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23/03/19

Il Palafuksas di Torino si rinnova nei contenuti e nella forma.





Col nome di Mercato Centrale Torino fra poche settimane apre, con la performance dell’artista Maria Pecchioli, un grade progetto di conversione del Palafuksas a Porta Palazzo.

Plottingthe Central Body” è il progetto che l’artista sta portando avanti dal 2012 e che ora con la residenza artistica alle vicine Viadellafucina16 Condominio-Museo opera in questi nuovi spazi che saranno aperti il prossimo 3 Aprile.



CS

Plotting the Central Body è una ricerca artistica interdisciplinare di Maria Pecchioli realizzata con la produzione di Mercato Centrale, durante la residenza artistica a Viadellafucina16 condominio-museo.

Il progetto considera lo spazio urbano come corpo e indaga le energie della città utilizzando la cosmogonia taoista dei 5 elementi e il libro dei mutamenti I ching. Si tratta di comporre un ritratto andando a individuare progetti, proposte, soggetti attivi sul territorio che – portando nella città specifiche qualità energetiche – corrispondono alle funzioni degli organi e contribuiscono a creare le strade, “meridiani” energetici del corpo città.

“Quali sono le spinte che trasformano un corpo di mille corpi? Quali sono le frequenze che percorrono le arterie di questo luogo, quali le forme che generano? Dove mi trovo e dove mi muovo in questo spazio di terra sull’asse acqua-fuoco e metallo-legno? Come oriento la mia bussola nel cosmo che mi accoglie?
 Mi esercito nella contemplazione di un corpo che si trasforma per divampare come fuoco/a fondere il metallo/che si scioglie in acqua/per nutrire il vento in cielo/ e il legno in terra. Lascio che sia un soffio a portarmi verso e, ispirata dal saggio, non cammino e arrivo.“

Consapevole dei processi in divenire a cui il corpo urbano, come qualunque organismo, è soggetto, la ricerca non ha la pretesa di essere definitiva ma indaga spinte, equilibri e blocchi che mutano e si trasformano dando voce a progettualità attive. 
Plotting the Central Body è un progetto che si diversifica a livello di pratiche artistiche e formali: prevede – oltre alle cartografie che fotografano i movimenti energetici – 4 momenti di incontro in cui attivare sinergie e dare spazio a realtà presenti nel territorio.



Plotting the Central Body è sostenuto a Torino dalla produzione di Mercato Centrale.

Il progetto è parte della ricerca Plotting the Urban Body attivata a partire dal 2012 a Milano in collaborazione con Viafarini e Kunstverein 2012/2013; New York in collaborazione con Flux Factory 2013; Territorio della Val D’Elsa a cura di Fenice Contemporanea 2014; St Louis. Missouri, in collaborazione con The Luminary.

Il Mercato Centrale arriva a Porta Palazzo a Torino

Nella primavera 2019 il Mercato Centrale darà il via alla nuova avventura torinese. Lo scorso agosto è avvenuta l’aggiudicazione definitiva del bando in favore di Mercato Centrale Firenze S.r.l. e i lavori sono già iniziati. L’apertura nel Centro Palatino a Torino è prevista per il mese di marzo: 4500 mq di superficie, distribuiti su tre livelli, daranno nuova vita a un luogo storico della città.

Il Mercato Centrale porterà il suo format sotto la Mole e i protagonisti indiscussi, ancora una volta, saranno gli artigiani, che con le loro botteghe valorizzeranno prodotti del territorio e non solo. Attraverso la riqualificazione delle ghiacciaie del Centro Palatino e gli spazi adibiti per gli eventi, Il Mercato Centrale Torino sarà anche un importante luogo di scambio culturale e sociale. Tra attività di abbigliamento, una scuola di cucina e un lounge bar, il pubblico potrà immergersi nei sapori e nei colori della tradizione e dell’offerta gastronomica locale. Tutto questo avverrà in un contesto interamente riqualificato e restituito ai cittadini, che potranno finalmente goderne appieno. Qualità del cibo e dei contenuti per un’aggregazione che non avviene solamente tra gli artigiani ma anche nel tessuto stesso della città. Il format del Mercato Centrale è stato inaugurato nel 2014 a Firenze nello storico mercato coperto di San Lorenzo per arrivare, due anni dopo, anche a Roma, intorno alla suggestiva Cappa Mazzoniana alla stazione Termini.