Leong Leong, “View from Santa Monica Boulevard with Adminstrative Offices to the left and Youth Housing to the right,” Anita May Rosenstein Campus, 2019. Courtesy Iwan Baan
Una domanda, “How will we live toghether?”, molto aperta e che proprio in questi tempi di stress sembra ancora più attuale, così si avvia la Biennale di Architettura che proporrà al pubblico dal prossimo 29 Agosto al 29 Novembre.
Le risposte saranno tantissime, quest'anno vi partecipano oltre 63 paesi, tutte molto ampie, originali, che indagheranno i luoghi sociali come piazze, parchi o biblioteche ma anche il privato quotidiano con i suoi cambiamenti tecnologici e la continua connettività social.
Curatore di questa edizione è l’architetto libanese Hashim Sarkis noto per una visione di inclusione sociale e culturale, attento alle dinamiche complesse dei grandi mutamenti socio-economici che stanno modificando le tante assodate tradizioni.
PRÁCTICA, “River Somes, Urban Beach,” River Somes: Across Communities and Ecosystems, 2017-ongoing. Courtesy PRÁCTICA
CS
Sarà aperta al pubblico da sabato 23 maggio a domenica 29 novembre 2020, ai Giardini e all’Arsenale, la 17. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo How will we live together?, a cura di Hashim Sarkis, organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta fino ad oggi da Paolo Baratta. La pre-apertura avrà luogo nei giorni 21 e 22 maggio, la cerimonia di premiazione e inaugurazione si svolgerà sabato 23 maggio 2020.
“Un tema costante in tutti questi anni – spiega Paolo Baratta – è stato quello dei vantaggi sociali che possono derivare dalla presenza dell’Architettura. Come abbiamo detto più volte, l’Architettura ci fa individui più consapevoli, ci aiuta a essere non solo consumatori, ma cittadini, ci stimola a considerare gli effetti indiretti delle nostre azioni, ci aiuta a comprendere meglio l’importanza dei beni pubblici e dei beni gratuiti. Ci aiuta a sviluppare una visione del welfare più completa. Voglio qui ricordare tra le tante la Biennale Architettura 2010 - People meet in Architecture - curata dalla giapponese Kazuyo Sejima, che quest’anno sarà la presidente della giuria internazionale. E infine, l’architettura ci aiuta a non sperperare risorse e a donarci qualche grado di felicità. ”
“La Mostra di Hashim Sarkis coglie in uno sguardo ampio problemi strutturali della società contemporanea; egli osserva, e noi con lui, che in tutte le aree del mondo sono in corso fenomeni di intenso cambiamento, assai diversi tra loro ma accomunati dalla necessità di importanti “aggiustamenti” nelle condizioni dell’abitare. Lo sguardo del curatore e della Mostra è quindi ulteriormente dilatato. L’architettura diviene qui il riferimento di un vasto impegno interdisciplinare e di un vasto impegno culturale e politico.”
“In un’epoca in cui può essere diffusa la sensazione non più di essere a cavallo di un progresso che continuamente si diffonde, ma di essere vittime dei cambiamenti che esso comporta e nella quale molti possono approfittare delle paure, dei timori, delle frustrazioni che ne derivano per sviluppare campagne ultra difensive, ci pare utile una Biennale che richiami a tutti che l’identità di una società o di una comunità sta nella qualità dei progetti che è capace di formulare per il suo futuro: per correggere storture e valorizzare risorse. E come dimostrano numerosi fenomeni che interessano il mondo proprio in questi giorni, i progetti non possono essere che il frutto di una estesa consapevolezza e diffusa collaborazione.”
“Ancora una volta - conclude Baratta - ci chiediamo quale sia la finalità di una Mostra come la Biennale, a chi si rivolge? Oltre a essere strumento di conoscenza e dialogo per gli addetti ai lavori, la Mostra di Architettura è anche una “chiamata” al pubblico a farsi visitatore, a farsi visitatore attento, a farsi testimone diretto, testimone oculare. Un’esposizione chiede al visitatore una disponibilità a dilatare lo sguardo, chiede al curatore di essere scienziato e drammaturgo a un tempo. Non basta diffondere conoscenza ma occorre contribuire alla consapevolezza, non basta rivelare problemi, occorre alimentare con esempi di proposte e di realizzazioni, il desiderio di Architettura.”
“Abbiamo bisogno di un nuovo contratto spaziale – dichiara Hashim Sarkis. In un contesto caratterizzato da divergenze politiche sempre più ampie e da disuguaglianze economiche sempre maggiori, chiediamo agli architetti di immaginare degli spazi nei quali vivere generosamente insieme. Gli architetti invitati a partecipare alla Biennale Architettura 2020 sono stati incoraggiati a coinvolgere nella loro ricerca altre figure professionali e gruppi di lavoro: artisti, costruttori, artigiani, ma anche politici, giornalisti, sociologi e cittadini comuni. La Biennale Architettura 2020 vuole così affermare il ruolo essenziale dell'architetto, che è quello di affabile convener e custode del contratto spaziale.”
“Allo stesso tempo questa mostra vuole affermare l’idea che è proprio in virtù della sua specificità materiale, spaziale e culturale che l’architettura orienta i vari modi di vivere insieme. E in tal senso abbiamo chiesto ai partecipanti di evidenziare gli aspetti prettamente architettonici del tema principale.”
“How will we live together?” è una domanda tanto sociale e politica quanto spaziale. Aristotele, quando si pose questa domanda per definire la politica, propose il modello di città. Ogni generazione se la pone rispondendo in modo diverso. Più recentemente le norme sociali in rapida evoluzione, la crescente polarizzazione politica, i cambiamenti climatici e le grandi disuguaglianze globali ci fanno porre questa domanda in maniera più urgente e su piani diversi rispetto al passato. Parallelamente, la debolezza dei modelli politici proposti oggi ci costringe a mettere lo spazio al primo posto e, forse come Aristotele, a guardare al modo in cui l'architettura dà forma all'abitazione come potenziale modello di come potremmo vivere insieme.”
“Oltre che dai nuovi problemi che il mondo pone all'architettura, l’edizione di quest’anno si ispira anche all'attivismo emergente di giovani architetti e alle revisioni radicali proposte dalla pratica dell’architettura per affrontare queste sfide. Ma più che mai, gli architetti sono chiamati a proporre alternative. Come cittadini, impegniamo la nostra capacità di sintesi per riunire le persone attorno alla risoluzione di problemi complessi. Come artisti, sfidiamo l'immobilismo che deriva dall'insicurezza di chiedere "Cosa succederebbe se?". E infine come costruttori, attingiamo dal profondo del nostro inesauribile ottimismo. La convergenza di ruoli in questi tempi nebulosi non può che rendere più forte la nostra missione e, speriamo, più bella la nostra architettura.”
Han Tümertekin, View of the ferry market in Istanbul, 2019. Photo: Sena Özfiliz, 3d editing: Ali Gürer and Zeynep Tümertekin
LA MOSTRA INTERNAZIONALE
La Mostra si articolerà tra il Padiglione Centrale ai Giardini, l’Arsenale e Forte Marghera, includendo 114 partecipanti in concorso provenienti da 46 paesi, con una rappresentanza crescente da Africa, America Latina e Asia. Oltre ai partecipanti invitati, la Biennale Architettura 2020 comprende Stations + Cohabitats, ricerche fuori concorso sui temi della Mostra sviluppate da ricercatori di università di tutto il mondo.
Organizzata in cinque scale tra Arsenale e Padiglione Centrale ai Giardini, la Mostra presenta anche grandi installazioni collegate a ognuna delle cinque scale che si disporranno negli spazi esterni dell’Arsenale e dei Giardini. Cinque architetti e un fotografo di architettura sono infine gli autori del progetto dedicato al gioco a Forte Marghera, che si chiamerà: "How will we play together?".
La Biennale di Venezia e il Victoria and Albert Museum, London presentano per il quinto anno consecutivo il Progetto Speciale al Padiglione delle Arti Applicate (Arsenale, Sale d’Armi) dal titolo British Mosques. In collaborazione con l’architetto Shahed Saleem, il padiglione guarda al mondo fai da te e spesso non documentato delle moschee adattate a questo uso. Tre i casi di studio: la moschea di Brick Lane, una cappella protestante divenuta sinagoga; la moschea di Old Kent Road, installata in un vecchio pub; la moschea di Harrow Central, uno spazio appositamente costruito situato di fianco alla casa a schiera che precedentemente la ospitava. Realizzazione della Biennale di Venezia.
Bureau of Engineering, Michael Maltzan Architecture, Inc. / HNTB Corporation, “City of Los Angeles,” Sixth Street Viaduct. Courtesy Michael Maltzan Architecture
PAESI
Sono 63 le Partecipazioni Nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia; 3 i paesi presenti per la prima volta alla Biennale Architettura: Grenada, Iraq e Uzbekistan.
Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Direzione Generale Creatività contemporanea, sarà a cura di Alessandro Melis.
WEEKENDS ON ARCHITECTURE
I Weekends on Architecture integrano il programma della 17. Mostra attraverso una serie di conferenze e incontri con architetti, studiosi e professionisti di tutto il mondo che cercheranno di rispondere alla domanda How will we live together?. Tra ottobre e novembre 2020 saranno organizzati tre weekend per sei appuntamenti, in ogni incontro si discuterà di due argomenti ispirati alle questioni ricorrenti nei progetti dei partecipanti: le nuove sfide che il cambiamento climatico pone all'architettura; il ruolo dello spazio pubblico nelle recenti rivolte urbane; le nuove tecniche di ricostruzione; le forme mutevoli dell’edilizia collettiva in ??tutto il mondo; l'architettura dell'educazione e l'educazione dell'architetto; il rapporto tra curatela e architettura. Il programma sarà disponibile prossimamente sul sito labiennale.org.
BIENNALE SESSIONS, il progetto per le Università
Per l’undicesimo anno consecutivo La Biennale dedica il progetto Biennale Sessions alle Università, alle Accademie e agli Istituti di Formazione Superiore. L'obiettivo è quello di offrire una facilitazione a visite di tre giorni da loro organizzate per gruppi di almeno 50 tra studenti e docenti, con la possibilità di organizzare seminari in luoghi di mostra offerti gratuitamente e assistenza all'organizzazione del viaggio e soggiorno.
Atelier RITA, Emergency Shelter for Refugees and Roma Community, 2017. Courtesy David Boureau @urbamutability // All rights reserved 2020
EDUCATIONAL
Nel corso dell’ultimo decennio La Biennale ha dato crescente importanza all’attività formativa, sviluppando un forte impegno nelle attività cosiddette “Educational” verso il pubblico delle Mostre, le università, i giovani e i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado. Nella Biennale Architettura 2018 e Biennale Arte 2019 sono stati complessivamente 114.672 i soggetti coinvolti, di cui 68.205 i giovani partecipanti alle attività Educational. Anche per il 2020 è prevista un’ampia offerta che si rivolge a singoli e gruppi di studenti, bambini, adulti, famiglie, professionisti, aziende e università. Tutte le iniziative puntano sul coinvolgimento attivo dei partecipanti, sono condotte da operatori selezionati e formati dalla Biennale e si suddividono in Percorsi Guidati e Attività di Laboratorio (scheda allegata).
L'OFFERTA EDITORIALE
Il catalogo ufficiale, dal titolo How will we live together?, è composto di due volumi.
Il Volume I, a cura di Hashim Sarkis, è dedicato alla Mostra Internazionale. Il Volume II è dedicato alle Partecipazioni Nazionali e agli Eventi Collaterali. La Guida della Mostra è studiata editorialmente per accompagnare il visitatore lungo il percorso espositivo. La proposta editoriale è arricchita da due volumi in lingua inglese, dal titolo Cohabitats ed Expansions, che riflettono sui temi sviluppati dalla Mostra. Il progetto graficodell’immagine coordinata della Biennale Architettura e il layout dei volumi sono a firma di Omnivore, Inc.. I volumi sono editi da La Biennale di Venezia.
IL PARTNER E GLI SPONSOR
La Biennale Architettura 2020 è realizzata con il sostegno di Rolex, Partner e Orologio Ufficiale della manifestazione.
Si ringraziano gli Sponsor della Biennale Architettura 2020: Artemide, Edison, JTI (Japan Tobacco International), Vela – Venezia Unica, Paola Lenti e Trenitalia Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
Ringraziamenti a Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP.
RINGRAZIAMENTI
Si ringrazia il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, le Istituzioni del territorio che in vario modo sostengono La Biennale, la Città di Venezia, la Regione del Veneto, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, la Marina Militare.
Un ringraziamento va ai donor, agli Enti e Istituzioni internazionali importanti nella realizzazione della 17. Mostra, e allo sponsor Edison che quest’anno realizza un intervento di efficientamento energetico sul sistema di illuminazione delle Corderie dell’Arsenale.
In particolare i nostri ringraziamenti vanno a Hashim Sarkis e a tutto il suo team.
Grazie, infine, a tutte le grandi professionalità della Biennale applicate con grande dedizione alla realizzazione e alla gestione della Mostra.
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