La nuova stagione di mostre per il 2025 della Serpentine di Londra si annuncia molto stimolante, con due mostre di grande respiro internazionale:
- Arpita Singh - Remembering (20 marzo - 27 luglio 2025).
- Giuseppe Penone - Thoughts in the Roots (3 aprile - settembre 2025).
Il primo evento offrirà la prima mostra istituzionale personale di Arpita Singh fuori dall'India. Remembering presenterà opere chiave dei sei decenni della sua prolifica carriera; esplorando l'intera ampiezza della sua pratica, che spazia da dipinti a olio su larga scala ad acquerelli e disegni a inchiostro più intimi. La mostra celebrerà l'infinita sperimentazione di Singh con il colore e la sua esplorazione figurativa della sua risposta emotiva ai disordini sociali e alle crisi umanitarie internazionali.
La mostra si basa sulla volontà della Serpentine di mettere in luce il lavoro di artisti pionieristici che non hanno ancora ricevuto il riconoscimento che meritano a Londra. Come le mostre passate di Faith Ringgold, Luchita Hurtado, James Barnor e, più di recente, Barbara Chase-Riboud.
L'artista afferma: "Remembering attingono da vecchi ricordi da cui sono emerse queste opere. Che io ne sia consapevole o meno, c'è qualcosa che accade nel mio profondo. È il modo in cui scorre la mia vita. Serpentine è una galleria nota e affermata. Avere una mostra personale lì è per me un piacere, un onore e una sorpresa".
Giuseppe Penone, una figura di spicco del movimento dell'Arte Povera, presenterà la più completa rassegna della sua pratica in una grande istituzione londinese, con sculture e opere su carta dal 1977 a oggi. Lavorando su una gamma di materiali, tra cui legno, ferro, cera, bronzo, terracotta e gesso; Thoughts in the Roots sfrutterà il sito della galleria nei Kensington Gardens per mostrare il continuo interesse dell'artista per la relazione tra esseri umani e mondo naturale.
L’artista afferma: “Respirare il profumo delle foglie che ricoprono le pareti dell’ambiente, inalare la fragranza della resina estratta dagli alberi e versata in un tronco vuoto, sono azioni che ci permettono di percepire lo spazio della Serpentine come un continuum con la natura del parco che la circonda.
Tutto il mio lavoro è un percorso per esprimere la mia adesione e appartenenza alla natura, ed è con questo pensiero che ho scelto le opere della mostra. I due percorsi che ho creato, all’interno della galleria e all’esterno, nel parco, diventano due giardini integrati.”