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05/12/10

Giornate di fine novembre torinese



Con l’arrivo dell’autunno si ritirano in casa le piante e se si ha un bell’albero lo si sega a più livelli e lo si conserva nei diversi piani.

Idea più che coerente nel mondo umano che sempre più usa a suo diletto la natura, per cui Henrik Håkansson mette a dimora una giovane quercia torturandola a più sezioni nella nota Galleria Franco Noero.

Ma non si vorrebbe cadere nella polemica, sarebbe poi pubblicitaria, per cui si prende atto di come tutto serva ad affascinarci un attimo, perché poi l’effetto è molto piacevole. Crudelmente interessante, come la trasformazione di un mobile di Calder, che sempre l’artista realizza nella project room GFN vicino a Santa Giulia. Sul lato opposto altra project room GFN presenta 5 opere di 5 artisti (Kirsten Pieroth, Fernando Ortega, Saâdane Afif, Superflex, Danh Vo) scelti da un artista (Patrick Charpenel).

Più goliardica la proposta da Sonia Rosso di Douglas Gordon e Jonathan Monk, che nel miglior stile inglese vengono in Italia per divertirsi.

Norma Mangione Gallery presentare la prima mostra personale italiana dell’artista americano Garth Weiser con una serie di affascinati quadri dal delicato effetto pop.

Molto interessante la ricerca di Goshka Macuga sul percorso incrociato con Pinot Gallizio proposto dalla galleria Martano e curata da Francesca Comisso.

In via della Rocca la Galleria Roccatre propone delicati lavori Fausto Melotti mentre sul lato opposto nella sua project room ci sono i leggeri lavori Giada Giulia Pucci.

Sulla stessa via la galleria Alberto Peola espone le nuove opere di Laura Pugno, sempre più poetiche e delicate, che proseguono il suo percorso di visione ambientale/interiore.

Da Photo& Contemporary le opere di Emil Lukas, trasformazioni fisiche delicate e con un’impronta naturalistica.

Da Guido Costa Projects una serie sguardi fotografici di Miroslav Tichy, frastagliati attimi di vita in bilico fra memoria e opera artistica.