assoluta, nata nelle botteghe dei ceramisti
italiani, fu l’istoriato, ovvero la colorata pittura di storie sopra la
superficie bianca della ceramica. Il rappresentare in maiolica temi di storia
sacra e profana, religiosi, mitologici, amorosi, con lo scopo di ornare la
dimora signorile è, infatti, una peculiarità tipicamente italiana, che si
sviluppa dalla fine del 1400 soprattutto in città del centro Italia, come
Pesaro, Deruta, Faenza, Gubbio, Casteldurante e Urbino. La maiolica istoriata,
pur rappresentando solo una minima parte della produzione ceramica italiana, si
è conservata nel tempo grazie al suo prestigio e all’interesse che ha saputo
suscitare nei collezionisti di ogni epoca.
A margine della mostra verrà organizzato un convegno
internazionale dal titolo "Il collezionismo fa grandi i musei" che si
terrà nelle sedi di Palazzo Madama e del Palazzo dei Musei di Varallo Sesia nei
giorni 16 e 17 settembre 2019.
Palazzo Madama -
Museo Civico d’Arte Antica
Fondato nel 1863, il museo è oggi ospitato in uno dei più
antichi e affascinanti palazzi della città, con testimonianze architettoniche e
di storia dall’età romana al Barocco di Filippo Juvarra. Le raccolte contano
oltre 60.000 opere di pittura, scultura e arti decorative dal periodo bizantino
all’Ottocento.
www.palazzomadamatorino.it
Orario: lun-dom 10.00-18.00, chiuso il martedì. La
biglietteria chiude 1 ora prima
Biglietti: Intero 8 € Ridotto 6 € Ingresso libero
Abbonamento Musei e Torino Card
Info per il pubblico:
palazzomadama@fondazionetorinomusei.it - t. 011 4433501 -
www.palazzomadamatorino.it