Dopo il Museo wunderkammer di Trento, è la volta di Studio Corte 17 di Prato ad intervenire al progetto "present_continuous", vincitore del bando Funder35 2016.
ARTECO invita alcune fra le realtà indipendenti più interessanti nel panorama italiano attive sul fronte della ricerca storico - artistica e delle pratiche curatoriali contemporanee a confrontarsi su aspetti specifici della progettazione culturale: il rapporto artista-curatore, le pratiche archivistiche, il riuso degli spazi dismessi e/o sotto-utilizzati, il coinvolgimento dei pubblici.
DOVE STA IL CONTEMPORANEO? ente ospite Studio Corte 17, Prato Martedì 14 Novembre 2017 | h. 17
Museo Naturalistico “Pietro Franchetti”, presso Collegio San Giuseppe, via San Francesco da Paola 23 – Torino
“E’ in questo senso che si può dire che la via d’accesso al presente, ha necessariamente la forma di un’archeologia” (Agamben 2005). La mappatura e il censimento sono strumenti preliminari e indispensabili allo studio e alla conservazione di un bene storico-artistico e paesaggistico, ma la loro applicazione può essere più estesa e variegata e spesso funzionare da apripista per nuovi scenari. Oltre alla salvaguardia, per esempio, il censimento permette il riutilizzo accorto e consapevole che apre una riflessione sull’effettiva disponibilità di spazi nelle città contemporanee e sul riuso di edifici storici. Cosa succede quando le pratiche artistiche contemporanee si inseriscono in questi processi?
La ricerca di Studio Corte 17 si esprime attraverso una costante indagine di nuove pratiche artistiche sperimentali e attenti studi del paesaggio industriale della città di Prato. Fondato nel 2015 dall’artista Chiara Bettazzi, è oggi un luogo legato alla cultura contemporanea e porta avanti due progetti principali: Industrial Heritage map, archiviazione di vecchie fabbriche ancora presenti tra Prato e l’area della Val di Bisenzio; TAI – Tuscan Art Industry, giorni del contemporaneo nell’archeologia industriale Toscana, manifestazione annuale che promuove l’uso di vecchi opifici del territorio attraverso l’arte contemporanea, lavorando a contatto con gli archivi storici e varie figure professionali.
Seguirà:
METTERE LE COSE IN CHIARO ente ospite PELAGICA, Milano Martedì 28 Novembre 2017 | h. 16
Per un curatore, il rapporto con gli artisti apre ogni volta un ventaglio di possibilità diverse, per cui spesso diventa necessario circoscrivere il campo. Questo significa porre e porsi dei limiti che possono essere di differente forma e funzione, sia per il curatore, sia per l’artista. A quale scopo e qual’è il valore aggiunto di questo approccio? Quali gradi di libertà si negoziano nel processo creativo? E cosa succede quando è l’artista stesso a vestire i panni del curatore?
Pelagica è un progetto curatoriale e di ricerca sullo scenario Mediterraneo fondato da Laura Lecce e Fabrizio Vatieri, che utilizza le arti visive come principale strumento di indagine. Intraprende un’esplorazione e dunque una lettura dell’area mediterranea attraverso i progetti artistici che produce e con cui interagisce. Consapevolmente opera in una geografia complessa soprattutto perché inserita in un immaginario di riferimento spesso connotato. Il Mediterraneo è spesso indicato come esotica regione uniforme ed è stato artisticamente riferito al “topos” invadente della metafora letteraria. Al contrario il Mediterraneo oggi e sempre impone a chi vuole comprenderlo, una pluralità di tempi compresenti e dei segni visibili dei diversi insediamenti umani.
Altre info al sito http://www.associazionearteco.it