Gli spazi del Museo Ferragamo di Firenze ospitano una nuova mostra dedicata alla leggerezza della sete, con un bel percorso fra storia e bellezza.
Il progetto si sviluppa fra storia, viaggi esotici e natura, condividendo un percorso che coinvolge i sensi e i pensieri.
CS
Sono cinquemila anni che il filo sottile e lucente generato dalla bava di un lepidottero dà origine al più bello dei tessuti, la seta, simbolo di regalità, eleganza e lusso, strumento di scambio tra Oriente e Occidente, emblema di civiltà e cultura. Ed è soprattutto nel fazzoletto da collo formato carré, per la sua natura di “quadro”, che la moda e l’industria tessile hanno sperimentato una gamma infinita di soluzioni creative, nella ricerca di disegni sempre originali ed esclusivi. La mostra ha lo scopo di raccontare il lungo e complesso processo che porta alla realizzazione del foulard stampato in seta, unione perfetta di una straordinaria intuizione creativa e di un alto artigianato industriale, attraverso l’esempio della Maison Salvatore Ferragamo, una delle aziende italiane di moda che di questo accessorio, insieme alla cravatta, ha fatto uno dei segni più riconoscibili del suo stile.
Fino al 1950 il nome Ferragamo è stato sinonimo di calzatura da donna. Ma l’obiettivo di Salvatore, il fondatore dell’azienda, era quello di trasformare il suo marchio in una casa di moda che vestisse la donna dai piedi alla testa. Un sogno che divenne realtà solo dopo la sua morte. Fu proprio una delle figlie, Fulvia, a dare avvio agli inizi degli anni Settanta a una produzione continuativa di accessori in seta, da donna e da uomo, caratterizzata da stampati realizzati a Como con soggetti decorativi esclusivi, soprattutto fiori e animali esotici formati da un patchwork di fiori.