Da poche settimana nelle
periferia di Potomac, nel Maryland, ha ri-aperto un nuovo enorme museo di arte
contemporanea, si tratta del Glenstone, voluto dai collezionisti Rales che danno così ospitalità alle 1300
opere raccolte in questi ultimi decenni.
Il progetto si annuncia con un
grande capitale di gestione economica e con una lunga prospettiva gestionale. Tante le sale monografiche su
alcuni artisti, tra cui la bella sala di Robert Gober, Alighiero Boetti, Cy Twombly e tanti altri che consentono una visione più dettagliata e approfondita
degli artisti.
Molto bella la struttura a
diversi padiglioni collegata con strutture vetrate immersi in un bel giardino
naturale.
Come sempre rimango però un
poco perplesso perché mi domando alla fine quante saranno le persone che
visiteranno, questa realtà, superata il primo anno enfatico di apertura, notando
come sempre più tutti questi spazi di arte contemporanea, propongano arte molto
similare, i soliti nomi noti con multipli di opere, forse sarebbe più
interessante trovare esposizioni che guardi ad artisti meno modaioli ma spesso
molto più stimolanti.
Esempio
oramai scontati i tanti inutili cerchi di pietra di Richard Long, la banalità
delle lastre di Carol Andrè, e che dire poi dell’opera di Sol Lewit o di Roy Lichtenstein, opere fotocopie banali e forse troppo
sopravalutate.