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22/03/19

Qualcosa si è rotto, ma si può ancora aggiustare




Molta speranza nelle capacità più propositivi dell'umanità sono sostenute in questa attualissima rassegna che la XXII Esposizione Internazionale della Triennale di Milano ha avviato lo scorso 1° marzo e che durerà fino al 1° settembre 2019, col titolo "Broken Nature: Design Takes on Human Survival".

Si tratta di una stimolante raccolta di potenziali sguardi alternativi per tentare di salvaguardare il nostro spazi vitale, questo piccolo pianeta che incredibilmente ospita la meraviglia della vita.




Il delicato equilibrio fra le esigenze della specie umana e il resto della natura può avere possibili positivi sviluppi, bisogna avere il coraggio dei tanti bei progetti proposti; la voglia di cambiare, spesso di poco, le nostre abitudini e poter godere al meglio del nostro affascinante ambiente.

Questa grande iniziativa, che coinvolge ventidue partecipazioni internazionali, si articola così oltre la stupenda mostra in una ricca programmazione che durerà per tutto l'anno con tantissime iniziative (consultate la ricca agenda del sito per poterle seguire al meglio) e un bel sito in continuo aggiornamento (brokennature.org ) oltre al ricco catalogo appositamente ideato con interessanti interventi.

La curatrice, Paola Antonelli, ha coordinato una articolata indagine sui legami che uniscono gli uomini all’ambiente naturale, legami che nel corso degli anni sono stati profondamente compromessi, se non completamente distrutti, ma che possono, grazie all’ingegno umano, trovare positive soluzioni.




Sono anche stati realizzati quattro importanti lavori commissionati a designer internazionali: Formafantasma (Andrea Trimarchi e Simone Farresin), a Neri Oxman e al suo gruppo di ricerca Mediated Matter Group del MIT Media Lab, a Sigil Collective (Khaled Malas, Salim Al-Kadi, Alfred Tarazi e Jana Traboulsi), collettivo con base a Beirut e a New York, e ad Accurat, società di ricerca e innovazione nel campo del data-driven design, con sedi a Milano e New York (progetto condotto da Giorgia Lupi e Gabriele Rossi). Progetti, alcuni anche a lungo termine, che hanno approcci creativi per correggere il corso autodistruttivo dell’umanità e a ripensare in maniera diversa la nostra relazione con l’ambiente e con tutte le specie presenti sul pianeta, inclusi gli esseri umani.

La mostra si articola con decine di proposte, ideate da professionisti o da singole persone, selezionate fra quelle progettate in questi ultimi tre decenni; costruita in tre sezioni e in una serie di padiglioni stranieri,  per cui vi consiglio di preventivare un ampio arco di tempo per goderne al meglio i tanti aspetti che troverete.