Sicuramente una mostra dal forte impatto emotivo quella che la svizzera Kunst Halle di St.Gallo ci propone. Un progetto che miscela collaborazioni di moda, live streaming, NFT e installazioni luminose immersive: questi media stanno cambiando il rapporto (sempre bizzarro) tra arte, consumo e intrattenimento. La mostra collettiva “ALL I EAT IN A DAY”, curata da Giovanni Carmine insieme all'artista Cory Arcangel, è dedicata con umorismo al crescente carattere spettacolare dei formati artistici attuali e combina mondi ibridi di esperienza, estetica pubblicitaria, zoom call e storia dell'arte classica.
Come si consuma l’arte oggi? In quali contesti mediatici si integrano le opere d'arte? Dov'è il confine sottile tra arte e intrattenimento e come funzionano le esagerazioni? Opere d'arte che giocano con i formati dei nuovi media sono raggruppate attorno a queste domande: Cory Arcangel, che si occupa di fenomeni di Internet e della cultura pop dagli anni 2000 e ha iniziato la sua carriera con l'allora forma di arte dei nuovi media Net Art, presenta un'opera d'arte di grandi dimensioni la videoinstallazione alla Kunst Halle può competere con il best seller di uno spettacolo di luci di Picasso.
Emily Sundblad ci collega tramite Zoom con un dipinto classico proveniente da un deposito di collezioni, mentre Jayson Musson ci porta con il suo coniglietto di peluche in grembo per raccontarci la sua versione della storia dell'arte nello stile di uno spettacolo su YouTube. Laurel Schwulst codifica una pagina HTML che imita la libreria dei posti di una compagnia aerea e Sanko GameCorp © catapulta la proprietà intellettuale a lungo dimenticata nell'era delle criptovalute di oggi. La mostra ci invita a ripensare criticamente – ma con una strizzatina d’occhio – i media e le abitudini di consumo.
Opere di Cory Arcangel X Pablo Picasso, Bernadette Corporation X Supreme, Gabriele Garavaglia, Barbara Kruger, Jayson Musson, Laura Owens, Sanko GameCorp ©, Laurel Schwulst, Emily Sundblad e altro ancora.
La mostra “ALL I EAT IN A DAY” è sostenuta dalla Fondazione Ernst e Olga Gubler-Hablützel e dall’Ufficio per l’arte contemporanea norvegese (OCA). Un ringraziamento speciale a Lisson Gallery e Thaddaeus Ropac, Harley Davidson St.Gallen e The North Face con gli Archivi Yves Klein.