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22/04/21

La Domus Grimani ospita Georg Baselitz e apre la sala del Doge.

Il Museo di Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa conferma il suo ruolo di protagonista nella scena culturale veneziana con due nuovi progetti che rafforzano il dialogo tra antico e contemporaneo, in un luogo unico nel panorama architettonico e storico-artistico della città.

Il prossimo 19 maggio verranno aperte al pubblico DOMUS GRIMANI. La Sala del Doge – il riallestimento di uno degli ambienti più spettacolari ed evocativi del palazzo che tornerà ai suoi splendori rinascimentali – e la mostra Archinto con i nuovi lavori dell'artista tedesco Georg Baselitz, alcuni dei quali, realizzati espressamente per il Palazzo, rimarranno in comodato al #museo per concessione dell'artista grazie a uno speciale accordo.

 Frutto della collaborazione tra la Direzione regionale Musei Veneto e la fondazione Venetian Heritage, l'intervento sulla Sala del Doge con il ricollocamento della statuaria greca e romana parte della collezione Grimani, rientra nell'ambito di una strategia di valorizzazione e promozione del palazzo e della sua storia e in continuità con il riallestimento della Tribuna del patriarca Giovanni Grimani, inaugurata nel maggio del 2019 con la mostra DOMUS GRIMANI 1594-2019.

Gruppo statuario con Dioniso e satiro, seconda metà del II secolo d.C. Rielaborazione eclettica da modelli greci tardoclassici di scuola prassitelica (Dioniso) e tardoellenistici (satiro); marmo; h. 217 cm. Museo Archeologico Nazionale di Venezia, inv. 119

La Sala del Doge fu creata contestualmente ai lavori di ampliamento del palazzo voluti da Giovanni Grimani, patriarca di Aquileia, e da suo fratello Vettore e terminati nel 1568. Questo spazio, contraltare ideale della Tribuna e probabilmente anch'esso progettato dallo stesso Giovanni, voleva celebrare la figura di Antonio Grimani, abile mercante di spezie e primo doge della famiglia. Proprio per evocare i rapporti dell'avo con il Mediterraneo orientale, Giovanni e Vettore decisero di abbellire lo spazio con marmi antichi e preziosi come l'alabastro giallo, il serpentino verde e il porfido rosso, creando così una scenografia spettacolare in cui esporre parte delle sculture classiche della collezione di famiglia. 

 Attraverso un'attento studio delle fonti storiche – tra cui il testamento di Giovanni Grimani, descrizioni storiche dell'epoca e fotografie di fine '800 recentemente scoperte negli archivi della National Gallery di Washington – i curatori Daniele Ferrara, direttore della Direzione regionale Musei Veneto e Toto Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage, hanno potuto ricollocare all'interno della sala venti sculture, tra cui il gruppo Dioniso appoggiato a un satiro di epoca romana imperiale nella nicchia della parete frontale. Altre undici sculture sono state invece collocate nelle sale attigue: sei nel vestibolo, una nel Camerino di Callisto e quattro nella Sala di Psiche.

 L'evento è accompagnato da una pubblicazione edita da Marsilio che completerà il corpus editoriale sul #museo iniziato con la mostra DOMUS GRIMANI 1594-2019 attraverso una importante campagna fotografica realizzata per l'occasione.

Questa nuova operazione - prodotta da Civita Tre Venezie e finanziata da Venetian Heritage e dal Ministero della #cultura, in collaborazione con Gagosian e Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte e grazie al sostegno di numerosi mecenati - sancisce ancora una volta la virtuosa collaborazione tra pubblico e privato nella salvaguardia e nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico di Venezia. In occasione del riallestimento della Sala del Doge è stato anche possibile realizzare importanti lavori di manutenzione del #museo, oltre al ripristino della Sala di Psiche, alla creazione di un nuovo impianto di riscaldamento e di un nuovo impianto illuminotecnico per l'intero piano nobile.

Contemporaneamente al riallestimento della Sala del Doge, il #museodipalazzogrimani ospiterà una #mostra, curata da Mario Codognato, di nuovi e recenti lavori dell'artista tedesco Georg Baselitz. Nato nel 1938, è uno tra gli artisti più significativi della sua generazione. Intitolata Archinto, la #mostra, prodotta da Gagosian in collaborazione con Venetian Heritage, sarà allestita al piano nobile del #museo e dodici tele realizzate appositamente per la Sala del Portego saranno collocate nelle sue originarie cornici settecentesche a stucco, dove fino all'800 campeggiavano i ritratti della famiglia Grimani. Grazie a uno speciale accordo, queste opere rimarranno in comodato a lungo termine al museo per concessione dell'artista. È la prima volta ad oggi che avviene una collaborazione simile tra un artista contemporaneo e un #museo statale a Venezia.

 In Archinto, Baselitz rende omaggio a Venezia e alla sua ricca tradizione artistica, da una parte ristabilendo una continuità storica e dall'altra segnalando una rottura tra la celebrata ritrattistica rinascimentale e i suoi equivalenti contemporanei. Il titolo della #mostra e i suoi lavori fanno riferimento all'enigmatico ritratto del Cardinale Filippo Archinto che Tiziano realizzò nel 1558.  Portando la sensibilità dei Maestri Antichi in un contesto attuale, la qualità spettrale dei dipinti di Baselitz conferma il suo interesse per le tecniche di incisione e allude al tema artistico costante della mortalità umana.

 L'intenso programma artistico del #museodipalazzogrimani e la sua capacità di attrarre importanti interlocutori internazionali testimoniano la sua importanza all'interno del panorama culturale della città, mentre il dialogo tra antico e contemporaneo si conferma, ancora una volta, una leva importante per la promozione di un luogo unico.