Deposito D’Arte Presente (DDP, 1967–68), foto di Paolo Bressano, courtesy Archivio Pistoletto, Biella
La nuova edizione di Artissima presenta nei suoi spazi due particolari progetti il Deposito d'Arte Italiana Presente e il PIPER. Learning at the discotheque
Deposito d’Arte Italiana Presente
Curato da Ilaria Bonacossa e Vittoria Martini, il Deposito d’Arte Italiana Presente è
il nuovo progetto espositivo e culturale di Artissima dedicato all’arte
italiana. Il Deposito ospiterà prestigiosi prestiti dalle istituzioni
piemontesi e opere provenienti delle gallerie presenti in fiera,
riconoscendo loro il ruolo di spicco che hanno avuto e hanno nella
produzione della storia dell’arte contemporanea nel nostro paese.
Per questo nuovo progetto, Artissima si è ispirata ad una delle
esperienze espositive più innovative della Torino degli anni Sessanta,
quando Torino era una delle capitali internazionali della ricerca
artistica: il Deposito d’Arte Presente (1967–68). Luogo di
produzione ed esposizione di opere di artisti emergenti voluto da Gian
Enzo Sperone il Deposito era, nelle parole dello storico Robert Lumley, “una raccolta estemporanea, non permanente… uno spazio per il presente, per un tipo di arte connessa all’ hic et nunc e spogliata di qualsiasi sacralità”.
Con il Deposito d’Arte Italiana Presente, Artissima riprende
quel format, traslandolo all’oggi e utilizzandolo come cornice
concettuale per un progetto che ne assorbe la modalità operativa. Il Deposito
non è una mostra, ma uno spazio dinamico di esposizione e di
approfondimento dal quale iniziare una narrazione dell’arte italiana
degli ultimi venti anni per fotografarla oggi immaginando gli sviluppi
futuri. Il Deposito vuole essere luogo di aggiornamento e informazione per curatori, collezionisti e appassionati.
PIPER. Learning at the discotheque
PIPER. Learning at the discotheque è il titolo del programma di talk di Artissima a cura di the classroom, un centro di arte e formazione diretto da Paola Nicolin
che reinventa le relazioni tra pratiche educative ed espositive. Il
progetto sviluppa i suoi contenuti dalla riflessione sul Piper di
Torino, la discoteca progettata da Pietro Derossi con Guido Ceretti e
Riccardo Rosso, attiva dal 1966 al 1969. Trasformando le temperature
popolari della “sala da ballo” in un centro culturale autogestito, il
Piper rimane un modello internazionale di spazio non istituzionale per
l’arte contemporanea.
Al Piper di Torino molte personalità eclettiche e creative tra cui
Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Piero Gilardi, Mario e Marisa
Merz, Gianni Piacentino, Carlo Colnaghi, Carlo Quartucci, Patty Pravo,
Living Theater, Carmelo Bene, Massimo Pellegrini, Pietro Gallina, si
incontravano e lavoravano attraversando discipline, identità, codici,
linguaggi e comportamenti. Di questo luogo si ripropone una
ricostruzione evocativa, una aula-discoteca realizzata in collaborazione
con il collettivo artistico Superbudda.
Il programma si apre con un corso tenuto dall’artista Seb Patane e
prosegue con lezioni e testimonianze votate alla produzione artistica
contemporanea.