Presentata oggi a Torino la mostra Raffaello: La Madonna del Divino Amore organizzata dalla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli e dalla già Soprintendenza speciale per il PSAE e per il Polo Museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta.
Sono molto orgogliosa di questa mostra – dichiara Ginevra Elkann, presidente della Pinacoteca Agnelli. Il legame tra la Pinacoteca Agnelli e il Museo di Capodimonte è molto stretto. La prima mostra che ho organizzato in Pinacoteca nel 2007 è stata Sovrane Fragilità”, che svelava la bellezza dei capolavori delle Manifatture Reali Borboniche di Capodimonte e di Napoli. E’ un bel ritorno! Anche miei nonni erano molto legati a Capodimonte e fecero restaurare alla fine degli anni ‘90 l’Arazzo di D’Avalos.
Siamo contenti - dichiara Fabrizio Vona, già Soprintendente del Polo museale di Napoli – di presentare proprio qui in Pinacoteca, continuando questa collaborazione che dura da anni, i risultati di un importante restauro e campagna diagnostica che hanno dimostrato definitivamente che il concetto dell’opera è di Raffaello.
Giorgio Vasari con molta passione e termini ammirativi, nella Vita di Raffaello (1550) citava l’opera fra le più belle opere del periodo romano del maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola e passata poi in possesso del cardinale Rodolfo, suo figlio.
"vedendosi nel viso della Nostra Donna una divinità e ne la attitudine una modestia che non è possibile migliorarla"
La descrizione del dipinto fatta da Vasari già metteva l’accento sul carattere devoto della rappresentazione e sul delicato scambio di affetti che la anima:
Il gruppo della Sacra Famiglia - spiega una delle curatrice del Museo di Capodimonte Marina Santucci - con il san Giovannino nella sua semplicità e nella poetica degli affetti, è diventato un simbolo dell’iconografia cristiana.
Come tutte le grandi opere d’arte ha vari livelli di lettura; e così si può entrare in relazione con i massimi esponenti della pittura e della cultura dell’Umanesimo e del Rinascimento, pur mantenendo un forte impatto emotivo. Questo dipinto è sempre stato messo in relazione con il dipinto della Santa Cecilia in Estasi che si trova alla Pinacoteca di Bologna, per il senso di religiosità che esprime e che in qualche modo è collegato ai fermenti religiosi che attraversarono la chiesa prima della pubblicazione delle tesi di Lutero del 1517.
In mostra alla Pinacoteca Agnelli fino al 28 giugno 2015 lo straordinario dipinto La Madonna del Divino amore, i disegni e gli schizzi preparatori del maestro urbinate, provenienti dall'Albertina di Vienna e dal museo delle Belle Arti di Lille, e i risultati degli studi che svelano le indagini riflettografiche e consentono di leggere – anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e pentimenti dell’artista durante la stesura dell’opera,
Per tutta la durata della mostra il Dipartimento Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e per le scuole di ogni ordine e grado.
L'allestimento della mostra è stato curato da Marco Palmieri.
Il catalogo è edito da Corraini
Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli Torino dal 17 marzo al 28 giugno 2015
Info
Martedì - domenica ore 10.00 - 19.00 | Chiuso lunedì
Biglietti: 10€ intero, 8€ ridotto gruppi, over 65, convenzionati; 4€ ridotto scuole, ragazzi 6/16 anni;
gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei
Lingotto - Via Nizza 230/103 , 10126 Torino Tel + 39 011 0062713
www.pinacoteca-agnelli.it