I’ll Be There Forever / The Sense of Classic, che si terrà nella prestigiosa sede del seicentesco
Palazzo Cusani in via Brera, nel centro di Milano, è una mostra ideata e prodotta da Acqua di Parma
(LVMH), a cura di Cloe Piccoli, critico d’arte e direttore artistico di Acqua di Parma Contemporary
Art Projects. La mostra, che si avvale dei Patrocini del Ministero degli Esteri, del Comune di Milano
e della più prestigiosa e riconosciuta Accademia italiana: l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano,
ha l’obiettivo di presentare come classico e contemporaneo dialoghino nel lavoro di alcuni degli
artisti italiani più interessanti del momento.
I’ll Be There Forever / The Sense of Classic scandaglia un tema d’attualità e rilevanza internazionale,
come quello del classico nell’arte contemporanea, osservando come gli artisti si confrontino
con un concetto, che nasce e rinasce, a diverse latitudini geografiche e in diverse epoche, sempre
diverso eppure sempre legato a precise tradizioni da quelle della Grecia di Fidia, al Rinascimento,
ad alcune declinazioni del Modernismo.
Rosa Barba, Massimo Bartolini, Simone Berti, Alberto Garutti, Armin Linke, Diego Perrone, Paola Pivi,
realizzano per quest’occasione opere site specific, appositamente prodotte per le stanze e le corti
di Palazzo Cusani e per la grande sala da ballo Radetzky al piano nobile.
Qui gli artisti dialogano con
l’idea del classico – interpretando antico e contemporaneo, epoche e luoghi, materie e tecnologie –
per declinarla in una nuova straordinaria ricchezza. In mostra sculture, installazioni ambientali, film,
dipinti, fotografie in cui trasformano la visione del Rinascimento, trasfigurano Giotto e Leonardo,
rimandano al cinema di Tarkovsky e di Fellini, ripensano l’architettura classica, dall’Acropoli di Atene
alla Valle dei templi di Agrigento, ma anche al Modernismo di Carlo Scarpa e alle visionarie architetture
di Amburgo di Herzog & de Meuron
Come spiega Cloe Piccoli, “I’ll Be There Forever /The Sense of Classic esplora il sentimento del
classico nella storia dell’arte, ne segue mutazioni, spostamenti e trasformazioni per raccontare che,
oltre gli stereotipi e le facili citazioni stilistiche, il classico è una costante che storicamente evolve
secondo una linea di sviluppo intricata e complessa, in continua ridefinizione per produrre esiti e
concetti, intriganti, inediti, sorprendenti”.
“Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati”, scrive Italo
Calvino con la lucidità e la leggerezza che gli appartengono, “I classici sono libri che esercitano
un’influenza particolare sia quando s’impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono
nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale”.
A sottolineare quest’impostazione lo studio di architettura Kuehn Malvezzi, fra i più riconosciuti a
livello Europeo, con all’attivo installazioni nei più prestigiosi musei, ha lavorato a un allestimento
che mette in dialogo il contemporaneo con il Palazzo Neoclassico. Mentre gli art directors Leftloft,
che hanno seguito il design di importanti rassegne d’arte, come l’ultima Documenta di Kassel, interpretano
il concetto della mostra in una grafica classica e insieme contemporanea.
Il classico, oltre ad essere un tema di rilevanza internazionale, è anche un concetto che appartiene
in modo particolare all’identità italiana, e su cui si sono interrogati archeologi e storici dell’arte,
intellettuali, artisti e architetti. Ed è in questa linea di ricerca che si inserisce I’ll Be There Forever /
The Sense of Classic. Temi, interessi, fascinazioni degli artisti in mostra appartengono al repertorio
classico ma declinato al contemporaneo in ritratti, paesaggi, architetture, luci e costellazioni, visioni
universali e dettagli minimi, materiali, tecniche antiche e tecnologie contemporanee.
I giovani artisti e curatori dell’Accademia di Belle Arti di Brera saranno coinvolti in un programma di
visite guidate specificatamente concepito per la mostra.
Palazzo Cusani, situato nel cuore di Milano in via Brera 15, è una residenza privata concepita in
origine da Giovanni Ruggeri nel XVII Secolo, e rinnovata con una nuova magnifica facciata, in stile
Neoclassico, dall’architetto Giuseppe Piermarini tra il 1775 e il 1779. Preziosi affreschi e stucchi
originali d’epoca Barocca, perfettamente conservati, adornano soffitti, cupole, infissi, specchiere
e camini, dell’antica dimora milanese. Completano l’iconografia simbolica del palazzo i parquet dai
minuziosi intarsi.
Per l’occasione viene pubblicato un libro che si aprirà con 100 immagini di riferimento che spaziano
dall’arte antica e contemporanea al cinema e all’architettura, dalla scienza all’alchimia, che trasportano
il lettore in una narrazione fatta di suggestioni. A seguire saggi critici, un ricco repertorio d’apparati,
e un’ampia selezione di installations views dell’intera mostra all’interno di Palazzo Cusani.