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13/03/25

Eva L'Hoest al Casino

foto Eva L'Hoest, The Mindful Hand, veduta della mostra © Casino Luxembourg – Forum d'art contemporain, 2025  

 Il Casino-Luxembourg dedica una mostra monografica all' artista belga Eva L'Hoest dal titolo "The Mindful Hand" 

La mostra riunisce una serie di nuove opere che mettono in discussione il modo in cui le tecnologie di imaging analogiche e digitali influenzano la nostra percezione e la nostra memoria, modificano la nozione di paesaggio e ridisegnano i confini tra mano e mente. 

Sempre composite, le opere di Eva L'Hoest mescolano saperi manuali e tecniche digitali dove il gesto umano si fonde con l'estensione della macchina. Una serie di sculture rivisita le antiche tecniche del lifecasting (calco dal vero) attraverso la stampa 3D, mentre l'intelligenza artificiale e le immagini generate al computer si insinuano nella pellicola argentata di una nuova installazione audiovisiva. Presentato su quattro schermi, il film ci trasporta in spazi interiori vuoti, domestici e istituzionali, reali e artificiali, che prendono vita e si strutturano grazie al gioco di immagini prese in prestito dal cinema.  

Ispirata dalle parole della poetessa Eva Mancuso, la mostra The Mindful Hand si interroga sulla capacità delle tecnologie digitali di ridefinire il linguaggio, i nostri meccanismi del desiderio e le tensioni, a volte invisibili, tra l'intenzione umana e l'autonomia delle macchine. 


foto Eva L'Hoest, The Mindful Hand, veduta della mostra © Casino Luxembourg – Forum d'art contemporain, 2025  


Biografia

Eva L'Hoest è un'artista belga che utilizza il linguaggio digitale come strumento archeologico per mettere in discussione i concetti di origine e memoria. Combinando sculture, performance e installazioni audiovisive, esplora il modo in cui le immagini mentali collettive e individuali possono essere riattivate e rianimate in forme tecnologiche. Ha presentato le sue opere in musei, centri d'arte e biennali, tra cui KANAL – Centre Pompidou (Bruxelles, 2023), la Biennale di Sydney (2021), WIELS (Bruxelles, 2021), la Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea di Riga (2020), la Biennale di Lione (2019) e l'Okayama Art Summit (2019). L'Hoest è stata residente presso l'ISCP (New York, 2023), la Biennale College of Art (Venezia, 2022), Meetfactory (Praga, 2015) e le è stato conferito l'Edward Steichen Prize nel 2023. Il suo lavoro è stato presentato in performance all'IFFR 2020 e in un'opera visiva che accompagnava la Belgian Philharmonic Orchestra al BOZAR (Bruxelles, 2022).