Dantis Amor D.G.Rossetti
Attimi
di melanconica bellezza si fermano per alcune settimane nel nobile Palazzo Chiablese,
parte del ricco complesso museale del Polo Reale di Torino. Sono le opere della
Confraternita dei Preraffaelliti che, prima di tornare definitivamente nelle maestose
rinnovate sale londinesi della Tate Britain, si offrono al pubblico italiano in
una vasta mostra espositiva.
Negli
anni della grande rivoluzione industriale inglese, a metà ottocento, alcuni artisti
guardarono al passato come luogo di rifugio per la quiete e la bellezza, rifiutando
una complessa trasformazione, molto simile al nostro presente.
Questo
gruppo di figure artistiche si riunirono in un’associazione, anzi in una mistica
confraternita, dove lo spirito artistico veniva declinato anche in un ascetismo
di vita, o almeno di atteggiamenti.
Nel
1848 John Everett Millais, Dante Gabriel Rossetti e William Hunt, sostenuti dal
mecenate Ford Madox Brown, fondarono la Confraternita dei Pre-Raffaelliti, che in
un intenso quinquennio, diede vita a una serie innovativa d’opere dai vividi colori
e dalle immagini fortemente realistiche.
Caratterizzava
la loro espressione una scelta cromatica netta, quasi priva di sfumature, dalle
forme nitide e dettagliate, ispirate vagamente alla pittura di fine rinascimento
italiano. Prima che l’urbinate (Raffaello Sanzio) diede avvio alla trasformazione
che diventerà manierismo.
Visione di Dante: Rachele e Lia, opera di D.G.Rossetti
Queste
opere così diverse dal contesto contemporaneo dell’epoca, furono alquanto contestate,
ma erano in perfetto sincrono con lo spirito futuro di William Morris, che darà
vita all’Arts and Crafts e a quello che noi chiamiamo Liberty.
In
un ambiente ovattato Palazzo Chiablese ospita la bella raccolta di opere con spazi
alquanto calibrati.
Il
percorso espositivo si sviluppa per tematiche
che narrano di questo ricercato gruppo di artisti inglesi.
Ofelia di J.E. Millais
La
mostra prende avvio con una serie di presenze femminili colte in struggenti attimi
di dolorosa vita, come l’Ofelia di John Everett Millais.
I
temi (Storia, Religione, Paesaggio, Vita moderna, Poesia, Bellezza, Simbolismo)
si susseguono in un allestimento accurato e didattico, la rassegna scorre con stupende
opere, che ci narrano di vita quotidiana o di ispirate antiche letterature.
Questo
evento forse servirà a riflettere sulle scelte passate, per farne di nuove, oggi.
Viviamo un presente che ritorno alla pittura o allo stile duchampiano del secolo
scorso, come se prima di spiccare il volo verso nuovi orizzonti tecnologici, sia
necessario ripensare le cose conosciute.
L'amata (La sposa) D.G.Rossetti
Tutte le info al sito http://www.mostrapreraffaelliti.it/