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13/12/18

Glenstone sempre più grande




Da poche settimana nelle periferia di Potomac, nel Maryland, ha ri-aperto un nuovo enorme museo di arte contemporanea, si tratta del Glenstone, voluto dai collezionisti Rales che danno così ospitalità alle 1300 opere raccolte in questi ultimi decenni.

Il progetto si annuncia con un grande capitale di gestione economica e con una lunga prospettiva gestionale. Tante le sale monografiche su alcuni artisti, tra cui la bella sala di Robert Gober, Alighiero Boetti, Cy Twombly e tanti altri che consentono una visione più dettagliata e approfondita degli artisti.



Molto bella la struttura a diversi padiglioni collegata con strutture vetrate immersi in un bel giardino naturale.

Come sempre rimango però un poco perplesso perché mi domando alla fine quante saranno le persone che visiteranno, questa realtà, superata il primo anno enfatico di apertura, notando come sempre più tutti questi spazi di arte contemporanea, propongano arte molto similare, i soliti nomi noti con multipli di opere, forse sarebbe più interessante trovare esposizioni che guardi ad artisti meno modaioli ma spesso molto più stimolanti.

Esempio oramai scontati i tanti inutili cerchi di pietra di Richard Long, la banalità delle lastre di Carol Andrè, e che dire poi dell’opera di Sol Lewit o di Roy Lichtenstein, opere fotocopie banali e forse troppo sopravalutate.