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30/01/22

Sempre più classico

 


La fase di revisionismo artistico continua il suo percorso, dopo una trentina di anni dedicati al presente il sistema dell'arte guarda con più interesse al passato, spesso anche secondario, per consumare prodotti artistici. 

Sicuramente le tantissimi ricerche e sperimentazioni hanno raggiunto una ripetitività noiosa e spesso vacua che rende il presente creativo poco significativo, quello che poteva essere un nuovo campo, la ricerca tecnologica nella rete e nei programmi software si è rapidamente consumati alla fine degli anni novanta e non ha saputo evolversi, le recenti "truffe" delle immagini NFT nell'arco di un'anno hanno rivelato la loro assurdità e ora con la pandemia tutto pare così labile. 

Così con il ritorno alla sicurezza banale delle pittura, che si consuma infatti molto rapidamente con un continuo flusso di opere spesso più fumettistiche che artistiche, sia per qualità che per ricercatezza, il mondo dell'arte continua a scovare sconosciuti artisti da proporre alla continua ricerca dei collezionisti che oramai devo avere magazzini alquanto capienti e spesso molto deprezzati. 

Rifugio quasi sicuro il classico anche se ora si assistono a patacche tipo il finto Leonardo o l'attuale Botticelli che pare più uno studio che un'opera ma il collezionismo contemporaneo non si preoccupa tanto del senso ma del consenso, dell'attimo di "notorietà" che sfuma purtroppo nella superficialità.