Per l'anno Duemilaventi la Pirelli ha scelto per il suo mitico Calendario lo sguardo delicato di Paolo Roversi, che segue graficamente una forma che sembra la ripetizione di un numero per certi versi magico, il numero venti scritto due volte. E il doppio, il rapporto duplice, fra la storia del passato e il mondo nuovo.
Spesso, quando si parla di fotografia, il tempo viene considerato un aspetto tecnico, ma non sempre è così. Nel lavoro di Roversi il tempo è come un elemento sospeso e quasi indefinito. Un’intensità resa possibile da esposizioni lunghe, che permettono di creare un dialogo fra il fotografo e il suo soggetto, creando una intesa percepibile e impersonata da emozioni intangibili, ma riconoscibili, come misticismo e devozione, contemplazione ed estasi.
Le immagini di Roversi evocano emozioni, sensazioni, sono sensuali, oniriche, prodotte con una luce che ricorda i mosaici di Ravenna, città dove lui è nato. Le sue fotografie cercano la grazia e la fragilità delle figure femminili. “Per me la fotografia – spiega Roversi - non è una semplice riproduzione della realtà, ma una rivelazione, perché quando fotografo ho l’impressione di sfiorare un’altra vita e un altro mondo”.
E il lavoro di Roversi sulla figura femminile torna anche nel Calendario Pirelli 2020, il cui tema sarà “Looking for Juliet”, un cast ideale per trovare chi oggi impersonerebbe al meglio il personaggio shakespeariano. Una ricerca, tuttavia, che sembra non risolversi mai: “Io – sostiene Roversi - sto ancora cercando Giulietta e penso che la cercherò per tutto il resto della mia vita, perché in fondo Giulietta non è altro che un sogno”.
Paolo Roversi, formatosi a Parigi negli anni 70, è considerato uno dei fotografi contemporanei di maggior talento soprattutto per il suo stile, personale e fortemente riconoscibile.