Translate

11/03/24

Meg Webster al Dia Beacon




 Molto interessante l'omaggio che il Dia Beacon rende all'artista Meg Webster, fra le figure più appartate ed interessanti di una Land Art ambientale, con opere che attingono all'arte minimalista e materica degli anni '60 e '70,  usando materiali naturali - come terra, sabbia e sale - in ambienti chiusi dalla metà degli anni '80, modellandoli in sculture elementari e sensorialmente ricche. Il suo lavoro spazia da semplici volumi geometrici, giardini e installazioni idrauliche e di luce crescente che possono essere collocate all'interno o all'esterno della galleria.

Questa proposta del lavoro di Webster offre i suoi caratteristici lavori in terra concavi e convessi, recentemente entrati nella collezione di Dia, integrati da sculture costruite in cera d'api, muschio, sale e bastoncini. Presentati nelle gallerie adiacenti ai giardini occidentali, i materiali organici della mostra costituiscono un ecosistema in cui colore, profumo e suono entrano in dialogo con gli elementi naturali esterni. 




Presentate insieme alle opere dei colleghi Michael Heizer, Donald Judd e Richard Serra, tra gli altri, le sculture di Webster apportano una prospettiva ecologica unica alle preoccupazioni formali che animano l'arte nella collezione di Dia.

Meg Webster è curata da Matilde Guidelli-Guidi, curatrice e co–responsabile del dipartimento, con Liv Cuniberti, assistente curatoriale.




Tutte le mostre al Dia sono rese possibili dall'Economou Exhibition Fund.

Meg Webster è resa possibile dal supporto principale delle Loro Eccellenze Sheikh Jassim e Sheikha Al Mayassa Al-Thani. Significativo sostegno da parte della Berkowitz Contemporary Foundation. Supporto aggiuntivo da parte di Agnes Gund, Anne Mosseri-Marlio e Reto Wey, Marsha e Jeffrey Perelman e Deedie Rose. Un ringraziamento speciale alla Paula Cooper Gallery, New York.