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31/07/25

Iscrizioni al Castello di Rivoli

 


Il Castello di Rivoli presenta, nel solco dei festeggiamenti dei quarant’anni dell’istituzione, la nuova serie Inserzioni, un nuovo formato volto a commissionare ad artisti contemporanei un’opera pensata per il Castello. Gli artisti coinvolti nella prima edizione del progetto sono: Guglielmo Castelli (Torino – Italia, 1987), Lydia Ourahmane (Saïda – Algeria, 1992) e Oscar Murillo (Valle del Cauca – Colombia, 1986). In concomitanza con Inserzioni, il Museo presenta anche l’opera vincitrice del premio Collective 2025, Culture Lost and Learned by Heart: Butterfly, 2021, di Adji Dieye (Milano – Italia, 1991) e la recente acquisizione tramite il bando PAC del Ministero della Cultura italiano di Mare con gabbiano, 1967, di Piero Gilardi (Torino – Italia, 1942-2023) e di a.C., 2017, di Roberto Cuoghi (Modena – Italia, 1973).
 
Inserzioni introduce nuove commissioni nel tessuto della Collezione del Castello di Rivoli, invitando una selezione di artisti particolarmente rilevanti oggi a intervenire ciascuno in una sala del Museo per relazionarsi con l’architettura aulica, la storia espositiva del museo e le altre opere attualmente allestite. Il format, della durata di sei mesi e rinnovato due volte l’anno, trasforma sale tradizionalmente dedicate alla Collezione in una mostra collettiva in continua evoluzione, portando le nuove voci a cui normalmente i musei dedicano una sala a parte al centro della narrazione istituzionale. Questo permette di arricchire l’offerta culturale degli allestimenti della Collezione con artisti, movimenti e aree geografiche finora non pienamente rappresentati nella storia espositiva e nel patrimonio artistico del Museo.
 
Ispirandosi alla formula inaugurata dal primo direttore Rudi Fuchs per la prima mostra Ouverture del 1984, ogni artista è invitato a creare un’opera specificamente concepita per una delle sale auliche del Castello, quasi a collaborare con esse, attraverso il tempo storico. Come per la prima mostra, gli artisti vengono messi al centro del progetto, sottolineando il valore delle ricerche individuali di ciascuno di loro. Il Museo intende mantenere la sua caratteristica apertura alle voci degli artisti come momento chiave nella scrittura della storia dell’arte. Questo modus operandi incorpora oggi principi di grande urgenza come quelli di inclusione, apertura ad altre culture e approcci e partecipazione sociale e culturale.
 
Una delle particolarità del Castello di Rivoli è il suo carattere di luogo non finito. Questa sua caratteristica lo trasforma in un “contenitore” che gli artisti possono letteralmente o metaforicamente completare inserendosi, così da far nascere esperienze e allestimenti unici. Spesso le opere sono arricchite dal dialogo con le sale in cui vengono allestite e, viceversa, le sale a volte diventano più forti grazie agli interventi artistici in esse contenuti.
 
Inserzioni apre al pubblico da venerdì 26 settembre 2025 sino a febbraio 2026.
Il progetto è sostenuto da Radical Commissioning Group, un gruppo ristretto di benefattori che crede, come il Museo, nella necessità di dare carta bianca agli artisti per creare opere visionarie, dando allo stesso tempo la possibilità all’istituzione di espandere la propria voce.

 
Guglielmo Castelli
Guglielmo Castelli ha lavorato a un nuovo corpo di opere da inserire nella sala affrescata dedicata ai Continenti. L’artista presenta una nuova serie scultorea, che vede alcuni dei personaggi che popolano i suoi dipinti sfuggire da essi per esibire in forma bidimensionale in curiosi ambienti tridimensionali un’idea di infanzia silenziosa e d’attesa. Realizzate su ritagli di carta, le figure umane delle opere sono coreografate attorno a piccole maquette di tavoli progettati dall’artista di un ambiente casalingo e teatrale immaginario. Alle pareti, una serie di nuovi dipinti – tra cui uno monumentale di oltre tre metri – raffigurano le atmosfere fantastiche e condensate tipiche di Castelli in cui si svolgono molteplici azioni, ripetute cadute e altrettanti fallimenti. Nella sala adiacente, lunga e sottile, sono esposte alcune opere su carta e per la prima volta una speciale presentazione dei materiali preparatori e dei quaderni di schizzi di Castelli, che comprendono studi per i personaggi del suo mondo inventato, apparenti scarti che divengono ecosistema e stratificazione insieme a prove di composizione che rivelano il processo di realizzazione dei suoi quadri.
 
Lydia Ourahmane
La nuova commissione di Lydia Ourahmane è realizzata in collaborazione con la sorella Sarah Ourahmane, compositrice e musicista. Una composizione scritta per tre cantanti ipovedenti si sviluppa in tre stanze del museo. Appena visibile ma percepibile al tatto, la partitura è incastonata nelle pareti di ogni stanza e rimane dunque permanentemente a disposizione per future esecuzioni. Per leggere la partitura, ogni cantante si muove lungo i muri o le ringhiere del Castello, seguendo con il tatto le frasi musicali. Negoziando i limiti della composizione come linguaggio e della composizione in braille come mezzo, la partitura viene interpretata dai cantanti mentre si muovono. Il margine dell’interpretazione è aumentato dalla coreografia spaziale, poiché i cantanti camminano mentre cantano. Quando si traduce una frase musicale in Braille, la cella a sei punti riporta uno dopo l’altro vari dati: l’altezza e il ritmo di ogni nota, oltre alla chiave e all’ottava in cui è scritta la composizione. Le partiture si presentano come un’unica riga con le note, la loro durata, l’altezza in ottave, le legature, le pause e le istruzioni interpretative comunicate in sequenza. Riducendo la quantità di ornamenti o istruzioni interpretative, ogni cantante apporta la propria logica personale a ogni frase. Il coro di elementi composto dall’architettura, lo spazio e il corpo inoltre contribuisce a dare forma alla partitura. I cantanti devono quindi memorizzare gli elementi distinti e poi ricomporli, creando una possibilità amplificata di entropia, di evoluzione e di sviluppo.
 
Oscar Murillo
In seguito a una visita al Museo, Oscar Murillo ha scelto la Sala 18 come ambientazione per la sua installazione immersiva site-specific, A see of history, 2025. L’opera riunisce 48 dipinti della serie Disrupted Frequencies di Murillo in un grande piano dipinto che invita i visitatori a esperire l’opera dal basso, come un affresco caduto e sospeso nel tempo. Composta da un arazzo di tele intrecciate - provenienti dal database Frequencies di Murillo – l’installazione esplora una tensione tra visione e vastità, immaginando nuovi territori scolpiti in un mare di segni stratificati. Iniziata nel 2013, Frequencies prevedeva il posizionamento di tele vuote sui banchi di scuola di tutto il mondo e la cattura dei segni consci e inconsci lasciati dagli studenti. Concepite dall’artista come dispositivi di registrazione analogica, queste tele fungono da registro frammentato di una frequenza culturale e sociale globale. Su questi frammenti, Murillo ha lavorato in varie tonalità di blu, applicando pennellate gestuali di pittura a olio e una miscela di pigmento iridescente che ricorda sia l’oceano sia il cielo, elementi che contemporaneamente legano e separano lo spazio geografico. In questo terreno sospeso, la storia e il tempo diventano fluidi, incerti e aperti alla riconfigurazione.
 
Nuove aquisizioni allestite in Collezione
Adji Dieye, Piero Gilardi, Roberto Cuoghi
 
Vincitrice della seconda edizione del Premio Collective per il Castello di Rivoli, Adji Dieye (Milano – Italia, 1991) presenta per la prima volta al Museo Culture Lost and Learned by Heart: Butterfly, 2021, donata al Castello dall’Associazione Collective. La pratica di Dieye si sviluppa nell’intersezione tra immagine, spazi urbani e memoria culturale. Attraverso l’uso di materiali di archivio o relativi alla pubblicità e all’architettura, l’artista indaga come si formano e trasformano le epistemologie nazionali, interrogando le strutture visive e ideologiche che modellano l’identità collettiva.
 

Grazie alla vincita dell’avviso pubblico PAC – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, il Castello di Rivoli ha acquisito Mare con gabbiano, 1967, importante opera storica di Piero Gilardi (Torino – Italia, 1942-2023). L’opera è uno tra i primissimi esempi di Tappeti-natura, serie che ha scritto un importante capitolo della storia dell’arte, anticipando l’attuale attenzione per tematiche ecologiste. Per valorizzare questa acquisizione, il Museo, in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Piero Gilardi, presenta una sala dedicata all’artista con ulteriori opere, tra cui una rara Macchina per discorrere, 1963, e materiali documentari.
 
Grazie alla vincita dell’avviso pubblico Strategia Fotografia 2024, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, il Castello di Rivoli ha acquisito la serie fotografica a.C., 2017, di Roberto Cuoghi (Modena – Italia, 1973). Mai esposta al pubblico, a.C. riguarda opere scultoree e esperimenti di decadimento realizzati nello studio dell’artista a Milano per Imitatio Christi, il progetto da lui sviluppato per la sua partecipazione al Padiglione Italia della Biennale di Venezia nel 2017.
 

Il progetto di Piero Gilardi è sostenuto dal PAC2024 Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

30/07/25

Prossimamente Nan Goldin al Pirelli HangarBicocca




 Per la stagione autunnale il Pirelli HangarBicocca presenterà la mostra " Nan Goldin This Will Not End Well" organizzata col Moderna Museet, Stoccolma, in collaborazione con Pirelli HangarBicocca, Milano, Stedelijk Museum Amsterdam, Neue Nationalgalerie, Berlino, e Réunion des musées nationaux - Grand Palais, Parigi. Curatela di Roberta Tenconi con Lucia Aspesi.

L'evento prenderà avvio dall’11 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026,  si tratta della prima retrospettiva dedicata al lavoro di Nan Goldin come filmmaker. A Milano la mostra riunisce il più grande corpus di slideshow mai presentato, include una installazione sonora appositamente commissionata e offre l’occasione di esporre per la prima volta in Europa in un contesto museale i suoi due più recenti slideshow.

"Ho sempre desiderato essere una filmmaker. I miei slideshow sono film composti da fotogrammi", dice Nan Goldin.

 La retrospettiva è allestita in diverse strutture architettoniche, definite come padiglioni, progettati dall’architetta Hala Wardé, che già in varie occasioni ha collaborato con Goldin. Ciascun padiglione è concepito in risposta a un’opera specifica, e tutti insieme formano un villaggio. Benché il titolo della mostra "This Will Not End Well" [Non finirà bene] possa suonare cupo, è contestualmente carico di un’ironia benevola, ed esprime con forza la "caratteristica, incrollabile joie de vivre" di Goldin.

L’esposizione include: The Ballad of Sexual Dependency (1981-2022), capolavoro di Goldin; The Other Side (1992-2021), ritratto storico, omaggio agli amici trans attraverso scatti intimi e privati realizzati tra il 1972 e il 2010; Sisters, Saints and Sibyls (2004-2022), testimonianza sul trauma familiare e sul suicidio; Fire Leap (2010-2022), incursione nel mondo dell’infanzia; Memory Lost (2019-2021), trip claustrofobico nell’astinenza da sostanze stupefacenti; e infine Sirens (2019-2020), viaggio nell'estasi della droga. A Milano, l'installazione Sisters, Saints and Sibyls (2004- 2022) sarà presentata all'interno del "Cubo", uno spazio in cui le dimensioni e l'altezza – che supera i 20 metri – richiamano la natura architettonica de La Chapelle de la Salpêtrière di Parigi, luogo in cui l'opera è stata originariamente commissionata ed esposta nel 2004. L'installazione presso Pirelli HangarBicocca sarà riproposta in una forma fedele all'originale, che comprende anche gli elementi scultorei, visibili da una piattaforma sopraelevata.

 
In occasione della mostra in Pirelli HangarBicocca, curata da Roberta Tenconi con Lucia Aspesi, e ospitata nelle Navate, saranno inclusi due slideshow aggiuntivi: You Never Did Anything Wrong (2024), il primo lavoro astratto di Goldin, ispirato a un antico mito secondo cui un’eclissi sarebbe causata da animali che rubano il sole, è una meditazione poetica sulla vita, la morte e i cicli naturali che collegano tutti gli esseri viventi. La seconda opera, Stendhal Syndrome (2024), si basa su sei miti tratti dalle “Metamorfosi” di Ovidio che prendono vita attraverso i ritratti degli amici di Goldin in un dialogo visivo attraverso il tempo, e in cui l'esperienza personale dell’artista si intreccia con i suoi scatti di dipinti e sculture provenienti da musei di tutto il mondo.
Inoltre, l’esposizione si aprirà con una nuova installazione sonora del collettivo Soundwalk Collective, che l’ha concepita in stretta collaborazione con l'artista. Come una sorta di preludio, l’opera guiderà i visitatori verso il simbolico villaggio di slideshow di Goldin. Il duo, formato dall’artista e compositore Stephan Crasneanscki e dal compositore Simone Merli, collabora con Nan Goldin dal 2015: hanno realizzato colonne sonore per progetti quali il documentario "All the Beauty and the Bloodshed" (2022), vincitore del Leone d'Oro alla 79ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, e ambienti sonori immersivi per installazioni come "The Women's March, 1789" (2019), presentata nell’ambito della mostra personale Visible/Invisible presso il Domaine du Trianon, Versailles, nel 2019. La nuova composizione, appositamente commissionata da Pirelli HangarBicocca, trae origine dalle registrazioni ambientali raccolte durante le precedenti edizioni della mostra di Goldin a Stoccolma, Amsterdam e Berlino. Dalle sonorità che scaturiscono dai padiglioni sovrapponendosi, emerge un nuovo ambiente acustico che traccia un ideale itinerario poetico tra spazi e tempi diversi.
 
Nan Goldin (nata a Washington D.C. nel 1953) è una delle artiste di maggior rilievo nel panorama contemporaneo. La sua indagine dell'esperienza umana è ormai leggendaria, e ha influenzato profondamente generazioni successive. La sua prima opera, The Ballad of Sexual Dependency, documenta esperienze di vita a Provincetown, New York, Berlino e Londra a partire dagli anni '70 e '80 fino ai giorni nostri. Nel lavoro Goldin ha fotografato con ruvida tenerezza il suo gruppo di amici, creativi e bohémien. I suoi scatti catturano istanti di intimità e sessualità, il quotidiano e feste sfrenate, mettendo in luce il conflitto tra autonomia e dipendenza.
 
Goldin appartiene alla generazione che ha sperimentato la libertà e stili di vita prima dell’AIDS, e un mondo alternativo fuori delle norme sociali. La sua opera si pone dunque come una testimonianza dell’epoca. Intorno al 1980 l’artista ha iniziato a presentare i suoi slideshow in diversi club e spazi pubblici di New York, in cinema underground e festival cinematografici europei. In ciascuna di queste occasioni, Goldin ha aggiornato e rieditato The Ballad of Sexual Dependency, utilizzando proiettori di diapositive azionati direttamente da lei e con una eclettica colonna sonora di sottofondo. È proprio la capacità di Goldin di rivisitare gli slideshow che nel tempo ha definito il cuore della sua pratica artistica. Negli ultimi 40 anni, Goldin ha prodotto una decina di slideshow diversi, che spaziano da ritratti di amici a racconti di eventi familiari traumatici. Col tempo, l'artista ha aggiunto alle sue opere altri elementi quali immagini in movimento, voci e materiali d'archivio.
 
Oltre all'influenza che Goldin ha esercitato sull’arte e sul sistema dell'arte, è difficile pensare all’odierna fotografia di moda e pubblicitaria senza riflettere sui suoi rivoluzionari paradigmi visivi.
 
L'artista
Numerose sono le istituzioni internazionali che hanno ospitato mostre personali di Nan Goldin, tra cui: National Gallery of Australia (2023), Neuer Berliner Kunstverein, Berlino (2022), Art Institute of Chicago (2020), Tate Modern, Londra (2019), Triennale di Milano (2017), MoMA Museum of Modern Art, New York (2016), Museu de Arte Moderna, Rio de Janeiro (2012), Musée du Louvre, Parigi (2010), Kiasma, Helsinki (2008), Centre Pompidou, Parigi (2007, 2001), La Chapelle de la Salpêtrière, Parigi (2004), Musée d'Art Contemporain de Montréal, Quebec (2003), Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, Torino, Museu Serralves, Porto, Whitechapel Art Gallery, Londra (2002), Reina Sofía, Madrid (2001), Kunsthalle Wien, Vienna (1998), Stedelijk Museum Amsterdam (1997), Fotomuseum Winterthur (1997), Whitney Museum of American Art, New York (1996), Kunstmuseum Wolfsburg (1996), Neue Nationalgalerie, Berlino (1994), Moderna Museet, Stoccolma (1993) e The Institute of Contemporary Art, Boston (1985).
Le opere dell’artista sono state presentate in diverse edizioni della Biennale del Whitney di New York (1985, 1993, 1995) e in occasione della Biennale di Sydney (1996). Dopo quattro decenni di pratica artistica, nel 2022 è stata invitata a partecipare alla Biennale di Venezia con lo slideshow Sirens (2019-2021).
Goldin è stata nominata Commandeur des Arts et des Lettres nel 2006, e ha ricevuto numerosi e prestigiosi premi, tra cui il Kering Women in Motion Award for Photography (2025), il Käthe Kollwitz Prize, Berlino (2022), la Centenary Medal della Royal Photographic Society di Londra (2018), la Edward MacDowell Medal, New Hampshire (2012) e l'Hasselblad Award, Göteborg, Svezia (2007).
 
P.A.I.N. e paradigmi rivoluzionari di espressione visiva
Nan Goldin si è sempre confrontata, con approcci differenti, con questioni sociali quali identità di genere, salute mentale e AIDS. In Memory Lost, ad esempio, visibile anche in questa mostra, l’artista evoca i lati più oscuri della tossicodipendenza. Nel 2017 Goldin ha fondato P.A.I.N. (Prescription Addiction Intervention Now), un “gruppo di azione” indirizzato contro la famiglia Sackler. Il gruppo ritiene la famiglia di miliardari responsabile di aver innescato la crisi epidemica da overdose di oppioidi. I Sackler figurano fra i maggiori donatori di numerosi e rilevanti musei internazionali. Ciononostante, molte di queste istituzioni hanno risposto alle pressioni di P.A.I.N. rimuovendo ogni traccia del nome Sackler dalle loro sedi.
 
Il tour internazionale
Il tour internazionale della mostra è organizzato da Moderna Museet di Stoccolma (29 ottobre 2022 - 26 febbraio 2023), in collaborazione con Stedelijk Museum Amsterdam (31 agosto 2023 - 28 gennaio 2024), Neue Nationalgalerie di Berlino (23 novembre 2024 - 6 aprile 2025), Pirelli HangarBicocca di Milano (11 ottobre 2025 - 15 febbraio 2026) e Réunion des musées nationaux - Grand Palais di Parigi (marzo - giugno 2026). Il tour è curato da Fredrik Liew, Capo Curatore, Moderna Museet, mentre la mostra in Pirelli HangarBicocca è curata da Roberta Tenconi, Capo Curatrice, Pirelli HangarBicocca, con Lucia Aspesi, Curatrice, Pirelli HangarBicocca.
 
Catalogo
In occasione della mostra è stato realizzato un catalogo di 216 pagine, di cui 140 illustrate, con testi di Vince Aletti, Thomas Beard, Guido Costa, Marvin Heiferman, Roni Horn, Patrick Radden Keefe, Caitlín R. Kiernan, Fredrik Liew, Andrea Lissoni, Gabor Maté, Cookie Mueller, Eileen Myles, Alfred Pacquement, Darryl Pinckney, Rene Ricard, Lucy Sante, Sarah Schulman, Anne Swärd, Hala Wardé e David Wojnarowicz. Il catalogo è pubblicato in inglese e distribuito internazionalmente da Steidl Verlag.
 
Pirelli HangarBicocca
Pirelli HangarBicocca è una fondazione no profit dedicata alla produzione e alla promozione dell’arte contemporanea, voluta e sostenuta da Pirelli. Fondata nel 2004, Pirelli HangarBicocca è oggi un’istituzione di riferimento per la comunità dell’arte internazionale, per i cittadini e per il territorio. Realtà museale totalmente gratuita, accessibile e aperta, è un luogo di sperimentazione, ricerca e divulgazione in cui l’arte è lo spunto di riflessione sui temi più attuali della cultura e della società contemporanea. Le attività, rivolte a un’audience ampia ed eterogenea, comprendono un calendario di importanti mostre personali di artisti italiani e internazionali, un programma multidisciplinare di eventi collaterali e di approfondimento, un’attività editoriale scientifica e divulgativa, proposte educative e di formazione. Il dialogo tra pubblico e arte è inoltre favorito dalla presenza costante, negli spazi espositivi, di uno staff di mediatori museali. A partire dal 2012 la direzione artistica è affidata a Vicente Todolí. Ospitato in un edificio ex industriale, un tempo sede di una fabbrica per la costruzione di locomotive, Pirelli HangarBicocca ha una superficie di 15.000 metri quadrati ed è uno degli spazi espositivi a sviluppo orizzontale più ampi d’Europa. L’area espositiva comprende gli spazi di Shed e Navate, dedicati a ospitare mostre temporanee, e l’opera permanente di Anselm Kiefer, I Sette Palazzi Celesti 2004-2015, monumentale installazione costituita da sette torri in cemento armato divenuta una delle opere più iconiche della città di Milano.

29/07/25

La Terza Risonanza della GAM di Torino

  



Con l'autunno, alla GAM di Torino, arriva la Terza Risonanza, in programma dal 29 ottobre 2025 al 1° marzo 2026,  prosegue così il percorso di indagine sui linguaggi dell’arte contemporanea, articolando con un nuovo nucleo tematico che esplora l’incontro tra incanto, sogno e inquietudine. L’incanto a cui qui si fa riferimento non è mai pacificato né puramente estetico: si alimenta di ambiguità, di slittamenti percettivi, di quelle crepe sottili che si aprono nella superficie del reale e ne svelano il lato più fragile, misterioso o perturbante.
 
Le mostre che compongono questa Risonanza offrono esperienze visive e sensoriali in cui la fragilità dei materiali, l’uso della luce e dell’ombra, l’ambiguità e la rivelazione delle immagini, conducono il pubblico in un paesaggio sconosciuto, poetico e perturbante.
 
La Terza Risonanza si intreccia anche con la collezione storica della GAM, grazie a un accurato lavoro di selezione e accostamento. Come ogni volta le opere del passato entrano in dialogo con quelle contemporanee, attivando connessioni temporali e concettuali inedite, e rafforzando l’idea di una continuità dinamica tra memoria e presente, tra sedimentazione e risonanza. Prosegue al secondo piano l’allestimento del deposito vivente, che, riprendendo il concetto di un deposito museale, offre al pubblico la visione di un gran numero di opere del patrimonio artistico del museo.
 
 
NOTTI CINQUE SECOLI DI STELLE, SOGNI, PLENILUNI
Mostra a cura di Fabio Cafagna ed Elena Volpato
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
29 ottobre 2025 – 1° marzo 2026
  
A cura di Fabio Cafagna ed Elena Volpato, la mostra presenta circa cento opere provenienti da prestigiose istituzioni europee e dalle collezioni della GAM.
 
Il percorso esplora la notte come spazio di sperimentazione tecnica, riflessione scientifica e introspezione poetica dall’inizio del XVII secolo fino alla contemporaneità. Ordinata tematicamente, in una sequenza tesa a rispettare nel suo percorso principale il susseguirsi cronologico delle diverse stagioni culturali, la mostra invita a una riflessione sul fascino del notturno come luogo dell’ambiguità, del mistero e della scoperta, in un dialogo costante tra razionalità e sentimento, scienza e visionarietà.
 
Dalle ricerche seicentesche di Galileo e Maria Clara Eimmart in dialogo con opere di Johann Carl Loth, Giuseppe Antonio Petrini e Antonio Canova, fino alle visioni cosmiche contemporanee di Vija Celmins e Thomas Ruff. Ampio spazio è dedicato all’Ottocento romantico e simbolista e al Novecento onirico, di cui si presentano opere dove la notte è intessuta di visioni e immaginazioni trascendenti, come i notturni di Victor Hugo, Odilon Redon, Franz von Stuck, František Kupka, Marc Chagall, Jackson Pollock e Joseph Cornell.
 
 
 
LINDA FREGNI NAGLER
ANGER PLEASURE FEAR
Mostra a cura di Cecilia Canziani
 
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Spazio del Contemporaneo
29 ottobre 2025 - 1 marzo 2026
  
La GAM presenta la prima mostra antologica in un’istituzione italiana dedicata a Linda Fregni Nagler, a cura di Cecilia Canziani.
L’artista utilizza la fotografia come mezzo di riflessione sulla visione, sulla memoria e sulla materialità dell’immagine, intrecciando collezionismo, ricerca e narrazione.
 
Nell’isolare e conservare frammenti del visibile, le immagini fotografiche raccontano la storia dello sguardo: testimoniano non solo ciò che mostrano, ma anche i diversi modi in cui, nel tempo, abbiamo osservato il mondo.
Nella fotografia, presenza e assenza, visibile e invisibile si inseguono, rendendo ogni immagine un luogo di riflessione, memoria e immaginazione. In mostra opere realizzate in oltre vent’anni di lavoro, tra cui la grande installazione The Hidden Mothers (2013) e la serie inedita Vater, dedicata al Mensur, duello rituale delle confraternite studentesche tedesche. Il percorso include anche Pour commander à l’air, ingrandimenti di fotografie tratte dalla cronaca, la serie Untitled, stampe da disegni ispirati a oggetti di lavoro e architetture, e Smokes, clouds, explosions, tratte dalla sua collezione di lastre per lanterna magica. Presenti anche opere degli esordii, come Bambini e Non voglio uccidere nessuno.
 
 
 
ELISABETTA DI MAGGIO
FRANGIBILE
mostra a cura di Chiara Bertola e Fabio Cafagna
 
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Primo piano
29 ottobre 2025 - 1 marzo 2026
  
Allestita al primo piano della GAM, la mostra ripercorre la carriera di Elisabetta Di Maggio, presentando lavori storici e nuove produzioni create appositamente per gli spazi del museo.
 
L’intaglio, carattere peculiare della pratica artistica di Di Maggio, è insieme un mezzo per esplorare il materiale, prendendosene cura, e un gesto violento, che lacera e non consente il ben che minimo ripensamento.
Le sue opere – pareti di carta velina incisa, saponi scolpiti come mappe urbane, mosaici di cera e vetro, porcellane sottili, elementi vegetali, mandala di francobolli – mettono in crisi il confine tra astrazione e figurazione, tra naturale e artificiale. L’instabilità percettiva si accompagna a un’immersione sensoriale fatta di odori, suoni e contemplazione.
 
La mostra si apre con Annunciazione (2025), due ali di libellula in rame ossidato, e si chiude con Desiderale (2006), video in cui l’intaglio della pellicola genera un cielo stellato. Il percorso, articolato in sei stanze, esplora temi come le mappature, le trame cosmiche e vegetali, la memoria, la sacralità della natura e le simmetrie ipnotiche, trasmettendo lo stupore profondo dell’artista al cospetto dalla varietà delle forme organiche e artificiali.
 
 

OMAGGIO A LOTHAR BAUMGARTEN
Mostra a cura di Chiara Bertola
 
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Videoteca
29 ottobre 2025 - 1 marzo 2026
 
Negli spazi della Videoteca della GAM prende forma un Omaggio a Lothar Baumgarten, artista scomparso nel 2018, noto per aver intrecciato la ricerca estetica con una profonda riflessione antropologica ed ecologica. La selezione di opere esposte - in particolare fotografie - documenta la sua esperienza immersiva nel villaggio degli Yanomami, in Venezuela, dove visse per oltre un anno alla fine degli anni ’70.
In questi scatti il paesaggio si fa racconto, la natura diventa linguaggio, memoria, costruzione visiva e simbolica. Le immagini non restituiscono semplicemente ciò che è stato visto, ma aprono prospettive inedite, lasciando emergere significati multipli, stratificati.
 
Come in una celebre fotografia dell’artista, dove una scodella di latte con un frammento di gelatina verde evoca, in trasparenza, un’intera visione di paesaggio, le opere di Baumgarten mettono in discussione la separazione tra oggetto e rappresentazione, tra il visibile e il pensato.
 
 
 
L’INTRUSO
DAVIDE SGAMBARO
a cura di Virginia Lupo
 
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Videoteca
29 ottobre 2025 - 1 marzo 2026
 
L’”Intruso” è un artista o un curatore invitato in ogni Risonanza a dialogare con le mostre e con le collezioni della GAM. La sua “intrusione” è decisiva in ogni riallestimento delle collezioni e in quel rimettere in moto traiettorie interpretative o tranquillizzanti percorsi cronologici.
 
L’artista invitato a ricoprire il ruolo di Intruso per questa Terza Risonanza è Davide Sgambaro. La sua ricerca si sviluppa in una tensione tra incanto e inquietudine: al primo impatto le sue opere mostrano un’estetica giocosa e colorata, con materiali e forme che richiamano immaginari ludici, vivaci e gesti poetici. Tuttavia, a uno sguardo più attento e riflessivo, gli oggetti, le abitudini e i gesti di una gioventù disincantata che si ritrovano nelle sue opere, permeati da un’atmosfera tragicomica, si trasformano in chiavi per indagare con delicatezza e stupore il trauma generazionale. Negli spazi interni della GAM, Sgambaro presenterà due opere: la prima in un’area di passaggio al primo piano, mentre l’altra occuperà la Sala del Riposo al secondo piano. Inoltre, durante la serata di inaugurazione il 28 ottobre, con replica il 28 novembre, Davide Sgambaro proporrà una performance negli spazi esterni, coinvolgendo la particolare architettura del museo.
 

28/07/25

Prossimamente Artissima 2025

 


Tempo di vacanze ma anche di guardare all'autunno, così da Artissima ci arrivano le novità per la prossima edizione che si svolgerà dal 31 Ottobre al 2 Novembre.

Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino, unica fiera in Italia esclusivamente dedicata all'arte contemporanea, annuncia le gallerie che parteciperanno alla trentaduesima edizione diretta per il quarto anno da Luigi Fassi e realizzata con il sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo.
 
Da venerdì 31 ottobre a domenica 2 novembre 2025 gli spazi dell’Oval di Torino accoglieranno le quattro sezioni principali della fiera – Main Section, New Entries, Monologue/Dialogue e Art Spaces & Editions – e le tre sezioni curate – Present Future, Back to the Future e Disegni.
 
L’edizione 2025 di Artissima vede complessivamente la partecipazione di 176 gallerie italiane e internazionali, di cui 62 presentano progetti monografici.

Artissima si conferma come realtà unica nel panorama fieristico nazionale e internazionale, distinguendosi per un costante lavoro di scouting presso le gallerie. Tra le caratteristiche della trentaduesima edizione, spicca la consolidata capacità delle gallerie di presentare progetti inediti, che aderiscono al tema cardine di ogni edizione di Artissima, coinvolgendo sia giovani talenti sia artisti già affermati.

Ogni anno la fiera propone attività e progetti che vanno ad arricchire l’esperienza fieristica per tutti gli attori coinvolti. Oltre al calendario di talk, presentazioni di progetti e libri e incontri con artisti e curatori, Artissima organizza e presenta progetti speciali negli spazi dell’Oval e diffusi in città, realizzati in sinergia con prestigiose istituzioni e partner. Artissima è una fiera di ricerca: dall’individuazione di quelli che saranno gli artisti del domani alla rilettura dei grandi maestri del passato recente; dall’esplorazione di nuovi formati e piattaforme digitali, alla capacità di essere un appuntamento di mercato e curatoriale allo stesso tempo.

Luigi Fassi, direttore Artissima. Photo: Giorgio Perottino/ Artissima 


LE GALLERIE

Le gallerie partecipanti a Artissima 2025 provengono da 33 Paesi e 5 continenti.

Il panorama internazionale della fiera nel 2025 si distingue per la significativa presenza di gallerie provenienti dall’Est Europa — tra cui AV17 (Vilnius), Meno Parkas (Kaunas), Alma (Riga), Hunt Kastner (Praga), Import Export e Olszewsky (Varsavia), Ravnikar (Lubiana), Suprainfinit e Sandwich (Bucarest) — e dall’America del Sud e Centrale, come Banda Municipal (Città del Messico), Danielian e Galatea (San Paolo) e Rolf Art (Buenos Aires). Sul fronte europeo, si conferma inoltre una forte partecipazione di gallerie da Austria, Francia, Germania, Regno Unito, Svizzera, oltre che da Croazia, Grecia e Slovenia.
 

Espongono per la prima volta in fiera 26 gallerie.  

Nella sezione New Entries, dedicata alle gallerie emergenti aperte da meno di cinque anni e presenti per la prima volta alla fiera, partecipano 12 gallerie provenienti da 3 continenti: A Sud (Pescara) esplora tematiche interdisciplinari contemporanee con opere di Adriano Costa, Gaëlle Choisne, Berenice Olmedo; ArtNoble (Milano) presenta le sculture di Jermay Michael Gabriel sulla natura delle relazioni coloniali; ASNI (Riga) promuove artisti baltici emergenti, con un solo show di Agate Tūna; Bliss (Varsavia) propone l’arte spirituale di Urszula Broll; Bremond Capela (Parigi) ospita una mostra bipersonale di Corinna Gosmaro e Madeline Peckenpaugh tra astrazione, paesaggio e memoria; Matteo Cantarella (Copenhagen) presenta un’installazione site-specific di Therese Bülow e Vibe Overgaard sulle ambiguità tra natura e industria; la brasiliana Galatea (San Paolo e Salvador) trasforma lo stand in un’installazione sensoriale di Carolina Cordeiro; Pipeline (Londra) esplora la scultura e la fotografia di Giorgio van Meerwijk; Soup (Londra) propone nuove pitture di Nina Silverberg su uno sfondo murale dipinto a mano; Trotoar (Zagabria) dedica uno stand monografico a Marko Tadić; Vohm (Seul) cura una selezione di opere di Hana Kim ed Eun Yeoung Lee su spontaneità e nostalgia; zazà (Milano, Napoli) presenta l’installazione di Shaan Bevan, reinterpretazione contemporanea della pittura murale antica.
 
Scelgono ancora Artissima alcune delle gallerie di maggiore profilo della scena italiana e internazionale: Alfonso Artiaco, ChertLüdde, Continua, Raffaella Cortese, Thomas Dane, Cristina Guerra, Hunt Kastner, Krinzinger, Sylvia Kouvali, Franco Noero, Öktem Aykut, P420, Gregor Podnar, Lia Rumma, Rossi & Rossi, Sies+Hoeke, Sprovieri, Suprainfinit, Tucci Russo, Deborah Schamoni, Studio Trisorio, Vistamare, Wentrup e ZERO… .  
  
Costante è la presenza di gallerie riconosciute per la loro vocazione di scouting e ricerca fra cui, per citarne alcune: Barbati, Bel Ami, Blue Velvet, Fanta-MLN, Fonti, Instituto de Visión, MATTA, Triangolo, Tschudi, Unit 17, Oskar Weiss.



FONDI E PREMI

In occasione del suo 25° anniversario, la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT incrementa per il terzo anno consecutivo, per un totale di 300.000 euro, lo storico Fondo Acquisizioni a beneficio delle collezioni della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino e del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, stanziando il budget più elevato degli ultimi dodici anni. Nel corso degli anni, grazie anche alle acquisizioni effettuate ad Artissima, la Fondazione ha costituito una collezione di oltre 930 opere di arte contemporanea, tra le più prestigiose a livello nazionale e internazionale, con un investimento complessivo superiore a 41 milioni di euro. Il Comitato Scientifico, in sinergia con i direttori del Castello di Rivoli e della GAM, seleziona le opere da acquisire durante la fiera per arricchire il patrimonio di entrambi i musei. Grazie a questo investimento, il Fondo Acquisizioni assume un ruolo di particolare rilievo, consentendo che le opere presenti in fiera diventino patrimonio inalienabile, entrando a far parte delle collezioni pubbliche di istituzioni museali italiane di eccellenza.
 
La prossima edizione conferma per il terzo anno l’Artissima New Entries Fund, fondo sostenuto direttamente dalla fiera per supportare economicamente tre gallerie della sezione New Entries, riservata alle più interessanti gallerie internazionali emergenti.  
 
Grazie a collaborazioni consolidate e a nuove sinergie, la fiera presenta anche per questa edizione il prestigioso e articolato programma dei premi: 

    il Premio illy Present Future – promosso da illycaffé dal 2001 e giunto al suo venticinquesimo anniversario – viene assegnato al progetto ritenuto più interessante della sezione curata Present Future, dedicata alla scoperta di nuovi talenti, e offre un contributo importante all’affermazione degli artisti emergenti, confermando il ruolo attivo della fiera e dell'azienda triestina nel sostegno dei talenti internazionali;

    il Premio Diana Bracco - Imprenditrici ad Arte – nato nel 2023 e promosso dalla Fondazione Bracco in collaborazione con la Fondazione Roberto De Silva e Diana Bracco di Milano – è dedicato a valorizzare una gallerista donna emergente come imprenditrice attenta alla ricerca e alla qualità artistica; 

    il Premio Orlane per l’arte, sostenuto dall’esclusivo brand di cosmetica dal 2024, premia in fiera lo stand con la miglior proposta espositiva per cura ed equilibrio nella valorizzazione degli artisti presentati;

    il Premio Tosetti Value per la fotografia – promosso dal 2020 da Tosetti Value - Il Family office – seleziona un artista, che, oltre a ricevere un riconoscimento in denaro, svilupperà un progetto in dialogo con “Prospettive, l’economia delle immagini”, dispositivo di Tosetti Value per l'Arte dedicato alla fotografia contemporanea per alimentare riflessioni sul mondo globalizzato, in sinergia con le ricerche economiche del Family Office;

    il Premio VANNI #artistroom – promosso da VANNI occhiali dal 2021 – seleziona un artista in fiera che avrà̀ l’opportunità̀ di disegnare una capsule collection di occhiali d’artista in edizione limitata; 

    il Premio Oelle - Mediterraneo Antico – promosso dal 2022 dall’omonima Fondazione di Catania e giunto alla sua quarta edizione, premia un artista che parteciperà a una residenza in Sicilia finalizzata alla produzione di opere che valorizzino il contesto contemporaneo siciliano e mediterraneo;

    il Premio Pista 500 – nato nel 2023 in collaborazione con la Pinacoteca Agnelli – offre all’artista selezionato l’opportunità di realizzare un’opera per il billboard sulla Pista 500, ex-circuito sul tetto del Lingotto, a due passi da Artissima; 

    il Matteo Viglietta Award, il riconoscimento promosso da Collezione La Gaia dal 2022 per ricordare il grande e appassionato collezionista Matteo Viglietta e il sostegno che ha sempre dato all’arte contemporanea e alla fiera; 

    il Premio “ad occhi chiusi...” – nato nel 2021 dalla collaborazione con la Fondazione Merz – seleziona un artista internazionale che parteciperà a una residenza in Sicilia, i cui esiti saranno presentati nell’ambito della programmazione della Fondazione Merz;

    il Premio Ettore e Ines Fico – promosso dal MEF Museo Ettore Fico di Torino dal 2010 – valorizza attraverso un’acquisizione il lavoro di giovani artisti distintisi per poetica creativa e ricerca a livello internazionale.



IL TEMA DELLA TRENTADUESIMA EDIZIONE 
Il tema di Artissima 2025 si intitola Manuale operativo per Nave Spaziale Terra, ispirato dall’eclettica figura di Richard Buckminster Fuller e al suo omonimo libro del 1969 (edizioni Il Saggiatore). Per il quarto anno consecutivo Artissima trae ispirazione dal pensiero di una figura visionaria per proporre una riflessione collettiva, che, attraverso l’arte, la sua comunità e la pluralità dei suoi linguaggi, intende offrire strumenti per interpretare e attraversare le complessità del presente. Nelle parole di Luigi Fassi: “Il concetto di Manuale operativo invita a riflettere sulla nostra presenza sul pianeta Terra, una “nave spaziale” affidata alla responsabilità collettiva di chi la abita e che ci rende tutti suoi piloti. Come possiamo prendercene cura bilanciandone risorse e sostenibilità per tutti i viventi? Il destino non ci ha lasciato istruzioni, ma Fuller ci esorta a superare le barriere tra discipline e cooperare con uno sguardo più ampio e consapevole. Sono i grandi visionari come gli artisti a tracciare nuove rotte per comprendere il nostro ruolo di timonieri della nave spaziale terra. Gli artisti pensano in modo olistico e indipendente, intuitivo e creativo: sanno trascendere gli specialismi e il valore d’uso immediato, immaginando soluzioni oltre i confini disciplinari. Proprio loro potranno ispirare la stesura di un Manuale operativo. Artissima, crocevia di mondi e personalità che ruotano intorno al sistema dell’arte contemporanea, invita la sua comunità – partecipanti e visitatori – a riflettere su questo tema, per guidare il nostro pianeta nel viaggio attraverso le sfide del presente”.


COMITATO DI SELEZIONE
La selezione delle gallerie che parteciperanno alle sezioni storiche della fiera, Main Section, Monologue/Dialogue, New Entries e Art Spaces & Editions,  è il frutto di un accurato lavoro del comitato di galleristi internazionali, composto da Paola Capata (galleria Monitor, Roma, Lisbona e Pereto), Philippe Charpentier (galleria mor charpentier, Parigi e Bogotá), Guido Costa (galleria Guido Costa Projects, Torino), Antoine Levi (galleria Ciaccia Levi, Parigi e Milano), Elsa Ravazzolo Botner (galleria A Gentil Carioca, Rio de Janeiro e San Paolo). 
Due nuovi membri si sono uniti quest’anno: Emanuel Layr, della galleria Layr di Vienna, leader della scena austriaca con particolare attenzione al modo est europeo e Francesco Lecci di Clima a Milano, galleria già ampiamente affermata a livello nazionale e internazionale come hub di ricerca per gli artisti emergenti.
 
Main Section è la sezione di Artissima dedicata alle gallerie più affermate sulla scena internazionale per offrire ai collezionisti e al pubblico una rassegna di altissima qualità; Monologue/Dialogue è riservata alle gallerie emergenti e/o con un approccio sperimentale che intendono presentare uno stand monografico o il dialogo tra i lavori di due artisti, con confronto tra artisti giovani o più affermati; New Entries è la sezione riservata alle più interessanti gallerie internazionali emergenti, con meno di cinque anni di attività, che partecipano per la prima volta alla fiera; Art Spaces & Editions è la speciale sezione della fiera dedicata alle gallerie e agli spazi non-profit che presentano edizioni, stampe e multipli di artisti contemporanei.


IL TEAM CURATORIALE 
Artissima conferma il team di curatori che lavorerà sulle tre sezioni curate – Present Future, Back to the Future e Disegni – la cui esperienza in fiera si concretizza con stand monografici. Per il secondo anno, Léon Kruijswijk (performance Curator al Mudam di Lussemburgo) e Joel Valabrega (curatrice indipendente basata tra Porto e Milano) sono i curatori di Present Future, la sezione dedicata ai talenti emergenti e che ospita progetti monografici con l’obiettivo di mettere in risalto le nuove tendenze che caratterizzano il panorama artistico internazionale.
Jacopo Crivelli Visconti (direttore della Albuquerque Foundation di Sintra) e Heike Munder (curatrice indipendente e scrittrice di Zurigo) sono riconfermati per il secondo anno curatori di Back to the Future, la sezione di Artissima che presenta progetti monografici di pionieri dell’arte contemporanea che hanno esplorato diversi metodi e possibilità di comunicazione tra gli anni 1940 1990.
Per Disegni, è confermata la curatela per il quarto anno di Irina Zucca Alessandrelli (curatrice della Collezione Ramo di Milano). La sezione, unica nelle fiere italiane dedicata al mezzo espressivo del disegno, presenta progetti concepiti come mostre personali che valorizzano l’autenticità e l’autonomia dell’opera su carta.
UNA NUOVA IMMAGINE COORDINATA 
Artissima, con lo studio grafico torinese FIONDA, diretto da Roberto Maria Clemente, rinnova nel 2025 la propria immagine coordinata. Gli storici loghi, qui rielaborati, capovolti e accoppiati, generano parentesi che racchiudono, evidenziano e simbolizzano i contenuti e le molteplici sfaccettature della fiera. Il colore rosa acceso racconta e amplifica la vocazione sperimentale di Artissima, che non è solo il principale appuntamento italiano dedicato all’arte contemporanea, ma una solida istituzione culturale, capace di generare progetti innovativi e di affermare la qualità attraverso una visione sempre coerente e in trasformazione.           
Credits: FIONDA/ Artissima
TUTTE LE GALLERIE PRESENTI IN FIERA 


MAIN SECTION 

103 tra le gallerie più prestigiose del panorama artistico internazionale: protagonisti affermati che offrono a collezionisti e visitatori una rassegna di altissima qualità.

1/9UNOSUNOVE Roma – 193 GALLERY Paris, Venezia, Saint-Tropez – A ARTE INVERNIZZI Milano – A GENTIL CARIOCA Rio De Janeiro, São Paulo – ALMA Riga – ALICE AMATI London – AMES YAVUZ Singapore, Sidney, London – ROLANDO ANSELMI Roma – FRANCESCA ANTONINI Roma – APALAZZOGALLERY Brescia – ALFONSO ARTIACO Napoli – ENRICO ASTUNI Bologna – PIERO ATCHUGARRY Miami, Pueblo Garzón – AV17 GALLERY Vilnius – AVANTGARDE Zagreb – BANDA MUNICIPAL Mexico City – BARBATI Venezia – UMBERTO BENAPPI Torino – SÉBASTIEN BERTRAND Genève – BIASUTTI & BIASUTTI Torino – BLUE VELVET Zurich – BOCCANERA Trento, Milano – THOMAS BRAMBILLA Bergamo – CABLE DEPOT Sofia – CAR GALLERY Bologna – CARDELLI & FONTANA Sarzana – GIAN MARCO CASINI Livorno – CHERTLÜDDE Berlin – CIACCIA LEVI Paris, Milano – CLIMA Milano – COLLI Roma, Foligno – CONTINUA San Gimignano, Beijin, Les Moulins, Havana, Roma, São Paulo, Paris – RAFFAELLA CORTESE Milano, Albisola Superiore – GUIDO COSTA PROJECTS Torino – THOMAS DANE London, Napoli – MONICA DE CARDENAS Milano, Zuoz – DE' FOSCHERARI Bologna – DEP ART Milano, Ceglie Messapica – UMBERTO DI MARINO Napoli – FRITTELLI Firenze, Milano – FUOCHERELLO Volvera – GRAMMA_EPSILON Athens – ANTON JANIZEWSKI Berlin – ANTONIA JANNONE Milano – SYLVIA KOUVALI London, Piraeus – LAVERONICA Modica – GILDA LAVIA Roma – LAYR Vienna – LOEVE &CO Paris – LOHAUS SOMINSKY Munich – LUCE GALLERY Torino – MAGAZZINO Roma – MANUŠ Split, Zagreb – PRIMO MARELLA Milano, Lugano – MATÈRIA Roma – MATTA Milano – MAZZOLENI London, Torino, Milano – MAZZOLI Modena, Berlin – ME VANNUCCI Pistoia – MENO PARKAS Kaunas – ML FINE ART Milano – ANI MOLNÁR Budapest – MONITOR Roma, Lisbon, Pereto – MOR CHARPENTIER Paris, Bogotá – NCONTEMPORARY Milano, Venezia – FRANCO NOERO Torino – NOME Berlin – ÖKTEM AYKUT Istanbul – OLSZEWSKI Warsaw – P420 Bologna – ALBERTA PANE Paris, Venezia – GIORGIO PERSANO Torino – PINKSUMMER Genova – BERTHOLD POTT Cologne – PRODUZENTENGALERIE HAMBURG Hamburg – PROMETEO GALLERY IDA PISANI Milano, Lucca – RAVNIKAR Ljubljana – REPETTO Lugano – MICHELA RIZZO Venezia, Mestre, Milano – ROMERO PAPROCKI Paris – RONCHINI London – ROSSI & ROSSI Hong Kong – LIA RUMMA Milano, Napoli – RICHARD SALTOUN London, Roma – SANDWICH Bucharest – SIES + HÖKE Dusseldorf – MARTINA SIMETI Milano – SIMÓNDI Torino – SOCIÉTÉ INTERLUDIO Cambiano – SPAZIOA Pistoia – SPROVIERI London – STUDIO G7 Bologna – STUDIO SALES NORBERTO RUGGERI Roma – STUDIO TRISORIO Napoli – SUPRAINFINIT Bucharest – TORNABUONI ARTE Firenze, Milano, Forte Dei Marmi, Crans-Montana, Paris – TUCCI RUSSO Torre Pellice, Torino – VIN VIN Vienna, Napoli – VISTAMARE Milano, Pescara – WENTRUP Berlin, Venezia – WHATIFTHEWORLD Cape Town – Z2O SARA ZANIN Roma – ZILBERMAN Istanbul, Berlin.


NEW ENTRIES

12 giovani gallerie internazionali, attive da meno di cinque anni e presenti per la prima volta in fiera per una vivace panoramica di nuovi linguaggi e visioni dalla scena artistica globale.

A SUD Pescara – ARTNOBLE Milano – ASNI Riga – BLISS Warsaw – BREMOND CAPELA Paris – MATTEO CANTARELLA Copenhagen – GALATEA São Paulo, Salvador – PIPELINE London – SOUP London – TROTOAR Zagreb – VOHM Seoul – ZAZÀ Milano, Napoli.


MONOLOGUE/DIALOGUE

34 gallerie dal taglio sperimentale, con proposte curate in forma di stand monografico o in dialogo tra due artisti.

GALERIA 111 Lisbon – 418GALLERY Munich, Cetate – A+B Brescia – ACAPPELLA Napoli – ADA Roma – ANNEX14 Zurich, Zollikofen – ARCADE London – ATM Gijón – MARINA BASTIANELLO Venezia – BEL AMI Los Angeles – COB London – COLLICA & PARTNERS San Gregorio Di Catania – DRAWING ROOM Hamburg – EAST Strasbourg – EASTCONTEMPORARY Milano – FANTA-MLN Milano – FIRST FLOOR GALLERY HARARE Harare – FOCO Lisbon – FUORICAMPO Siena – DORIS GHETTA Ortisei, Milano –  HUNT KASTNER Prague – LABS CONTEMPORARY ART Bologna – MASSIMOLIGREGGI Catania – RIBOT Milano – DEBORAH SCHAMONI Munich – THE ADDRESS Brescia – TRAFFIC Bergamo TRIANGOLO Cremona – UNIT 17 Vancouver – VEDA Firenze – VIASATERNA Milano – VON&VON Nuremberg  – OSKAR WEISS Zurich – ZERO... Milano.

ART SPACES & EDITIONS

Gallerie, librerie e spazi specializzati in edizioni e multipli di artisti.

COLOPHONARTE Belluno – DILALICA Barcelona – Association OLIVIERO LEONARDI La Brède – P74 GALLERY Ljubljana MARTINCIGH Udine – STUDIO BRUNO TONINI Gussago – DANILO MONTANARI Ravenna.


PRESENT FUTURE

10 progetti monografici dedicati ai talenti emergenti.

Bora Akıncıtürk, PİLEVNELİ Istanbul, Bodrum, Muğla – Valentina Furian, UNA Piacenza, Milano – João Gabriel, LEHMANN Porto – Marina González Guerreiro, ROSA SANTOS Valencia, Madrid – mountaincutters, MEESSEN Brussels – Louis Morlæ, ROSE EASTON London – Adriana Proganó, 3+1 ARTE CONTEMPORÂNEA Lisbon – Thomias Radin, ESTHER SCHIPPER Berlin, Paris – Chloé Royer, LOEVENBRUCK Paris – Ju Young Kim, MAX GOELITZ Munich, Berlin.
 

BACK TO THE FUTURE
11 stand monografici dedicati alla riscoperta dei pionieri dell’arte contemporanea.

Marcelo Benítez, RICHARD SALTOUN London, Roma – Miguel Ángel Cardenas, INSTITUTO DE VISIÓN New York – Manuel Messias dos Santos, DANIELIAN São Paulo, Rio De Janeiro –  John Giorno,  THOMAS BRAMBILLA Bergamo e  EVA PRESENHUBER Zurich, Vienna – Group IRWIN, GREGOR PODNAR Vienna –  Antoni Muntadas, CRISTINA GUERRA Lisbon – Graciela Sacco, ROLF ART Buenos Aires – Gretta Sarfaty, LOVAY FINE ARTS Genève –  Erik Schmidt, KRINZINGER Vienna – Renato Spagnoli, GIAN MARCO CASINI Livorno e LAVERONICA Modica – Franciszka  Themerson, IMPORT EXPORT Warsaw, London.

 
DISEGNI
10 progetti monografici dedicati al disegno su carta.

Orianne Castel, ANALIX FOREVER Chêne-Bourg – Sabine Finkenauer, ALZUETA Barcelona, Madrid – Margarita Gluzberg, ALMA PEARL London –  Michele Guido, LIA RUMMA Milano, Napoli – Nemanja  Nikolic, DIX9 Paris – Alessandro Pessoli, P420 Bologna – Chloe Piene, SZYDLOWSKI Warsaw – Karine Rougier, LES FILLES DU CALVAIRE Paris –  Felix Shumba, FONTI Napoli –  Dan Walsh, TSCHUDI Zuoz, Zurich.


Artissima è la principale fiera d’arte contemporanea in Italia. Sin dalla sua fondazione nel 1994, unisce la presenza nel mercato internazionale a una grande attenzione per la sperimentazione e la ricerca. L’organizzazione di Artissima è curata da Artissima srl, società della Fondazione Torino Musei, costituita nel 2008 per gestire i rapporti artistici e commerciali della fiera. Il marchio di Artissima appartiene a Città di Torino, Regione Piemonte e Città Metropolitana di Torino. Artissima viene realizzata attraverso il sostegno dei tre Enti proprietari del marchio, congiuntamente a Fondazione CRT, Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, Fondazione Compagnia di San Paolo e Camera di commercio di Torino.
 
ARTISSIMA - Internazionale d’Arte Contemporanea
www.artissima.art | info@artissima.it 
Facebook | X | Instagram | Youtube: Artissima Fair  
#artissima #artissima2025
Oval, Lingotto Fiere Torino
30 ottobre 2025 | Preview
31 ottobre – 2 novembre 2025 | Apertura al pubblico

27/07/25

Premio Paul Thorel

 


La Fondazione Paul Thorel ha annunciato i vincitori della terza edizione del Premio Paul Thorel, la prima piattaforma per la scena creativa italiana che esplora le arti digitali e identifica l'immaginario contemporaneo come linguaggio distinto di ricerca e orizzonte estetico.
 
Il Premio consiste in una residenza di un mese presso lo spazio della Fondazione a Napoli, che consente la realizzazione di una produzione artistica originale. Seguono una collettiva presso un'istituzione partner (Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo a Napoli per la 1° edizione, e Museo Madre – Fondazione Donnaregina a Napoli per la 2° edizione), e la pubblicazione di tre libri d'artista in una collana editoriale dedicata a cura di NERO Editions.
 
I vincitori sono:
• Caterina De Nicola (1991), nata a Ortona, attualmente vive e lavora a Zurigo
• Irene Fenara (1990), artista visiva nata a Bologna, residente a Milano
• Lorenza Longhi (1991), nata a Lecco, residente a Zurigo

"Quest'anno, per la prima volta e per l'alta qualità dei progetti presentati alla giuria, il premio va a tre artiste emergenti che rappresentano la generazione dei Millennial degli anni '90 – quasi native digitali – cresciute con internet, smartphone e social media", ha dichiarato Guido Costa, Presidente della Fondazione Paul Thorel. "Questa terza edizione del Premio Paul Thorel sarà quindi l'occasione per esplorare, insieme a loro, il rapporto tra arte e tecnologia da una prospettiva per noi nuova e unica".
 
Il Premio è concepito anche per "riattivare" gli spazi e gli strumenti di Paul Thorel, pioniere dell'immaginario elettronico scomparso nel 2020. Si tratta di una delle tante iniziative della Fondazione per onorare il suo lavoro nella fotografia e nell'arte digitale, in linea con lo spirito di condivisione che ha caratterizzato la sua vita. Il Premio prevede una residenza di un mese per gli artisti vincitori nell'ex studio di Thorel, situato nel cuore del quartiere Chiaia di Napoli, oggi sede della Fondazione. Viene assegnato annualmente da un comitato di selezione e giuria composto da figure di spicco del mondo dell'arte contemporanea.

Le proposte sono state selezionate da una commissione composta da Ilaria Bonacossa (Direttore, Palazzo Ducale Genova), Michele Bertolino (Curatore Indipendente), Valentino Catricalà (Advisory Board Member, ZKM Karlsruhe), Gea Politi (Editore e Direttore, Flash Art). La giuria, presieduta da Guido Costa (Presidente della Fondazione Paul Thorel), comprendeva anche Andrea Bellini (Direttore, Centre d'Art Contemporain Genève; Biennale de l'Image en Mouvement), Eva Fabbris (Direttrice, Museo Madre Napoli), e Sara Dolfi Agostini (Curatrice, Fondazione Paul Thorel Napoli)
 
I progetti realizzati durante la residenza a Napoli saranno esposti nel 2026 in una mostra prodotta e curata dalla Fondazione, in collaborazione con un'istituzione partner. Successivamente, tre libri d'artista, uno per ogni vincitore, saranno pubblicati nella collana dedicata NERO Editions. NERO è una casa editrice italiana di eccellenza nel campo della ricerca sulle arti digitali.
 
La prima residenza si svolgerà nel settembre 2025.
 
GLI ARTISTI VINCITORI

Caterina De Nicola attinge alla narrativa, alla fotografia, all'esplorazione sonora e al design degli oggetti per costruire modelli formali e discorsivi. Il suo lavoro consiste nell'analisi di simboli e motivi culturali, indagando la loro circolazione all'interno di sistemi culturali più ampi. De Nicola ha studiato all'Accademia di Brera a Milano e ha conseguito il Master presso l'ECAL di Losanna. Il suo lavoro è stato esposto presso istituzioni come il Museo MAXXI dell'Aquila (2023), la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (2023, 2019) e il Centre d'Art Contemporain di Ginevra (2021).

Irene Fenara pone le telecamere di sorveglianza, elementi ormai onnipresenti del paesaggio urbano contemporaneo, al centro della sua ricerca. Esplorando questi "occhi artificiali" delle macchine, rivela il paradosso insito in tali dispositivi: pur avendo lo scopo di garantire protezione e monitoraggio, spesso innescano nuove forme di ansia e disagio. Fenara ha conseguito una laurea triennale e magistrale presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Il suo lavoro è stato esposto presso istituzioni come il MACTE di Termoli (2024), il Museion di Bolzano e l'ICA di Milano (2023).

Lorenza Longhi impiega oggetti – o le loro riproduzioni – provenienti dalla moda, dal design, dalla pubblicità e dalla comunicazione, che incarnano strutture di potere. Attraverso tecniche tradizionali, le trasforma e le riconfigura per amplificarne i significati e la presenza mimetica nella società. Longhi ha studiato all'Accademia di Brera a Milano e ha conseguito il Master presso l'ECAL di Losanna. Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni tra cui lo Swiss Institute di New York (2024), la Fondazione Trussardi di Milano (2024) e la Kunsthalle Zürich (2021).

 
LA FONDAZIONE PAUL THOREL
 
La Fondazione Paul Thorel, istituzione radicata nel bacino del Mediterraneo con sede a Napoli e due spazi satellite sulle isole di Panarea e Idra, nasce nel 2014 per catalogare l'opera dell'artista italo-francese Paul Thorel (1956-2020), pioniere dell'immagine elettronica e della fotografia digitale. Nel 2022 la Fondazione ha aperto le sue porte al pubblico con il Premio Paul Thorel, un progetto di residenza e commissione dedicato alla memoria del compianto artista. L'ex studio e archivio di Paul Thorel a Chiaia è ora la sede principale della Fondazione Paul Thorel. Sfumando i confini tra istituzione e studio d'artista, riunisce un programma di residenza, un laboratorio di produzione, uno spazio espositivo e un hub per conferenze e workshop. La Fondazione organizza anche un programma di mostre e conferenze ispirate alle sue collezioni, all'archivio di Thorel e alle opere d'arte di artisti italiani e internazionali che ha raccolto nel corso della sua vita.


LA COLLEZIONE D'ARTE E IL PROGRAMMA DELLE MOSTRE

 In corso fino al 30 settembre 2025, la mostra Nature? alla Paul Thorel Foundation presenta opere d'arte di Paul Thorel, Nina Canell, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Martin Kersels, Christiane Löhr, Richard Long, Tomás Saraceno e Maarten Vanden Eynde.

La mostra, concepita per gli spazi della Fondazione e curata da Sara Dolfi Agostini, è la sesta di un ciclo espositivo che intende offrire una rilettura condivisa dell'archivio di Paul Thorel (1956-2020), artista franco-italiano pioniere dell'immagine elettronica, in attesa della pubblicazione del catalogo ragionato a lui dedicato. La mostra comprende opere di Paul Thorel e di artisti italiani e internazionali che fanno parte della collezione d'arte contemporanea di Thorel, ora gestita dalla Fondazione.

Per l'occasione, la Fondazione ha ampliato il suo programma espositivo a nuovi spazi, precedentemente dedicati esclusivamente alle attività di archiviazione e produzione, ora riprogettati per accogliere le esigenze di un'istituzione sempre più versatile e aperta al pubblico.

26/07/25

Alicja Kwade da Pace a New York



Molto bella la mostra in corso ora alla Pace  con le opere di  Alicja Kwade "Telos Tales"  a New York. Con sculture monumentali inedite e nuove opere a tecnica mista, questa mostra segna il debutto di Kwade alla Pace di New York da quando la galleria ha iniziato a rappresentarla nel 2023. Aperta dal 7 maggio al 15 agosto, la mostra coincide con l'edizione di quest'anno di Frieze New York.

Kwade è nota a livello internazionale per sculture, installazioni pubbliche di grandi dimensioni, film, fotografie e opere su carta che si confrontano poeticamente e criticamente con concetti scientifici e filosofici. Attraverso un vocabolario distintivo che abbraccia riflessione, ripetizione e manipolazione di oggetti quotidiani e materiali naturali, l'artista solleva interrogativi sulle strutture e sui sistemi che governano e plasmano la nostra vita quotidiana. Nelle sue opere contemplative, che smantellano i confini della percezione, sfida idee e convinzioni comunemente accettate, proponendo al contempo nuovi modi di vedere e comprendere la realtà.


Le opere di Kwade sono presenti nelle collezioni del Los Angeles County Museum of Art, dell'Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, DC, del Centre Georges Pompidou di Parigi, della Neue Nationalgalerie di Berlino, della National Gallery of Australia di Canberra, del mumok – Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna e dello Yuz Museum di Shanghai, tra le altre istituzioni internazionali. Le sue sculture pubbliche si trovano anche in tutto il mondo: alla Stanford University di Palo Alto, in California, al MIT di Cambridge, nel Massachusetts, oltre che in Germania, Italia, Svezia e altri paesi. La sua pratica si inserisce in una tradizione di pionieri dell'astrattismo del XX secolo, all'interno del programma di Pace, tra cui Louise Nevelson – che ha plasmato quella che sarebbe diventata nota come arte installativa con i suoi iconici "ambienti" scultorei – e Agnes Martin, la cui opera è stata esposta insieme a quella di Kwade in una mostra a due presso lo spazio della galleria a Los Angeles nel 2024.

25/07/25

Reading by an Artist


La Galerie Lelong di New York ha scelto per quest'estate un bel tema per una speciale mostra collettiva "Summer Reads" , che presenta gli artisti Etel Adnan, McArthur Binion, John Clang, Petah Coyne, Ficre Ghebreyesus, Sarah Grilo, Alfredo Jaar, Rosemary Laing, Lin Tianmiao, Yoko Ono, Jaume Plensa, Martha Rosler, Tariku Shiferaw, Nancy Spero, Michelle Stuart e Krzysztof Wodiczko. Organizzata da Grace Hong, Vicedirettrice della Galerie Lelong di New York, la mostra attinge in gran parte al programma internazionale della galleria e presenta interventi tratti da una serie di performance in corso di John Clang. " Summer Reads" invita i visitatori a riflettere sull'atto della lettura nell'arte contemporanea, esplorando il ruolo delle fonti nella letteratura e come la leggibilità del materiale influenzi la creazione artistica.

Summer Reads segna il debutto a New York della serie di performance in corso " Reading by an Artist" dell'artista John Clang, nato a Singapore e residente a New York. Presentata di recente alla Sharjah Biennial 16, Clang adotta la tecnica dello zi wei dou shu (紫微斗数), una filosofia risalente alla Cina imperiale che prevedeva gli eventi della vita basandosi sui tempi di nascita, per creare un ritratto metafisico di un singolo soggetto. I visitatori sono invitati a partecipare all'inaugurazione, durante la quale l'artista presenterà letture di soggetti anonimi, oppure a iscriversi a letture individuali in galleria. Sarà inoltre esposta la serie "Testimonial Series" di Clang , che presenta feedback anonimi dei partecipanti alle sue performance e fotografie selezionate dalla serie " Sans the Face" (2019). Ispirato dall'uso quotidiano dei post-it per coprire le webcam, l'artista ha fotografato i partecipanti alle proteste di Hong Kong del 2019-2020, con i volti nascosti e messaggi graffiti, fotografati mentre erano ancora in fase di cancellazione, punteggiavano il paesaggio urbano.




La letteratura, associata a tradizioni stagionali come le liste di lettura estive, è direttamente citata dalle artiste Petah Coyne, Yoko Ono e Nancy Spero. I titoli delle opere di Coyne rendono omaggio a figure culturali come gli acclamati romanzieri Kazuo Ishiguro e Kōbō Abe, mentre Le Rouge et Le Noir (2017) di Yoko Ono è una copia scultorea del romanzo ottocentesco di Stendhal , realizzata in vetro colorato e inciso. Negli anni Settanta, l'attivista e artista Nancy Spero ha realizzato un corpus di opere basato sugli scritti tormentati del poeta francese Antonin Artaud, dando vita all'estetica elaborata e al mondo astratto che hanno dominato i suoi rotoli durante il decennio.

Creando i propri diari visivi, ora condivisi con i visitatori per la "lettura", Lin Tianmiao, McArthur Binion e Michelle Stuart riflettono il passare del tempo registrato e i ricordi personali. Per oltre trent'anni, Lin è stata riconosciuta a livello internazionale per il suo lavoro con i tessuti per realizzare installazioni e sculture di grandi dimensioni. A seguito di una grave malattia negli ultimi anni, l'artista ha iniziato a realizzare dipinti per la prima volta, catturando i suoi pensieri più intimi e utilizzando la griglia come critica alla rozza gestione della società. Il dipinto di McArthur Binion contiene immagini della sua "casa natale" in Mississippi e fa riferimento al suo indirizzo rurale,  Route One: Box Two , dove è nato e cresciuto in una casa in stile ferroviario. Pioniera della Land Art, Michelle Stuart ha registrato tracce sulla terra come impronte di identità; Petroglyph, Three Rivers, New Mexico (1978), composto da fotografie del 1978, è organizzato nello stesso modo in cui si lavorerebbe con linee, forme e figure, creando una composizione unitaria ma con una profondità che muove avanti e indietro lo sguardo dell'osservatore.

I media sono fonte di ispirazione sia concettualmente che formalmente in opere che ne evidenziano il ruolo nella circolazione delle informazioni. Le riviste patinate, in particolare LIFE , fungono da punto di riferimento nel lavoro degli artisti Alfredo Jaar e Sarah Grilo, mentre i quotidiani sono protagonisti delle opere degli artisti Ficre Ghebreyesus e Rosemary Laing. Che si tratti di citare titoli veri e propri, di utilizzare pubblicazioni cartacee o di imitarne le qualità estetiche, questi artisti invocano la familiarità del pubblico con queste fonti di informazione per criticarne l'impatto.




In modo analogo, gli artisti Martha Rosler e Krzysztof Wodiczko analizzano lo sviluppo delle identità sociali. L'opera di Rosler, " North American Waitress, Coffee-Shop Variety (Know Your Servant Series, No. 1)" (1976), utilizza il linguaggio direzionale di diagrammi e linee guida per rivelare la riduzione del corpo femminile a un insieme di regole, mentre " Study for Alien Staff " (1992) di Wodiczko illustra il concept progettuale per il suo progetto di strumentazione interattiva "Alien Staff: Xenobàcul" (1993) , concepito per consentire agli immigrati di condividere la propria storia con i passanti.

Gli artisti Etel Adnan, Jaume Plensa e Tariku Shiferaw estendono questa indagine sul testo includendo il regno della poesia e della musica. Etel Adnan, che ha iniziato la sua carriera come poetessa, rende i suoi versi in inchiostro su carta in O Moon (circa anni '60) – una rarità nella sua opera, poiché raramente fondeva la sua pratica scritta e visiva. Plensa trae ispirazione dai maestri della poesia e dalle qualità formali del linguaggio per le sue opere in mostra, guidato dal desiderio di creare unità attraverso le connessioni del corpo e della memoria collettiva. Shiferaw evidenzia i riferimenti culturali nella sua serie in corso  One of These Black Boys  attraverso citazioni dirette di canzoni di generi musicali che hanno avuto origine nelle comunità nere. Il monumentale dipinto dell'artista Trouble Sleep Yanga Wake Am (Fela Kuti) (2022) fa riferimento anche alla sua altra serie in corso Mata Semay , termine amarico che significa "cieli notturni", che propone una nuova lettura dello spazio attraverso una mitologia che mette in primo piano l'inclusione dei contributi culturali diasporici nella nostra coscienza globale.