Il
progetto culturale promosso dalla Collezione Pinault si amplia e si
rafforza con l’apertura di un nuovo spazio espositivo permanente
nel cuore di Parigi, nella storica sede della Bourse de Commerce.
Presentato
a Parigi il progetto di restauro dell’edificio del XVI° secolo,
sotto la direzione di Tadao Ando, architetto che ha firmato il
recupero di Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia.
“Con
la nascita di questa nuova sede in cui la mia Collezione sarà
esposta, si aggiunge un nuovo tassello alla realizzazione del
progetto culturale che ho intrapreso, volto a condividere la mia
passione per l’arte del nostro tempo con il maggior numero di
persone. Il progetto è nato a Venezia, più di dieci anni fa, con
l’apertura di Palazzo Grassi e di Punta della Dogana, spazi che
saranno in relazione permanente con il sito parigino. Come per
Venezia, questa iniziativa proviene da un impegno personale al quale
ho voluto associare i membri della mia famiglia, i miei figli e in
particolare François-Henri Pinault.”
François
Pinault.
Dal
2006 il progetto culturale di François Pinault si è articolato
secondo tre principi: una rete di musei permanenti, ubicati a Venezia
- Palazzo Grassi, arricchito nel 2013 da un auditorium, il Teatrino,
e Punta della Dogana - un programma espositivo temporaneo extra
muros, in collaborazione con numerose istituzioni in Francia e
all’estero; infine, un programma di iniziative a sostegno della
creazione e della storia dell’arte come la residenza di artisti di
Lens o il premio Pierre Daix.
Con
l’inaugurazione della Bourse de Commerce a Parigi – prevista per
l’inizio del 2019 - la collezione Pinault introduce anche un
cambiamento di scala. Rafforza la sua rete di siti culturali
permanenti, pur preservando l’identità di ognuna delle sue
componenti. La Bourse de Commerce, Palazzo Grassi, Punta della Dogana
e il Teatrino interagiranno tra loro in una relazione di
collaborazione, complementarità e sinergia. In linea con questa
visione, è stato conferito l’incarico di direzione del nuovo museo
parigino a Martin Bethenod, che continuerà a dirigere i musei
veneziani.
Affidata
a un’équipe composta da Tadao Ando (Tadao Ando Architect and
Associates - TAAA), Pierre-Antoine Gatier, architetto specializzato
nella conservazione dei beni architettonici, l’agenzia NeM - Lucie
Niney e Thibault Marca e la SETEC Costruzioni, la ristrutturazione
prevede uno spazio espositivo pari a circa 3000 metri quadrati,
utilizzabili autonomamente o combinati per accogliere progetti che
richiedono spazi di grande ampiezza. I volumi, che vanno dalla
dimensione intima a quella monumentale, sono pensati per accogliere
nel modo più idoneo opere realizzate con tecniche e formati diversi,
dalla fotografia alle grandi installazioni, passando per la pittura,
la scultura o i video.
Gli
spazi destinati all’esposizione sono completati da un auditorium da
300 posti, in grado di ospitare conferenze, convegni, proiezioni e
concerti, oltre a un ampio foyer e una sala per la presentazione di
installazioni video, performance e progetti sperimentali.
Lo
spirito che guida il progetto architettonico e museografico è quello
di un dialogo sereno, cordiale e non impositivo con il contesto
storico e del patrimonio, con le opere e con il pubblico.