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10/03/11

Con-senso o con-testo




Comunicazione, immagine o testo?

Noto che il ruolo della comunicazione è determinante oggi per il consenso, anche nel campo dell’arte, anzi pare quasi l’elemento prioritario.

Si nota un sempre maggiore spostamento del capitale utile per la mostra su questo ruolo informativo.

Oggi creare consenso comunicativo è considerato prioritario per poter avere un riscontro significativo e che incrementi” in modo positivo” l’opera (evento).

La capacità di enfatizzare e creare (anche in modo negativo) attenzione pare essere determinante al lavoro stesso.

In particolare nei media cartacei questo è sempre più evidente, diverse riviste che riportano il medesimo comunicato, le medesime foto, il medesimo valore critico, appiattito, fumoso ma condiviso.

Si osserva un fluente linguaggio nei comunicati sempre più inversamente proporzionale al vuoto materico. Tanto più l’opera è assente e antiestetica tanto più la funzione del testo è complessa e articolata in giochi narrativi, che vanno dallo storico al diaristico .

Molti paiono temi scolastici costruiti per dare l’impressioni di una motivazione forte ed empatica con lettore, quasi giovanilistico e amichevole. Che viene immerso in storielline di vita in bilico fra bucoliche visioni alternative e metafisiche ricerche del proprio sé, che tanto ricordano gli anni della contestazione, ma che ora sono solo patine sottili di un lubrificante commerciale.

Infatti gli artisti stessi non hanno più percorsi lineari, sarebbe troppo normale, ma viaggiano su temi rabdomantici, mischiando misticismo con giovanilismo, fisicità con scientificità, urgenze sociali con modaiole forme, in una varietà pari alle indagini dei motori di ricerca che inserito una parola creano impensabili collegamenti. Mettendo così in evidenza la mancanza di profondità e il bisogno di originalità” a tutti i costi, realizzando un variabilità superficiale e inconcludente di opere.

Paiono rari gli artisti che si immergono nel mondo e non si accontentano di prenderne pezzettini e riproporli come lavori. Ma sanno elaborare opere in cui si sporcano le mani” nel penetrare le urgenze e bellezze del pianeta.

Bisognerebbe saper approfondire, superare quel bisogno di consumo” immediato e rapido, enfatizzato da un sistema pubblicitario/informativo massiccio e omologato su tutti i principali media promozionali, avendo una personalità forte e determinata. Essendo artisti e non vetrinisti/scenografi di spazi commerciali, a volte definite gallerie.