In occasione della stagione espositiva autunnale Pinacoteca Agnelli presenterà Arrivare in Tempo, la più grande mostra postuma dedicata all’artista Salvo (Leonforte 1947 – Torino 2015), da venerdì 1 novembre 2024 a domenica 25 maggio 2025 negli spazi museali torinesi.
La mostra proporrà un percorso attraverso l’opera di Salvo, evidenziando come la sua pittura - nei grandi cicli tematici ripetuti, nell’attenzione verso i temi della storia dell’arte e nello studio della luce - sia sempre stata in continuità con le sue prime ricerche concettuali.
Arrivare in tempo sarà la più grande mostra dedicata all’opera di Salvo dopo la sua morte nel 2015. Nato in Sicilia, dal 1956 Salvo ha vissuto a Torino, dove dapprima si è avvicinato all’Arte Povera e ai linguaggi dell’arte concettuale, per poi dedicarsi dal 1973 esclusivamente alla pittura, scelta anticonvenzionale per il clima culturale di inizio anni Settanta. Controcorrente anche nel panorama italiano, Salvo ha portato avanti per quarant’anni una ricerca e una riflessione critica uniche nei confronti del medium pittorico. La mostra retrospettiva a lui dedicata metterà in luce questa traiettoria assolutamente originale, sottolineando con uno sguardo inedito come la pittura di Salvo non sia in contrapposizione con il suo primo periodo concettuale, ma ne assorba caratteristiche e intenzioni, inserendosi coerentemente nel suo percorso artistico.
Realizzata in stretta collaborazione con l’Archivio Salvo, la mostra sarà focalizzata su alcuni dei motivi fondamentali della ricerca dell’artista: il concetto di ripetizione nell’esplorazione di motivi ricorrenti, inteso sia come tecnica pittorica sia come urgenza concettuale; la riflessione sulla pittura come linguaggio e sul linguaggio come arte; il rapporto tra storia dell’arte e sguardo sulla quotidianità.
Salvo, uno degli artisti pionieri del secondo Novecento italiano, si è posto in modo indipendente rispetto a correnti e tendenze, mantenendo sempre un’attenzione particolare per i soggetti e i linguaggi della storia dell’arte. In virtù di questo rapporto privilegiato, la sua mostra monografica in Pinacoteca si estenderà per la prima volta oltre gli spazi espositivi del terzo piano, dialogando con la collezione permanente all’interno dello Scrigno. Il progetto occuperà anche una sala al secondo piano del museo, in un ambizioso progetto espositivo che investirà tutta la Pinacoteca.
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione dedicata, concepita per aprire la lettura critica del lavoro di Salvo a un pubblico internazionale.
BIOGRAFIA ARTISTA
Nato nel 1947 a Leonforte in provincia di Enna (Sicilia), Salvo si trasferisce nel 1956 a Torino dove in un primo periodo matura una ricerca concettuale, grazie ai contatti con figure che operano all’interno dell’Arte Povera e ad artisti come Sol LeWitt, Robert Barry e Joseph Kosuth. Il 1973 è l’anno del ritorno alla pittura, una pittura già praticata nei primi anni di formazione e che, all’inizio degli anni Settanta, era da considerarsi come una scelta anticonvenzionale, fuori tempo. I temi centrali della sua ricerca come il rapporto con la tradizione e il passato, la rivisitazione della storia dell’arte si esprimono in maniera più solida in questo secondo momento che durerà fino al 2015.
Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali in istituzioni come: Museum Folkwang, Essen e Mannheimer Kunstverein, 1977; Kunstmuseum, Lucerna, 1983; Museo Boymans-van Beuningen, Rotterdam e Musée d'Art Contemporain, Nîmes, 1988; Villa delle Rose, Bologna, 1998; Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, 2002; Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, 2007; Museo d’Arte della Svizzera Italiana di Lugano, 2017 e MACRO, Roma, 2021.