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30/11/17

Chi vola di notte? Oltre al tempo, la prima grande mostra alle OGR.



Le OGR  di Torino avviano gli spazi espositivi con un ampio percorso che inizia con la ciclicità della scritta di Cerith Wyn Evans per attraversare le forme umane e concludersi nell’infinito canto di Ragnar Kjartansson.


Vite complesse, attimi poetici, antiche tradizioni, caleidoscopici monili di moda, una grande raccolta di opere umane, senza tempo, sempre presenti col loro messaggio di vita.


Questa esposizione è un’occasione che rende visiva la bella sinergia fra le tante realtà culturali torinesi, che hanno cooperato per dare vita a questa articolata mostra. Dall’internazionale e storico Museo Egizio alla contemporanea Fondazione SRR, che festeggia i suoi venticinque anni di attività; infatti la mostra ha un prolungamento, in chiave più politica, negli eleganti spazi progettati da Silvestrin in via Modane.


La mostra ha una visione aperta che permette di creare percorso di dialogo fra le tante pregiate opere che in questi incredibili spazi paiono rifugiarsi per una meditazione emozionale.













29/11/17

Impulse



La sede londinese della galleria Pace presenta una bella mostra sulla pittura astratta americana degli anni '60.




CS
Pace is delighted to present IMPULSE, an exhibition of radical abstract painting from the United States in the 1960s and '70s. Focusing on lyrical, post-painterly abstraction, the exhibition features work by Kenneth Noland, Morris Louis, Sam Gillam, Ed Clark and Frank Bowling. Responding to the dominance of Abstract Expressionism in the '50s, these artists boldly experimented with process, form and colour. Each found new ways to apply paint to canvas, championed improvisational techniques, and used colour expressively.
IMPULSE will be on view at Pace, 6 Burlington Gardens, from 3 November – 22 December 2017.  Pace London 6 Burlington Gardens  London W1S 3ET


28/11/17

Tarocchi



Il Museo Ettore Fico di Torino presenta un mostra didattica sulla storia dei Tarocchi, un interessante percorso nell’affascinante mondo di queste “carte” da gioco nate nel rinascimento italiano e poi diffuse nel mondo.




La storia dei 22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori viene raccontata sia nel suo valore espressivo che nella bellezza artistica. Il percorso presenta materiale dalle storiche carte del mazzo Visconti (1451 ca.), passando per i Tarocchini realizzati dall’incisore Giuseppe Maria Mitelli (1634-1718), fino ai rarissimi mazzi di produzione italiana, francese e tedesca come i Tarocchi austriaci della Secessione Viennese. Si arriva così alla vasta produzione contemporanea di cui sono proposti alcuni interessanti pezzi. L’allestimento è riccamente articolato con stimolanti elementi interattivi, quali audiovideo, applicazioni multimediali, che fanno vivere un’esperienza personale, profonda e suggestiva.




Il progetto espositivo si conclude con alcuni elementi del fantasmagorico Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle, di cui è tratta la vita in una piacevole mostra negli spazi di MEF Outsider in via Filippo Juvarra 13, parte del parco realizzato dall’artista a Garavicchio (Gr) con monumentali sculture in ceramica variopinta raffiguranti i 22 Arcani Maggiori.























27/11/17

Dart – Il senso dell’arte




Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ha attivato da alcuni giorni un suo canale di web-tv, si chiama Dart – Il senso dell’arte. 


CS

Nasce al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato un’innovativa web tv che produrrà format originali in diretta streaming per il popolo della rete e per tutti gli
appassionati di cultura e arte.


Cominciano il 9 novembre le trasmissioni della nuova Web Tv del Centro Pecci di Prato. Si aprono con un format nuovo, che rappresenta uno dei progetti principali: “Dart - Il senso dell’arte”, che vuole utilizzare l’arte per comprendere meglio il mondo che ci circonda, affrontando le problematiche del rapporto tra arte e altre discipline in un talk show in diretta con ospiti in studio.


Il format avrà una durata di 40 minuti, divisi in alcuni slot pensati per stimolare al massimo l’attenzione del pubblico in rete. Moderato dal giornalista e scrittore Alessandro Agostinelli, il talk show prevede di affrontare il rapporto tra l’arte e la scienza (prima puntata), l’arte e la religione (seconda puntata), l’arte e la politica (terza puntata). Lo studio è ambientato nel cuore dell’istituzione artistica, nei magazzini sotterranei, tra le opere imballate, il luogo in cui è conservata la collezione, ma anche gli attrezzi, gli strumenti tecnici che consentono di rendere visibile l’arte contemporanea. In questo spazio segreto, un poco oscuro, Agostinelli
incalzerà gli ospiti con domande, sottoponendo alla loro attenzione e a quella del pubblico anche contributi esterni. Alla fine di ogni puntata sarà la volta di un piccolo robot che, avendo seguito la trasmissione, formulerà una domanda agli ospiti: un’anticipazione dell’intelligenza artificiale che tra qualche anno potrà essere in grado anche di condurre talk show e – chissà – magari di fare anche arte.




Ospiti in studio della prima puntata, dedicata a arte e scienza, sono il fisico Guido Tonelli e la docente di biorobotica Cecilia Laschi, mentre vari contributi video arrivano da artisti, scrittori e curatori, tra i quali il direttore del Centro Fabio Cavallucci che introduce la puntata con un’opera di Olafur Eliasson, gli artisti Piero Gilardi Luca Pozzi, lo scrittore Marco Malvaldi, la curatrice Laura Capuozzo.


Al termine della trasmissione, che si svolge con il pubblico che segue da una sala del museo, gli ospiti risalgono ai piani superiori e la discussione continua, in modo informale, con anche con domande e interventi del pubblico.


L’appuntamento per il pubblico in studio è per le 18,00La trasmissione in diretta inizia alle 18,15 e può essere seguita sul sito del Centro Pecci alla sezione dedicata alla WebTv


Coordinano la web tv: Giacomo Forte (produzione), Mario Pagano (curatore). Riprese audio- video Maria Teresa Soldani e Mario Albanese.

26/11/17

Manipolare il mondo



Il Moderna Museet presenta una mostra dal l'intrigante titolo "Manipolare il mondo" ispirata al testo di Öyvind Fahlström. 


CS 
In a text from 1964, Öyvind Fahlström urges to manipulate the world. What does this mean for artists today, in our era of alternative facts, relative truths and fragmented narratives?
In an exhibition filling two floors in the Museum, 28 Swedish and international artists explore and challenge Öyvind Fahlström’s ideas on manipulation and theatricality. Four historic works by Fahlström define the playing field for the exhibition, which takes place in three zones: the main exhibition hall on Floor 4, the spaces connecting both floors, and the exhibition halls on the lower ground floor.



Is the world a playing field?
Fahlström (born in 1928 in São Paulo, d. 1976 in Stockholm) was one of the most innovative and versatile artists of the 20th century. When he developed a series of paintings with variable parts in the 1960s, his intention was not merely to make the content of the painting moveable, but also to express an approach to society and politics. Fahlström was part of a zeitgeist that sought to do away with static and authoritarian narratives. He wanted to demonstrate that the world can be “manipulated” by anyone and shaped by participation and play. This exhibition asks what manipulative potential art has today.





The theatrical in motion

World Trade Monopoly (B, Large) and Dr Schweitzer’s Last Mission (Öyvind Fahlström, 1970 and 1964-66 respectively) are shown on Floor 4. The latter is a large installation comprising fragments of information and images combined into a scenographic tableau. The work is in the form of pieces of a game distributed on a surface where fact, fiction and irrationality are mixed in a scenario with an open end. This part of the exhibition puts the theatrical in motion in a similar way, and asks how speculative enactments can manipulate the world. Dr Schweitzer’s Last Mission was named after the German-French theologian Albert Schweitzer, whose missionary medical work in Africa places the installation in a post-colonial discourse. Several works on this floor relate to thoughts on power relationships and historiography.
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25/11/17

+ 30 per Massimo De Carlo



Tanti auguri a Massimo De Carlo che quest'anno festeggia i trent'anni di attività galleristica.

Era stata fondata a Milano nel 1987 e fin dall’inizio della sua attività si è concentrata su artisti giovani e affermati del panorama internazionale come tra gli altri Alighiero Boetti, Rudolf Stingel, Maurizio Cattelan e Yan Pei Ming. L’affermazione di questi e degli altri artisti della galleria ha contribuito al suo successo globale.

Da 30 anni Massimo De Carlo presenta al pubblico e al mondo dell’arte italiano le voci più interessanti del panorama internazionale dell’arte contemporanea e promuove l’arte italiana nell’arena globale. L’impegno della galleria ha consentito lo sviluppo di un dialogo vitale e continuo tra gli artisti che rappresenta e le istituzioni nazionali e internazionali e favorisce quotidianamente le relazioni con le gallerie, i critici, i curatori e i collezionisti.

Negli anni gli artisti della galleria hanno esposto nei musei internazionali e nelle biennali di tutto il mondo e hanno guadagnato un ruolo centrale nelle più prestigiose collezioni pubbliche e private.

23/11/17

Venice Galleries View



Oggi prende avvio l'iniziativa Venice Galleries View, che unisce le gallerie veneziane :  A plus A, Alberta Pane, Beatrice Burati Anderson, Caterina Tognon, Ikona, Marignana Arte, Massimodeluca, Michela Rizzo e Victoria Miro.

E' sempre piacevole vedere che nel nome di una comune professionalità le energie vengono unite, in tal modo tutto il sistema ne riceve attenzione, sicuramente potrà esserci anche un positivo riflesso nel processo sia culturale che economico. 

Medardo Rosso a Londra



La sede londinese della galleria Thaddaeus Ropac presenta oggi per la stagione invernale una mostra su Medardo Rosso. 


CS


  Galerie Thaddaeus Ropac is pleased to present an exhibition of the works of Medardo Rosso (1858–1928), one of the founders of modern sculpture. Medardo Rosso: Sight Unseen and his Encounters with London is the first exhibition to focus on Rosso’s relationship with London.
   The show features a selection of Rosso’s most representative sculptures in plaster, wax and bronze, as well as rarely shown drawings and, for the first time in the UK, his own photographs of his sculptures and drawings. Presented together, these help demonstrate how Rosso created his subtle yet powerful images, where forms seem to materialize and dematerialize in relationship to the effects of light and atmosphere.
   Rosso was a revolutionary sculptor who subverted traditional modeling and casting methods to animate the surfaces of his sculptures. He went against prevailing monumental and heroic tendencies by depicting vulnerable subjects such the poor, children and the elderly. Some of his works, like Enfant au sein (late 1889–90), on view at Galerie Thaddaeus Ropac, border on abstraction. He adopted a performative approach to sculpture by casting his bronzes in public in a theatrical mise-en-scène, and he invented unique exhibition strategies by installing his work alongside those of other artists.
   In 1906 Rosso had a retrospective at the Eugene Cremetti Gallery, just a few doors down from Galerie Thaddaeus Ropac, which the British press called “the artistic event of London today.” Over 100 years later, we are pleased to present the first exhibition to focus on his encounters with London, which played a crucial role in the development of his work and reputation. A cast of a sculpture shown in the 1906 exhibition, Rieuse (early 1890s), will be on display, as will Rosso’s drawings made in London, shown here together for the first time. These depict hastily sketched glimpses of sites such as Trafalgar Square, Royal Dock, Greenwich, the London underground, cabs and omnibuses. Some are sketched on the backs of London restaurant business cards. A rare presumed self-portrait made on the stationery of the Mathis and Previtali Hotel in Piccadilly will also be exhibited.
   In his own time, Rosso was revered by his artistic peers as a genius, with avant-garde contemporaries such as Guillaume Apollinaire calling him the “greatest living sculptor,” and Rodin writing of his “wild admiration” for the artist. Yet in traditional narratives of modern sculpture he has not received the visibility he deserves. This is perhaps because he had no known artistic training, belonged to no school or group and is not easily categorized. By showing his work in a contemporary context, Sight Unseen sheds new light on his contribution to modern sculpture and asks what today’s artists can draw from his work.
   Indeed, the inspiration for this exhibition comes from the many testimonies of contemporary artists regarding Rosso’s importance to the development of sculpture and to their own work. Tony Cragg, for example, in an interview with Julia Peyton-Jones for the catalogue of this show said:
   It’s about materiality, especially in his most abstract works where he's mainly dealing with the surface. In doing that, he rejects and avoids representing the figure in the conventional manner of the time, and he opens up the door to a new way of looking at and reading the surface of materials and things. I find it extremely modern. I really believe he was the first modern sculptor in a sense. To have managed to quite heroically do away with the necessity to depict the human figure, anatomy in an exact sense—that's a pioneering achievement.
   A new work by Cragg has been created for the exhibition, reflecting his admiration for the sculptor, and will be shown alongside Rosso’s work, evoking the artist’s early exhibitions juxtaposing his own sculpture alongside those of his peers.
   An essay that presents new research on the sculptor’s encounters with London, written by leading Rosso scholar Sharon Hecker, will be included in the exhibition catalogue, along with the conversation between Cragg and Peyton-Jones focusing on the unique qualities of this pioneering artist.
MEDARDO ROSSO: SIGHT UNSEEN AND HIS ENCOUNTERS WITH LONDON
23 NOVEMBER 2017 – 10 FEBRUARY 2018
Opening: Wednesday 22 November 2017, 6 - 8pm
Curated by Sharon Hecker, leading international expert on Rosso and Julia Peyton-Jones, Senior Global Director, Galerie Thaddaeus Ropac
Designed by Selldorf Architects

22/11/17

Tony Oursler e Gustavo Rol, un incontro sensitivo.



Continua alla Pinacoteca Agnelli la fascinazione magica di Torino.

Questa volta è Tony Oursler, già collezionista di emozioni sensitive, a scoprire uno di questi attraenti aspetti torinesi.

Centro di questo evento è Gustavo Rol, famoso personaggio che per anni affascinò la città di Torino con le sue particolari sensibilità.




L’artista inglese ha scelto questa figura come parte della sua tradizione familiare di attenzione alle dimensioni paranormali, già suo padre fu amico di Houdini e collezionista di materiali “magici”.

La mostra è ben articolata fra materiale storico, sia dalle collezioni torinesi che da amici di Gustova Rol, e materiale artistico prodotto da Tony Oursler.

Una piacevole immersione nel bisogno umano di percepire le dimensioni della vite, soprattutto se ultraterrene.

Una delle mostre più piacevoli di questa ricca messe di proposte torinesi.























Ovviamente non perdetevi la sezione della Pinacoteca, stupenda!