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14/11/25

Fictions of Display

 
Mostra Fictions of Display @ MOCA, foto di Jeff McLane

In una nota scritta nel 1962, l'artista Claes Oldenburg affermava che "il teatro è la forma d'arte più potente perché è la più coinvolgente". Poche righe dopo aggiungeva: "Non vedo più la distinzione tra teatro e arti visive molto chiaramente... distinzioni che suppongo siano una malattia della civiltà". Con oggetti di scena e sculture; palchi e piedistalli; attori, imitatori e avatar; così come l'immagine spettrale del pubblico stesso, Fictions of Display esplora i temi intrecciati di teatro, performance ed esposizione nella collezione permanente del MOCA, mettendo in primo piano strategie e modalità di presentazione che permeano gli spazi museali.

Al centro di questa mostra ci sono opere tratte dal progetto immersivo e performativo di Oldenburg, The Store (1961-62), in cui realizzava e vendeva riproduzioni di beni di consumo quotidiani. Queste opere aprono la strada a un'esplorazione più ampia di come gli oggetti non siano solo esposti, ma anche messi in scena e fatti circolare. 


Mostra Fictions of Display @ MOCA, foto di Jeff McLane

Oltre a questi oggetti noti, Fictions of Display include una selezione di documenti tratti dalle carte di Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, gentilmente concessi in prestito dal Getty Research Institute.

Fictions of Display presenta anche diverse nuove acquisizioni, così come opere mai esposte nelle gallerie del MOCA, come il dipinto del rivoluzionario regista teatrale polacco Tadeusz Kantor, noto per il suo approccio avanguardistico e profondamente personale alla performance, e la videoinstallazione di Catherine Sullivan, che fonde teatro, cinema e arte visiva per esaminare i sistemi di recitazione e rappresentazione. Un elemento dal vivo è sottilmente intrecciato nell'esperienza della galleria: per " Portrait of an Unknown Person Passing By" di Tania Pérez Córdova , un performer circola silenziosamente tra i visitatori a orari non annunciati, vestito con un abito che riprende il motivo di un oggetto in ceramica esposto.


Mostra Fictions of Display @ MOCA, foto di Jeff McLane

Artisti in primo piano: Eleanor Antin, ASCO, Ana Barrado, Math Bass, Joseph Beuys, Mark Bradford, Brassaï, Nancy Brooks Brody, Colette, Fiona Connor, Tania Pérez Córdova, Guy de Cointet, Raúl De Nieves, Lukas Duwenhögger, Thomas Eggerer, Victor Estrada, VALIE EXPORT, Ali Eyal, Peter Fischli, Dan Flavin, Robert Gober, Guillermo Gómez-Peña, Félix González-Torres, Joe Goode, Dan Graham, Yaron Michael Hakim, Lyle Ashton Harris, Evan Holloway, Christian Holstad, Rebecca Horn, Roni Horn, Donald Judd, Brian Jungen, Tadeusz Kantor, Mike Kelley, Toba Khedoori, Martin Kippenberger, Terence Koh, Louise Lawler, An-My Lê, William Leavitt, Charles LeDray, Nikki S.Lee, Sherrie Levine, Los Carpinteros, Paul McCarthy, Steve McQueen, Ana Mendieta, Raphael Montañez Ortiz, Senga Nengudi, Kayode Ojo, Claes Oldenburg, Yoko Ono, Silke Otto-Knapp, Roxy Paine, Giuseppe Penone, Sondra Perry, Julia Phillips, Sigmar Polke, Monique Prieto, Reynaldo Rivera, Beverly Semmes, Cindy Sherman, Hiroshi Sugimoto, Catherine Sullivan, Atsuko Tanaka, Wolfgang Tillmans, Cosima von Bonin, Marnie Weber, Johanna Went, Pae White, Hannah Wilke.

Fictions of Display è organizzato da José Luis Blondet, curatore senior, con Paula Kroll, assistente curatoriale.

Le mostre al MOCA sono supportate dal MOCA Fund for Exhibitions, con finanziamenti importanti forniti da Tatiana Botton, The Goodman Family Foundation, Alfred E. Mann Charities e Alicia Miñana e Robert Lovelace. Un generoso contributo è fornito da Michael e Zelene Fowler, The Earl and Shirley Greif Foundation, Pamela e Jarl Mohn, Jonathan Segal, Carl and Ruth Shapiro Family Foundation e Pamela West.