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Visualizzazione post con etichetta George Rousse. Mostra tutti i post
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27/04/13

Passeggiata torinese di fine mese



Una giornata bigia a tratti piovoso mi ha accompagnato in un giro di spazi artistici torinesi. Iniziato dalla estatic con l’omaggio di un gruppo di amici a Rolf Julius. Visitato poi il nuovo edificio del Polo Universitario per le Facoltà Umanistiche di Norman Foster, caratterizzato da un pesante piano di copertura. Opere incisioni sia da Van Der con i lavori del gruppo femminile “Studio Arturo” che da Opere Scelte con le opere storiche di Walter Dahn. Molto suggestivo l’intervento di George Rousse dalla Galleria Zabert. Passeggiata conclusasi da Guido Costa dove è in corso una mostra dei recenti lavori di Philip Akkerman.


19/12/11



inizia con il punto di riferimento torinese, ma non solo, per la fotografia contemporanea: Photo&Contemporary, che nei suoi eleganti spazi in via dei Mille 36, festeggia quest’anno i suoi 15 anni di attività. In questi lungo arco di tempo la galleria ha proposto, a volte prima in Italia, alcuni dei più importanti fotografi internazionali, in particolare di quelli che si muovono nella “fotografia di messa in scena”, tra cui il fantastico George Rousse ma anche importanti artisti come Karen Knorr, Nils Udo, Luis Gonzalez Palma e tanti altri. Per festeggiare questo evento la galleria ha selezionato di ogni artista un’opera, creando in tal modo una stupenda carrellata di pezzi di gran pregio, evocativi di variegati percorsi creativi di illustri artisti.

Nella vicina via della Rocca, Alberto Peola presenta la seconda mostra dell’artista John Jurayj, di cui mi è piaciuto molto il video, fra psichedelico ed optical. L’artista presenta in questa occasione una serie di lavori sui temi del trauma e del dislocamento, realizzando una serie di opere molto interessanti e di ampia pregnanza emozionale.

Da Norma Mangione l’artista Becky Beasley, questa volta anche in veste di curatrice, presenta una serie di opere legate a un percorso “interiore” , inteso sia come spazio abitativo sia come spazio dell’anima. II progetto nasce durante una visita all’appartamento di Mollino, che ha fatto scaturire in lei una particolare emozione che nel progetto proposto ,presso la galleria, rielabora su diversi piani, fra rimandi fisici e riferimenti letterari, coinvolgendo anche altri artisti.

Questa nuova passeggiata nel mondo galleristico torinese