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20/03/25

La ricca varietà di Palazzo Madama a Torino


In questi giorni Palazzo Madama, nel cuore di Torino, si presenta con diverse proposte che toccano ambiti molto variegati fra loro, sempre particolarmente stimolanti.

Il principale evento è sicuramente la caleidoscopica mostra “Visitate l’Italia! Promozione e pubblicità turistica 1900-1950”, di cui avevo già scritto qui



Sulle stesso piano c'è il Gabinetto Cinese, che accoglie la recente donazione di 128 oggetti in peltro da parte degli eredi di Attilio Bonci, studioso della storia del peltro piemontese, arricchendo le collezioni del museo di una raccolta di pezzi piemontesi del Settecento e dell’Ottocento che spazia dagli oggetti da tavola agli oggetti per la casa, dai piatti ai candelieri, dalle teiere ai calamai, fino agli strumenti utilizzati per scopi attinenti alla medicina come le grandi siringhe e gli accessori per i clisteri. 



Al secondo piano non perdetevi il rinnovamento della sala dei tessuti con la mostra "Bianca al femminile". Il nuovo  riallestimento presenta un’esposizione che racconta la stretta connessione, materiale e simbolica, che lega il bianco, il colore naturale della seta e del lino, alla donna. Una selezione di manufatti tessili, di cui alcuni restaurati per l'occasione, e molti esposti per la prima volta, che raccontano del complesso lavoro di realizzazione di pezzi che spesso possiamo definire opere d'arte per la bellezza e la raffinatezza . 

Un viaggio che prende piede da alcune antiche produzioni tessili fino agli abiti dei primi decenni del secolo scorso, offrendo anche elementi di pregiato corredo come gli eleganti ventagli.



Mentre negli spazi al piano terra ospitano l'interessante mostra dedicata a Primo Levi scrittore di Lettere, una selezione dei sui tanti carteggi che ebbe nel suo svillupo letterario, espressione di un complesso lavoro intellettuale di portata internazionale. 

Questa esposione è promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi e a cura di Domenico Scarpa, Giro di posta anticipa e rilancia i risultati del progetto LeviNeT, finanziato dall’European Research Council e coordinato da Martina Mengoni all’Università di Ferrara, che per la prima volta pubblica i carteggi tedeschi di Levi sul sito www.levinet.eu