Domenica 29 ottobre alle h 12 sarà inaugurato a Valdieri, piccolo comune montano in Valle Gesso, a
sud di Cuneo, il nuovo Monumento ai Caduti delle due guerre, ideato dall’artista milanese Stefano
Boccalini. L’opera, dal titolo AFFETTI, è realizzata in collaborazione con il Comune di Valdieri nel
quadro del programma Nuovi Committenti promosso dalla Fondation de France di Parigi, finalizzato
alla realizzazione di opere d’arte commissionate dai cittadini per il loro luoghi di vita o di lavoro.
L’opera è il risultato del progetto pilota Nuovi Committenti Alpi Sud Occidentali rivolto alle valli Gesso,
Vermenagna e Pesio per iniziativa di a.titolo, associazione di curatrici di arte contemporanea che si
occupa dello sviluppo del programma Nuovi Committenti in Italia, con la collaborazione di Kalatà,
impresa sociale di Mondovì molto attiva nella progettazione culturale in questi territori. Il progetto ha
preso il via nel 2015, quando l’esigenza di sostituire le lapidi deteriorate del Monumento ai Caduti di
Valdieri si trasforma nell’opportunità di dar vita a una nuova opera d’arte, commissionata da un gruppo
di abitanti composto da rappresentanti dell’Amministrazione comunale e delle associazioni Vudier
Cuento e Ma.N.I.A. Marittime Natura Incontro Accoglienza, con l’obiettivo di tenere viva la memoria di
un passato ancora tragicamente attuale, in un momento di profonda crisi dei valori collettivi.
L’ideazione dell’opera, affidata a Stefano Boccalini, è scaturita da una lunga serie di incontri con il gruppo
dei committenti, aperti alla partecipazione della cittadinanza, condotti da Lisa Parola e Luisa Perlo di
a.titolo: un percorso condiviso che si inserisce a pieno titolo nell’ambito delle politiche di valorizzazione
del territorio e di coesione sociale attuate dal Comune sotto i due mandati dell’ex Sindaco Emanuel
Parracone e dalla nuova amministrazione guidata dal Sindaco Giacomo Gaiotti. Dalla discussione ha
preso forma una riflessione sul ruolo e sul capitale simbolico del monumento - un tema di stringente
attualità nel dibattito politico internazionale -, e sulle modalità di trasmissione della memoria e della
Storia del XX secolo alle generazioni future, nel difficile momento che l’Europa, nata dalle ceneri
dell’ultimo conflitto mondiale, sta oggi attraversando.
Il progetto Nuovi Committenti Alpi Sud Occidentali è realizzato da a.titolo in collaborazione con il
Comune di Valdieri grazie al sostegno della Fondation de France, con il contributo della Regione
Piemonte, della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRC e della Fondazione CRT e con la
collaborazione del Parco delle Alpi Marittime.
Al termine dell’inaugurazione del Monumento, seguirà la Grande festa autunnale di Valdieri Presi in
Castagna, con polenta in piazza dalle h 13.
Durante la giornata sarà allestito, sotto i portici del Municipio,
il set dove i residenti di Valdieri potranno farsi ritrarre dal fotografo Luca Giacosa.
Prendere posizione rispetto alla Storia: un’opera d’arte pubblica di Stefano Boccalini
Inaugurato nel 1967, il Monumento ai Caduti occupa una posizione centrale nell’abitato di Valdieri. Vicino
al Comune, alla Chiesa, alla biblioteca e alle scuole, è un importante luogo di aggregazione in occasione
delle ricorrenze che occasionalmente ospita lezioni di storia “a cielo aperto” rivolte ai giovani tenute da
insegnanti e storici locali.
Il ridisegno proposto da Stefano Boccalini è costituito da una parete di 15 metri di lastre di marmo di
Carrara, tradizionalmente utilizzato nei monumenti funerari, posta sul muro in pietra prospicente la
piazza principale del paese, in sostituzione delle lapidi originali, danneggiate in più parti e scolorite dal
tempo. Sulla parete sono scolpiti in altorilievo i nomi e le date di nascita dei Caduti in ordine alfabetico
e senza distinzione tra vittime militari e civili. La scelta di enfatizzare la dimensione e l’importanza dei
nomi risponde alla richiesta dei committenti, cui si deve il prezioso lavoro di ricerca finalizzato alla loro
precisazione e integrazione, con lo specifico obiettivo di renderli, nel loro insieme, l’elemento visivo più
importante dell’opera. Con il passare del tempo, gli agenti atmosferici contribuiranno, anziché a far
svanire i nomi, a renderli più visibili man mano che la polvere si depositerà su di essi.
Nelle parole dell’artista: “Il ripensamento del Monumento nasce prima di tutto come un’attenzione,
un atto di cura nei riguardi delle persone nate a Valdieri che hanno pagato con la vita l’assurdità dei
conflitti. Ho pensato a un luogo dove la tensione spirituale fosse rivolta a una riflessione positiva, un luogo
dove fosse possibile trasformare in senso costruttivo quella che è sempre una tragedia. Ma fin dai primi
incontri con i committenti mi è stato chiaro che il Monumento andava pensato anche in relazione alle
nuove generazioni che non hanno avuto, e avranno sempre meno, contatti diretti con chi quelle guerre le
ha vissute o le ha sentite raccontare in prima persona. Il ricordo non può essere infatti solo il luogo dove
pensare al passato, ma deve essere anche il luogo dove pensare il futuro”.
Boccalini intende in questo modo sottolineare l’urgenza di rileggere la memoria collettiva locale quale
narrazione in divenire, capace di costruire relazioni e innescare riflessioni in merito alle singole biografie
e alla Storia dello scorso secolo, ma anche di questi ultimi decenni.
Il processo di consultazione della
comunità messo in atto dal progetto, presentato alla cittadinanza per la prima volta il 24 settembre 2016,
in occasione dell’evento Anche ad essere si impara (preliminare alla stesura della proposta definitiva
approvata dai committenti e dall’amministrazione comunale), ha svolto perciò una duplice funzione:
quella di ricostruzione della memoria attraverso una testimonianza riattualizzata e quello di produzione
di un meccanismo di riconoscimento nel Monumento per divenire memoria nuovamente attuale e presente.
In particolare, nella sua nuova formalizzazione il Monumento intende interrogare l’osservatore in merito
alla sua (nostra) posizione, e alla sua (nostra) distanza rispetto ai fatti storici.
Nel ricordare i valdieresi
scomparsi, l’artista invita infatti a una più ampia riflessione su tutti i conflitti, vecchi e nuovi. Quasi a
suggerire una miopia dello sguardo, da lontano i nomi paiono un lungo ricamo. In risposta all’implicito
invito ad avvicinarsi (a farsi vicini), i nomi divengono invece chiari e riconoscibili. I Caduti di Valdieri non
sono vittime sepolte nella Storia, ma ne sono ancora oggi testimonianze presenti, incise a chiare lettere
nel corpo vivo della materia. Ognuno di essi è portatore di una storia, singolare e collettiva, inscritta nel
presente di questi luoghi, a cominciare proprio dalla memoria del nome.
Il ridisegno dell’opera è concepito da Boccalini anche con l’obiettivo di conferire al Monumento un
carattere di luogo di riflessione e di cura. A terra, di fronte alla parete la parola AFFETTI contiene e
restituisce il significato simbolico del Monumento.
Anch’essa occupa una lunghezza di 15 metri e le singole
lettere diventano sette aiuole coltivabili. Questa scelta di Boccalini, che chiama in causa -come spesso
accade nel suo lavoro -, le nozioni di comunità e di partecipazione, mira anche a restituire al Monumento
alcune caratteristiche della sua configurazione originale, caratterizzata dalla presenza di aiuole fiorite, oggi
scomparse. In occasione dell’inaugurazione, nelle nuove aiuole verranno messe a dimora cento piantine di
erica, con la partecipazione degli allievi delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di Valdieri.
L’opera sarà inoltre completata, nel 2018, da una lunga panca che restituirà così al Monumento quell’area di
“rispetto” per la sosta e la contemplazione venuta meno negli ultimi decenni.
Il progetto dell’artista, il cui scopo è dialogare con la storia e lasciarne traccia, in accordo con i committenti
ha visto anche la conservazione di un altro elemento che caratterizzava il Monumento precedente, la Pietà
dell’artista cuneese Luigi Valerisce. Collocata di fronte alle lapidi in occasione dell’inaugurazione nel 1967
e in seguito spostata su un alto basamento, la scultura è stata riposizionata lateralmente rispetto parete di
marmo e collocata a terra, in un rapporto in scala 1:1 con l’osservatore, così come era stata pensata in origine.
L’opera è stata progettata da Stefano Boccalini con la collaborazione architettonica di Roberta Zocchi, di
concerto con l’Ufficio Tecnico del Comune di Valdieri, ed è stata realizzata e allestita dalle ditte B-stone di
Buzzetti (Monticelli d’Ongina, Piacenza) e Costruzioni Franco Pietro (Valdieri).
Il gruppo dei committenti è composto da: Emanuel Parracone, Silvio Giraudo, Mario Giordana,
Piergiuseppe Basso, Silvia Pincetti, Davide Risso, Giacomo Gaiotti, Giacomo Forneris, Luigi Miraglio,
Rosso Margherita, Rita Piacenza, Ezio Parracone, Luciano Turco, Giorgio Ferrero, Ivan Digiambattista,
Francesca Parracone, Cinzia Re, Debora Cappai, Roberto Parracone, Sandra Degiovanni, Daniele Caruso.
Ricordare per non dimenticare.
Dichiarazione del Sindaco di Valdieri Giacomo Gaiotti
“Il cambio di paradigma che sta permeando i diversi tessuti della società contemporanea ha determinato
una accelerazione delle competenze e della consapevolezza degli abitanti dei nostri comuni, anche se,
con l’istituzione delle Città Metropolitane, si è verificato un accentramento di risorse e attività culturali
verso aree ad alta densità di popolazione e di attività economiche.
Il Comune di Valdieri, geograficamente
collocato in una zona emarginata rispetto alla centralità dei mercati di sbocco e approvvigionamento, ha
tuttavia saputo distinguersi e essere presente in molti periodi cruciali della storia del nostro Paese. Basti
pensare alla presenza dei Savoia, dalla seconda metà dell’Ottocento alla prima metà del Novecento, che
vi soggiornavano per oltre un mese durante il periodo estivo, o alla firma della creazione Banca Nazionale
del Lavoro avvenuta presso il Municipio dove è presente oggi una targa commemorativa, per arrivare alla
seconda guerra mondiale nei quali Valdieri fu tra i primi comuni in cui gruppi partigiani organizzarono la
rete della Resistenza al nazifascimo.
Ringrazio a nome della comunità l’associazione a.titolo per aver portato a Valdieri il programma Nuovi
Committenti (Nouveaux Commanditaires) promosso dalla Fondation de France, per la capacità di
aggregazione e coinvolgimento della nostra comunità e la gestione delle differenti fasi progettuali che
quest’opera ha portato con sé.
Come amministrazione entrata in carica non più di un anno fa, siamo
sodisfatti che questo importante progetto, ereditato con convinzione dalla precedente amministrazione,
sia passato attraverso la concertazione dei nostri abitanti e dell’associazionismo culturale.
Il compito di questa Amministrazione è quello di comunicare e ricordare la verità della Storia, sia nelle
ricorrenze istituzionali sia nella quotidianità delle azioni politico/amministrative attraverso il rispetto
reciproco e la libertà di opinione.
Crediamo quindi che il Monumento avrà la forza del tempo anche per
superare le “post verità” e i tentativi di revisionismo storico. Abbiamo ricevuto in prestito dai nostri avi
il più lungo periodo di pace della storia della nostra Repubblica e dell’Unione Europea: per questo è
necessario ricordare il passato al fine di non dimenticare gli errori commessi e garantire alle generazioni
future e alle nostre comunità speranza di pace e prosperità.
La campagna fotografica di Luca Giacosa
Contemporaneamente allo sviluppo del progetto di Stefano Boccalini, a Luca Giacosa, artista
specializzato nell’indagine sul contesto montano che vive a Sambuco in Valle Stura, a.titolo ha affidato
la realizzazione di una campagna fotografica finalizzata a documentare le persone direttamente o
indirettamente coinvolte, con l’obiettivo di raccontare un luogo attraverso la sua comunità. La scelta
poetica di Giacosa, a seguito dell’incontro con i committenti, è stata quella di affrontare il tema del
ritratto a figura intera, nella sua forma più antica, ossia quello del ritratto posato in bianco nero su uno
sfondo neutro, privilegiando un approccio alla rappresentazione della figura individuale in grado di
restituire all’atto di posare di fronte a una macchina fotografica la solennità cancellata dalla diffusione
dei dispositivi digitali e della pratica del selfie. Tale scelta ha fornito all’artista il modo di collegarsi
al tema della committenza, con particolare riferimento alla funzione sociale e affettiva rivestita dal
ritratto fotografico durante i due conflitti mondiali. L’insieme dei ritratti dei cittadini e delle cittadine di
Valdieri contribuisce a evocare, riattualizzandola attraverso volti, espressioni e abiti contemporanei,
questa accezione di conservazione e trasmissione della presenza, oltre che della memoria, al fine di
rappresentare la connessione tuttora molto forte di una comunità con il suo passato, nel suo rapporto
con il presente. Giacosa ha finora realizzato oltre trenta ritratti dei committenti e di altri cittadini di
Valdieri in più sessioni di posa. Tra le persone fotografate, per iniziativa del Comune sono stati coinvolti
anche alcuni richiedenti asilo africani alloggiati presso una struttura ricettiva locale.
L’evento Presi in Castagna
Nella giornata di domenica 29 ottobre, in concomitanza con l’inaugurazione del Monumento, il Comune
di Valdieri, in collaborazione con l’Associazione Ma. N.I.A., la Pro Loco di Valdieri e la Pro Loco di
Sant’ Anna e Terme di Valdieri organizza la Grande festa autunnale all’insegna di momenti culturali
gastronomici e ludici che vedono, come ogni anno, la Castagna come protagonista. Il programma
prevede il Mercatino dei prodotti artigianali locali (tutto il giorno) e l’iniziativa di Raccolta di castagne nei
boschi a cura dell’associazione Ma.N.I.A., per proseguire dopo l’inaugurazione, dalle h 13, con il pranzo
in piazza a base di polenta a cura della Pro Loco di Sant’Anna e Terme di Valdieri, e, dalle h 14.30, con la
tradizionale distribuzione di caldarroste da parte della Pro Loco di Valdieri, con musica e giochi popolari, e il
concerto finale del Gruppo Maladecia con la partecipazione del Gruppo Acrobatico Mangiatori di Fuoco.
INFO
Stefano Boccalini (Milano 1963) è stato allievo e assistente di Gianni Colombo fino alla scomparsa dell’artista nel 1993. È
docente di Arte pubblica alla Naba di Milano, consulente scientifico dell’Archivio Gianni Colombo, vicepresidente di Art For The
World Europa, fa parte del board di Careof ed è stato tra i fondatori di Isola Art Center a Milano. Lo Studio Dabbeni di Lugano è
la sua Galleria di riferimento. Fin dalle prime installazioni, il rapporto con lo spazio è l’elemento che caratterizza il suo lavoro.
Se all’inizio questo rapporto era di tipo fisico - e si sviluppava nelle relazioni con l’architettura e la natura - successivamente
si è trasformato attingendo a un insieme più complesso di fattori, sociali e antropologici. La natura capitalistica dei processi
economici attuali è al centro dei suoi ultimi progetti: la svolta linguistica dell’economia e le sue ricadute simboliche e sociali nella
pervasività finanziaria, svelano dinamiche su cui il suo lavoro riflette criticamente. La parola, attraverso la fisicità con cui l’artista
la rende visibile, è divenuta in anni recenti protagonista del suo lavoro. Ha esposto in numerose istituzioni pubbliche e gallerie
private in Italia e all’estero tra cui: Mamco, Ginevra; Museo Pecci, Prato; Museo Marino Marini, Firenze; Kunstraum Lakeside,
Klagenfurt; Palazzo delle Esposizioni, Roma; Sesc Paulista, Sao Paulo; Galerie im Kunsthaus Essen; Museo di Villa Croce,
Genova; Palazzo delle Nazioni Unite, New York; Museo Cantonale d’Arte, Lugano; Palazzo Strozzi, Firenze; Musée de Carouge,
Ginevra; India Habitat Centre, New Delhi; Palazzo delle Stelline, Milano; Museo de Arte Moderno de Buenos Aires; Museo
MuCEM, Marsiglia. Vive a Milano. www.stefanoboccalini.com
Valdieri (Vaudiè o Vodiar in piemontese, Vudìer in occitano) è un comune di 958 abitanti della provincia di Cuneo. Storicamente
il suo territorio, prevalentemente montano, dal 1861 al 1947 comprendeva anche la valle del torrente Molliera, situata oltre lo
spartiacque, fino alla sua confluenza nel Tinea, con le due frazioni di Molliera e Perablancia, oggi in territorio francese, ma le
sue origini risalgono al Medioevo: Valdieri compare infatti in una bolla emessa nel 1246 dal papa Innocenzo III per confermare
i possessi dell’abbazia di Pedona. Nel XIII secolo il centro montano prestò giuramento di fedeltà agli Angiò restando tuttavia
ancora parzialmente soggetta all’abate di San Dalmazzo. Con il declino degli Angiò in Piemonte, il paese passò ai marchesi di
Ceva e infine ai Savoia, che nel XIX secolo elessero la frazione di Sant’Anna, stazione termale nota per la salubrità delle acque, a
località di soggiorno e poi di residenza estiva, edificandovi, tra gli altri, nel 1857, l’edificio delle Reali Terme di Valdieri. Nel corso
della prima guerra mondiale molti giovani combatterono al fronte; nella seconda guerra mondiale Valdieri fu zona di rifugio
per le brigate partigiane attive nella Resistenza al nazifascismo. In anni recenti, attraverso il Centro faunistico Uomini e Lupi di
Entracque, il Museo e l’Ecomuseo della Segale di Sant’Anna di Valdieri, il Museo della Necropoli e la vicina area archeologica, il
Centro visita Enel Luigi Einaudi - il territorio di Valdieri ha saputo affermarsi come vivace contesto culturale. Valdieri ospita la
sede del Parco Naturale delle Alpi Marittime, a cui parte del suo territorio appartiene.
a.titolo è un’organizzazione non profit fondata nel 2001 per iniziativa dall’omonimo gruppo di curatrici, storiche e critiche
d’arte nato a Torino nel 1997 con lo scopo di indagare la relazione tra arte, società e spazio pubblico. a.titolo cura progetti
artistici site, audience e context-specific, mostre, workshop, conferenze, documentari, pubblicazioni e programmi sperimentali
di formazione nell’ambito di un’attività caratterizzata dal dialogo interdisciplinare. a.titolo è referente in Italia del programma
Nuovi Committenti (Nouveaux Commanditaires). In questa cornice, a.titolo ha realizzato progetti nello spazio pubblico con
numerosi artisti tra i quali Mario Airò, Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Martino Gamper, Hilario Isola, Kim Sooja, Claudia Losi,
Lucy Orta, e i collettivi di architettura Orizzontale di Roma e Raumlabor di Berlino. Dal 2010 al 2014 a.titolo ha curato la direzione
artistica del CESAC, Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee al Filatoio di Caraglio (CN), dove ha realizzato progetti
di esposizione, formazione e residenza nell’ambito di progetti di cooperazione transfrontaliera. Fa parte del network Resò,
International Network for Art Residencies and Educational Programs. Tra i suoi progetti più recenti, Chiribiri, fare città tra Museo
e Giardino, in collaborazione con la Fondazione Merz, e Abitare il Minerale, in collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d’Arte
Contemporanea. www.atitolo.it
Nuovi Committenti (Nouveaux Commanditaires) è un programma per la produzione di opere d’arte commissionate
direttamente dai cittadini per i loro luoghi di vita e di lavoro promosso dalla Fondation de France, attualmente adottato in vari
paesi, in particolare in Francia, Belgio, Italia, Germania, Svizzera e Spagna. Nuovi Committenti permette a chiunque di diventare
un committente d’arte, grazie alla congiunzione di tre attori: il cittadino-committente, il mediatore culturale (un professionista
vive nel settore dell’arte contemporanea che interpreta l’esigenza della committenza ponendo le proprie competenze al
suo servizio) e l’artista chiamato a rispondere alla domanda progettando e realizzando un’opera. Nuovi Committenti mira a
riconoscere i cittadini e le cittadine che normalmente ne sono esclusi, quali parti attive nella definizione dei processi culturali
che li riguardano, e al tempo stesso la sua vocazione è rendere la scena dell’arte il laboratorio per un’invenzione che è il portato
di un’azione collettiva. Nuovi Committenti guarda infatti a una accezione di democrazia il cui ideale è permettere a tutti di non
essere più spettatori o esclusi da una Storia che li scavalca ma di divenirne attori a pieno titolo, e in cui il progetto artistico
diventa un attore della vita sociale e insieme un manifesto della libertà d’espressione che ciascuno fa propria.
www.nouveauxcommanditaires.eu
Vudier Cuento è un’associazione culturale nata a Valdieri nel 2010 grazie alla collaborazione di un piccolo gruppo di amici
e di enti territoriali locali che si propone di salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale del paese, costituito dalla sua
storia, dalle sue tradizioni, dall’ambiente e dalla lingua, perseguendo contemporaneamente finalità sociali: l’importanza delle
esperienze di vita degli anziani da trasmettere ai giovani. A oggi l’attività si è concretizzata con la realizzazione di tre volumi di
storia locale e in una serie di altre iniziative: mostre, concorsi serate a tema, un video realizzato a partire da interviste o racconti
sui diversi aspetti della vita del paese, lavoro, svago, emigrazione, nei primi cinquant’anni del secolo scorso. Lo scopo primario è
quello di far sentire, documentare, conservare e tramandare una testimonianza della lingua locale, il dialetto molto particolare
di Valdieri, l’occitano del chié. Altre attività in corso dell’associazione sono l’allestimento di un archivio fotografico storico
consultabile, un percorso illustrato del paese e un vocabolario della lingua occitana valdierese.
Ma.N.I.A. (Marittime, Natura, Incontro, Accoglienza) è un’associazione culturale nata nel 2014 in Valle Gesso per operare
in favore dello sviluppo turistico nel Comune di Valdieri e delle aree limitrofe e promuovere iniziative atte a consentire scambi
di idee, conoscenze ed esperienze, oltre alla cultura dell’accoglienza e del luogo, i prodotti locali e la cucina tradizionale.
L’associazione diffonde il concetto di “accoglienza diffusa sul territorio” affinché possa svilupparsi un nuovo sistema integrato di
offerta turistica in Valle Gesso, dove gli operatori economici, i residenti, le associazioni, l’amministrazione pubblica collaborino in
sinergia e dove tutti agiscano verso lo scopo comune della promozione locale, col fine di ottenere vantaggi per tutta la comunità.
L’intento è quello di far divenire una destinazione turistica le vallate che si aprono sul perno della città di Borgo San Dalmazzo,
per coloro che cercano un periodo di relax in un ambiente naturale sostenibile, dove l’ospite possa soggiornare in contesti che
sono parte integrante dell’abitazione di un residente di valle, per scoprire che la montagna ha una cultura propria, tradizioni di
parlato proprie, oltre a una natura capace di incuriosire e gratificare chi vuole concedersi una pausa dalla quotidianità. Mania
svolge l’attività di promozione e di arricchimento culturale del territorio attraverso incontri, spettacoli di teatro e cinema, corsi,
workshop, mostre mercato e altre iniziative quali “Il baratto del libro”, visite ai musei, ecc.