Una
volta l’arte era considerata un ambito culturale, con cui si
rappresentava un tempo, un modo di vivere e un’insieme di
tradizioni e usanze che accadevano.
Le
cose oggi sono molto cambiate, si sono semplificate attraverso i
nuovi media e la storia dell'arte pare essersi fermata.
Quello
che era un luogo di patrimonio culturale, storico, è stato
convertito con l’innestato di nuovi operatori che, intuendo il
grande potenziale di questa filiera creativa, lo hanno incanalato
verso una produzione/distribuzione ben strutturata.
Fruendo
del manto storico, ricco e variegato, ma allontanatosi dal senso
culturale, l’arte visiva contemporanea garantisce un'immissione di
tanti oggetti/immagini in circuito distributivo secondo dei canali
di massificazione del prodotto.
Particolarmente
interessante la redditività di questi investimenti che a fronte di
bassi costi di produzione garantiscono ottimi guadagni.
Praticamente
come con la moda, dove quello che conta non è il prodotto ma come lo
si enfatizza / commercializza (interessante notare come alcuni
investitori guarda caso vengono proprio da quella realtà), anche il
sistema dell’arte sta erodendo il suo patrimonio storico, ricco di
fantasia e creatività, appiattendolo su un mercato spietato e privo
di stimoli.