La sezione della galleria David Zwirner di Londra propone la mostra in formato virutale "Late Klee", la seconda mostra personale della galleria dell'opera di Paul Klee (1879-1940) da quando ha annunciato la sua collaborazione esclusiva con la famiglia Klee. In mostra nella sede di Londra della galleria, la mostra esplorerà i diversi stili visivi e formali dell'arte di Klee dai primi anni '30 fino alla sua morte, nel 1940.
Nel 1931, Klee lasciò il Bauhaus, dove aveva insegnato e lavorato dal 1921, trasferendosi a Düsseldorf come professore alla Kunstakademie di Düsseldorf. Verso la fine del 1933, in risposta alla soppressione delle pratiche artistiche d'avanguardia da parte del partito nazista di recente abilitazione, Klee lasciò la Germania, dove risiedeva principalmente dal 1906, e tornò nella sua città natale di Berna, in Svizzera, risiedendo lì per il resto della sua vita. Dal 1935 in poi, Klee ha lottato continuamente con la malattia, che a volte ha influito sulla sua capacità di lavorare. Durante questo periodo, sullo sfondo di immensi tumulti sociopolitici e dello scoppio della seconda guerra mondiale, Klee lavorò con vigore e inventiva che a volte rivaleggiavano anche con i periodi più produttivi della sua giovinezza.
Le opere esposte in Late Klee evidenziano la diversità della pratica visiva di Klee durante questo periodo. Il gioco della linea è evidente in una serie di opere grafiche che sono spesso altamente diaristiche e personali. La sua abilità di colorista è presentata attraverso composizioni interamente astratte e pezzi figurativi che raffigurano volti simili a maschere. Interessanti per argomento e stile, tutte le opere testimoniano la spinta irrequieta di Klee a sperimentare le sue forme e i suoi materiali, che includevano adesivi, grasso, olio, gesso e acquerello, dando vita a superfici che non solo colpiscono visivamente, ma anche altamente tattili e originale.
La gamma di opere esposte parla anche di come il periodo tardo di Klee abbia influenzato l'arte delle successive generazioni di artisti del dopoguerra, che vanno da Anni Albers e Mark Tobey a Bridget Riley e Richard Tuttle, tra innumerevoli altri.
Proseguono contemporaneamente nelle altri sedi le mostre su Bridget Riley, Mamma Andersson e Al Taylor.