Da pochi giorni l’Accademia Nazionale di San Luca, nel quadro delle celebrazioni per i duecento anni dalla morte di Antonio Canova, dedica una stupenda mostra a questo grande scultore, progetto che racconta dell'articolato rapporto che ha avuto con Roma e con la comunità culturale che l'animava. Il grande rapporto di amore e di tutela che proprio questo artista avvia nella cultura pontifica, studiano le antiche rovina e avviando un progetto di conservazione.
Le otto sezioni tematiche in cui si articola la mostra ripercorrono gli anni canoviani, dall’ingresso in Accademia nel 1800 alla morte nel 1822, descrivendo la compagine artistica e il contesto culturale nel quale lo scultore agì e testimoniano del profondo rinnovamento che Canova seppe imprimere all’istituzione, riformandone la didattica artistica attraverso la creazione di nuovi concorsi per i giovani, attualizzando le pratiche legate al restauro e alla tutela del patrimonio monumentale antico e al riassetto urbano di Roma e promuovendo l’arte contemporanea.
Parallelamente è in corso una interessante mostra sull’architetto, Renato Rizzi, con i suoi modelli in gesso relativi ai tanti progetti realizzati.