Essere
in movimento, movimento di mappe celebrali, celebrali pulsioni
elettrobiologiche, pulsioni di paura, paura di vivere, vivere senza
esistere.
I
ricordi che scappano, i ricordi che ci raggiungono.
Colpe
che subiamo, colpe che causiamo.
Identità
che assumiamo, che adattiamo, tutti uguali alla infinita diversità.
Cosa
resta di questa dimensione temporale che chiamiamo vita su questa
sfera di illusorie nazionalità?
L’arte
non ha il compito di risolvere sicuramente, come in questa mostra,
evidenzia i tanti pensieri del vivere apparenti ruoli identitari.
Mostra "La terra inquieta" della Fondazione Trussardi alla Triennale di Milano.