La nuova edizione del miart è particolarmente ricca di opere, soprattutto legati al contemporaneo con una variegata proposta di giovani e tante straniere gallerie provenienti da diverse nazioni.
L'allestimento normale, forse un poco limitato negli spazi offre comunque una buona visibilità alle gallerie. Rarefatta l'offerta curatoriale che si concentra soprattutto sulle due sezioni Decades ed Emergent, che nel complesso risultano piacevoli.
Fra gli stand più interessanti sicuramente l'allestimento da Ribot con le opere dai toni morbidi dell'albicocca (o della carne umana) di Bénédicte Peyrat e gli interventi di Andrei Pokrovski.
Semplice ma d' effetto l'idea del pavimento specchiante di Per Barclay da Pantaleone, che così festeggia con venti opere dei suoi artisti i vent'anni della galleria. Ricercato l'allestimento di Javier Barrios da Clearing.
La sezione Decades porta alcuni pregiati progetti come quello di Jim Lambie da Franco Noero. Ampio lo stand dedicato a Carla Accardi, molto presente in diversi spazi, da Edouard Simoens Gallery, forte la proposta di Cadogan Gallery con Terrell James ,
Piacevole la proposta su Aldo Mondino dalla Galleria Umberto Benappi. Fra le presenze straniere sicuramente la Galerie Perrotin emerge con i bei interventi di Aya Takano, e i lavori di Nick Doyle e Sophie Calle.
Nel complesso una piacevole edizione caratterizzata sempre da una grande varietà di periodi e di proposte, interessante soprattutto per le offerte che avevano, in generale valori abbastanza sensati, senza eccessivi voli speculativi. Si nota la totale scomparsa dei video, tiene la fotografia e si conferma il grande ritorno della pittura, ampi anche l'offerta delle sculture.
Purtroppo la programmazione dell'evento così prossimo al Salone del Mobile fa apparire la rassegna come uno dei tanti momenti correlati, forse una collocazione un poco più distante potrebbe favorire meglio la visibilità e l'interesse alla fiera.