Delicato e relazionale l'intervento di Kelly Akashi alla GAM - Galleria d’Arte Moderna di Milano da domani, visibile fino all’8 dicembre, dal titolo “Converging Figures”, a cura di Bruna Roccasalva.
La mostra è la sesta edizione del progetto “Furla Series”, frutto della collaborazione tra Fondazione Furla e GAM, che dal 2021 ogni anno promuovono insieme progetti espositivi offrendo un’occasione unica di incontro tra i maestri del passato e i protagonisti del contemporaneo.
Kelly Akashi è un’artista americana, nata e cresciuta a Los Angeles da una famiglia di origini giapponesi, la cui pratica si distingue per la capacità di conciliare un approccio concettuale con un’attenzione per la forma e il processo che porta alla sua realizzazione. Sempre eseguiti con sapiente abilità manuale e profonda conoscenza dei materiali, i lavori di Akashi esplorano concetti universali come il tempo e l’entropia, l’impermanenza del mondo naturale e la transitorietà del corpo umano.
Attratta da materiali come cera, bronzo e vetro, Akashi li plasma creando forme che riproducono elementi naturali come piante, fiori, conchiglie o parti del suo corpo, registrandone i cambiamenti fisiologici e dunque il passare del tempo. Accostate in composizioni poetiche dall’aspetto spesso fragile e prezioso, queste forme, familiari e stranianti al tempo stesso, affrontano temi esistenziali, incoraggiandoci a guardare le cose da una prospettiva diversa, più ampia e meno antropocentrica.
Il progetto, prima mostra personale dedicata all’artista da un’istituzione italiana, presenta una serie di nuove produzioni pensate appositamente per dialogare con l’architettura e i capolavori del museo. Le opere in mostra nascono in risposta al contesto che le ospita e si inseriscono al suo interno in modo discreto e silenzioso, integrandosi armonicamente con quello che le circonda.