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07/12/12

Confronto fra le opere di Alberto Garutti e i suoi - La scuola dell'arte, tempi difficili per l'insegnamento



Ultimamente proposte come un insigne personaggio artistico Alberto Garutti, in questi giorni, è presente in due mostre milanesi, una indirettamente con gli allievi in “Fuoriclasse. 20 anni di arte italiana nei corsi di Alberto Garutti“ alla GAM di Milano e in una retrospettiva al vicino PAC.

La cifra artistica del maestro, di raccoglitore di frammenti di vita umana, è stata estesa agli allievi, che di ogni minima traccia colgono poetiche virtù, ma a volte forse solo delle casuali impronte.

Ma non è importante l’intento è tutto nel pensiero, e qui si che di parole se ne son fatte tante, forse troppe.

Un’opera è un’opera, soprattutto, il tempo ci farà capire se vale anche la pena di tenerla o se sarà meglio dimenticarla.

Per ora ci sono questi manufatti, a volte carini, ma sicuramente poco significativi.

Tanti personaggio, una sessantina di opere, con artisti noti e meno noti, alcuni lavori risultano anche piacevoli, ma quanti altri devono alla bellezza del posto?

In generale i lavori sono molto deboli, semplici, piccoli accadimenti che non sembrano aver la forza di durare nel tempo.

Le stesse opere di Alberto Garutti sono pensieri immediati, anche interessanti, ma che appena svelati si perdono, non danno intensità duratura.

Fare arte oggi è sempre più un lavoraccio, questo settore di mercato è stato svuotato completamente e non resta molto da consumare, per cui il continuo riciclo di idee sta rendendo ancora più tedioso il goderne, forse per questo sempre di più si guarda al passato.