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09/06/21

Al Mudec l'arte degli umanoidi

 


La tecnologia ci ha sempre affascinato, soprattutto il mondo futuribile dei robot, che oggi pare sempre più reale. Su queste visioni il Mudec ha ideato un bel progetto espositivo che parte dal passato per giungere al nostro presente. 

Una narrazione che inizia dagli antichi automi della Grecia passando per i meravigliosi meccanismi semoventi dal Rinascimento fino alla moderna produzione industriale della robotica. Si vedono così orologi, automi, meccanismi scenici, giocattoli nati per rallegrarci per poi trasformarsi negli ultimi decenni in macchinari "intelligenti" che ora entrano nel nostro quotidiano per aiutarci nelle necessità domestiche. 

Un viaggio fra bellezza e tecnologia che affascina e meraviglia. La mostra The Human Project è fruibile fino al 1° agosto.



CS

Dal 1 maggio al 1 agosto 2021

Dai primi congegni meccanici dell’antica Grecia alle nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale, l’uomo è sempre stato attratto dall’idea di creare un proprio simile artificiale. Il percorso espositivo racconta la relazione tra l’essere umano e il suo doppio, svelando al pubblico i risultati finora raggiunti, gli straordinari sviluppi tecnologici e le frontiere della robotica e della bionica contemporanea. Il progetto espositivo, realizzato in collaborazione con i principali istituti di ricerca come l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’IIT di Genova, intende offrire una chiave di lettura per il futuro, con un approccio immersivo dal respiro tecnico-scientifico, antropologico e artistico che svela come l’interazione tra uomo e macchina sia sempre più reale.

Dopo aver presentato gli antenati dei robot, antichi capolavori della tecnica, l’esposizione dà spazio alla robotica moderna applicata alle neuroscienze, ossia la bionica, per poi soffermarsi sui “Cobot” presenti in mostra, robot che sanno riconoscere e trasmettere emozioni, connotati da una grande utilità e accettabilità sociale.

L’impressionante avanzamento tecnologico in questi campi, le prospettive aperte e tutte le possibili implicazioni portano con sé anche interrogativi etici, sociali e culturali di primaria importanza, su cui è fondamentale una riflessione.