Camera prosegue con le belle mostre a fondo storico sulle pratiche fotografiche.
Fino al 7 Gennaio è in corso “Paparazzi” un’interessante panoramica su questa attività fotografica che per decenni ha influenzato l’informazione giornalistica ma non solo, diventato un genere a sé seguito da milioni di persone.
La piacevole mostra inizia con l’invenzione del nome, che pare essere di F.Fellini, usati nel mitico film “8-1/2” e diventato poi di uso comune in tutto il mondo.
Nelle diverse sale vengono analizzate le diverse pratiche, le trasformazioni e l’uso odierno di questo approccio all’immagine, con una bella selezione di esempi e un gradevole allestimento, che si modula fra documenti, scatti e video informativi.
La mostra mette in risalto l’importante ruolo di questo genere, la sua crescita e la sua integrazione nel costume sociale del nostro paese. Pone anche l’accento su questi fotografi che diventano essi stessi personaggi famosi e seguiti, in un ironico scambio di ruoli.
Questo universo cresce nel suo diffondersi, si parte così dai primi scatti effettivamente “rubati” a Roma per giungere alle messe in scena di eventi mondani, a volte coordinati con le stesse “vittime”. Passando per le pruriginose immagini erotiche e per un nuovo modo di percepire il mondo del divismo, che iniziato dal mondo del cinema si amplia a tutte le figure trattate dai media, dai canti ai politici.
Su questo filone l’attenzione sociale ha poi dato vita a diverse pubblicazioni che sulla vita privata delle celebrità hanno alimentato l’informazione e lo stile di vita.
Oggi questo mondo pare essersi evoluto nelle forme digitali in cui ognuno di noi diventa “paparazzo” di se stesso.