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08/01/10

un Appello al Presidente della Repubblica


opera: Luciano Fabro, L’Italia d’oro, 1971, Bronzo dorato, 92×45 cm, Collection ARTIS


Nei mesi scorsi un gruppo di operatori delle arti visive, durante l’evento “Falso Oreste” svoltosi a Bologna il 10 giugno 2009, hanno avviato un Appello al Presidente della Repubblica per dare qualifica e vigore all’arte che viene prodotto e gestita nel nostro presente.

In particolare sono state messe in risalto le perplessità sulla procedure di selezione degli operatori nei luoghi istituzionalizzati, le difficoltà del “sistema arte contemporanea”, la sua salvaguardia, la qualificazione di chi vi opera e la carenza di una programmazione e supporto per un reale respiro internazionale.

Penso che si tratta di una lodevole e complessa iniziativa che dovrà saper realizzare un materiale di supporto che possa dare all’Appello una forma reale e concreta di sviluppo, onde evitare che rimanga una nobile ma immateriale iniziativa.

Partendo proprio dal concetto di Arte sarebbe importante ritornare a capire perché la si fa e a che cosa essa “serva”.

Dopo tanti anni di smaterializzazione forse sarebbe il momento di darle nuovamente un valore “fisico”.

Se risulta importante avere come riferimento la struttura pubblica, risulta ancora più importane saper rendere autonoma e indipendente tale realtà, in quanto sempre di più l’attuale società neo-capitalista pare non più interessata a sostenere questo genere di sistema.

Lo sviluppo, dopo la risposta della segreteria presidenziale, pare molto propositivo. In tutto il paese è stata avviata una serie d’incontri al fine di monitorare le diverse esigenze/tematiche, io ho partecipato a quella torinese.

Ritengo che sia molto importante che questa attività sia allargata e renda partecipe tutti i “sistemi che fanno arte” e non a limitate realtà, al fine di essere rappresentativa della necessità sociale e popolare, riuscendo così a creare il giusto consenso e crescere.

Voi che ne pensate?