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07/12/12

Dentro fuori, sopra sotto - Interventi emozionali all’Hangar Bicocca


La condizione umana è instabile e precaria, spesso evidenti certezze mutano e cambiano completamente la sensazione dei nostri percorsi. Ci incamminiamo per una via e poi scopriamo che questa ci porta altrove e la meta agognata diventa un futuro inaspettato, a volte peggiore a volte migliore.

Queste sensazioni mi sono scaturite visitando le mostre all’Hangar Bicocca di Milano in corso in questi giorni. Attualmente sono proposte due grandi opere che dialogano sulla percezione, due spiazzamenti percettivi che spostano le nostre emozioni.

Vertiginoso ed affascinato quella di Tomás Saraceno ritmico e intimo quella di Carsten Nicolai.

Interventi artistici che portano il visitatore ad una fruizione personale e continuamente variabile. Un progredire temporale che trasforma continuamente, un processo di visioni instabili e inaspettate.

Tomás Saraceno (San Miguel de Tucumán, Argentina, 1973), che secondo la sua stessa definizione “vive in mezzo e oltre il pianeta Terra”, ha tra i principi ispiratori del suo lavoro il superamento delle barriere geografiche, fisiche, comportamentali, sociali; la ricerca di modalità di vita sostenibili per l’uomo e per il pianeta; l’incontro e lo scambio tra discipline e saperi differenti; il modello di rete e condivisione applicato a tutte le fasi dell’ideazione e della realizzazione di opere e progetti.

L’opera “On Space Time Foam” ha richiesto mesi di progettazione e sperimentazione con un team multidisciplinare di architetti e ingegneri, avrà il suo naturale proseguimento in un importante progetto che l’artista realizzerà durante una residenza al Massachusetts Institute of Technology - MIT di Cambridge (MA).

Carsten Nicolai nato nel 1965 a Karl-Marx-Stadt, nell’ex Germania dell’Est, è stato fra i protagonisti della scena creativa berlinese degli anni ’90, Nicolai è conosciuto internazionalmente per le sue installazioni e le sue performance che esplorano le connessioni tra visione, suono, architettura, scienza e tecnologia.

Grazie a un approccio rigoroso che si ispira al metodo scientifico l’artista porta avanti una ricerca al tempo stesso coerente e poetica sui meccanismi della rappresentazione e sulle modalità e i limiti della percezione visiva e sonora. Le sue opere coinvolgono la fisicità dello spettatore e lo spazio architettonico per cui sono concepite, mettendo in gioco i concetti stessi di spazio e di tempo.

Unidisplay riunisce in sé i temi più importanti del lavoro di Nicolai: la capacità di rendere percepibile il suono in modo ottico; l'estetica minimale che si traduce nell’uso monotonale del colore (variazioni sul bianco e nero) e delle sonorità; la propensione verso l'astrazione e quella verso l'infinito.