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29/06/24
100 anni della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti
27/06/24
Nuovo lessico famigliare
25/06/24
JB Blunk alla Martell Foundation
La mostra CONTINUUM è un'immersione nell'opera di JB Blunk, poco noto al grande pubblico, ma leggendario per molti artisti, per i quali rimane fonte di ispirazione.
La mostra presenta una vasta collezione di pezzi realizzati da Blunk permettendoci di comprendere il suo approccio unico: che si tratti di creare opere d'arte o creare oggetti di uso quotidiano, il suo lavoro - in costante dialogo con l'ambiente - è un potente appello che pone al centro la creazione della vita quotidiana.
Blunk ha tratto ispirazione dal rapporto che aveva con la natura che lo circondava quotidianamente: situato vicino alla cittadina di Inverness in California, in un sito eccezionale nel cuore della foresta e vicino alla costa del Pacifico. L'artista ha cercato per tutta la sua vita di creare una connessione profonda con il suo ambiente, utilizzando le risorse naturali che ha trovato (ceppi di sequoia e tronchi di legni, terra, pietre, ecc.) per creare un corpus di opere che si riconnettono con forme ancestrali di espressione e gioco. con scale sia modeste che monumentali.
Una selezione di oltre 150 pezzi tra cui opere scultoree, ceramiche, mobili, modelli, dipinti, schizzi e fotografie originali provenienti dalla JB Blunk Estate e da collezioni private illustra l'ampiezza della sua pratica artistica, all'intersezione tra arte e artigianato. La mostra rivela in particolare una delle sue prime ceramiche conosciute, realizzate a Los Angeles, mentre era studente alla UCLA, negli anni '40, ma anche una serie di modelli in legno, raramente esposti fino ad ora. Infine, corrispondenza, schizzi e opere provenienti dagli archivi di famiglia fanno luce sul processo lavorativo dell'artista, sui suoi legami amichevoli e professionali ma anche sulle sue fonti di ispirazione, siano esse le prime civiltà, i diversi approcci alla spiritualità o anche la sua visione pionieristica in termini di ecologia.
Un filmato appositamente commissionato per l'occasione ci invita a comprendere le molteplici sfaccettature della casa e del laboratorio che lo scultore aveva costruito interamente con le sue mani, dalla struttura architettonica ai mobili, passando per le stoviglie, gli interruttori o ancora il lavandino completamente scolpito. Realizzata principalmente con materiali di recupero, la Blunk House, emblematica della sua pratica e del suo stato d'animo, è considerata la sua principale opera d'arte totale. Il cortometraggio si concentra sulla trasmissione dell'ambiente unico in cui Blunk viveva con la sua famiglia vicino alla costa selvaggia di Point Reyes, nel nord della California.
Il corso si estende su 900 m2 e affronta il lavoro di Blunk attraverso 6 sezioni tematiche – Giappone, Paesaggio, Casa, Archetipi, Processo e Arte nello spazio pubblico – presentando il suo approccio olistico al design, all'arte e all'architettura. Come la sua vita e la sua opera, le sezioni della mostra sono interconnesse e permeabili, offrendo ai visitatori un'immersione sensibile nelle varie discipline e tecniche da lui praticate. La scenografia è stata appositamente progettata dal designer Martino Gamper in collaborazione con la graphic designer Kajsa Ståhl (Åbäke).
Per Anne-Claire Duprat, direttrice della Fondazione “Rivelando il lavoro poco conosciuto di un artista che celebra la forza della natura, della vita e della creazione al crocevia delle discipline, questa retrospettiva soddisfa l'ambizione della Fondazione Martell di incoraggiare la l’emergere di nuovi approcci artistici incentrati sulla trasformazione ecologica dei territori e dei nostri stili di vita”.
24/06/24
London Art Week
Quest'anno la London Art Week si svolgerà a fine mese e comprenderà l'arte più raffinata con qualsiasi mezzo attraverso i millenni, con una primaria concentrazione di importanti commercianti internazionali di dipinti, disegni, sculture e oggetti d'arte eccellenza. Quest'anno LAW dedica un'attenzione particolare al mezzo delle opere su carta. Questa voce più flessibile puntare al vecchio mercato principale è attraente per i collezionisti nuovi e più giovani.
Durante LAW Summer, il nuovo collaboratore Trois Crayons fornirà un hub comune per ospitare eventi internazionali lavora su commercianti di carta anche dalla Francia e dal Belgio, insieme a discorsi su questo focus speciale. Il fulcro sarà situato nel cuore di Mayfair al numero 9 di Cork Street, lo spazio espositivo permanente di Frieze. La collaborazione mira a rafforzare l’importanza di lunga data della capitale come centro di eccellenza per gli anziani in particolare i disegni principali, sostenendo la posizione di Londra come destinazione cruciale per il mercato internazionale collezionisti e curatori di musei.
Presto sarà annunciato un programma di eventi con conferenze e tour. La mappa della London Art Week, in formato cartaceo e online, è illustrata da Adam Dant e individua ogni luogo. Sarà inoltre disponibile per tutti un catalogo digitale tramite un codice QR.
22/06/24
Wolfgang Laib. Una montagna da non scalare. Per Monet
21/06/24
Superbo Guercino
La mostra si apre con l'"Autoritratto" che proviene dalla Schoeppler Collection di Londra, che offre già subito l'immagine ideale e concreta di questo maestro della pittura.
Le diverse sezioni, una decina con oltre 110 lavori, sono ricche di un buon apparato informativo e di tante opere che mettono in risalto, spesso in confronti con artisti coevi, Carracci, Guido Reni, Domenichino e Scarsellino, le grandi doti del maestro di Cento. Un cammino che affronta temi biografici e culturali, analizzando anche il libro dei conti, le dinamiche di vendita e le tecniche adottate per la realizzazione delle sue opere.
Il percorso affronta così gli anni di formazioni ispirati alle opere della pittura bolognese, fra cui gli ammirati Carracci, per proseguire con i decenni di crescita e successo con lavori molto significativi come la serie di quadri realizzati per il papa Gregorio XV, che ritornano, dopo diversi secoli, nuovamente insieme per questa esposizione, si tratta di "Susanna e i vecchioni" dal Museo del Prado, "Lot e le figlie" da San Lorenzo a El Escorial, la "Resurrezione di Tabita" dalle Gallerie degli Uffizi e "Il Ritorno del figliol prodigo" dai Musei Reali.
Fra le tante opere presenti in mostra c' è la superba tela con Venere, Marte e Amore (1633) delle Gallerie Estensi, che gioca direttamente con lo spettatore e la suggestiva "Assunta" (1620), che una volta era nella chiesa del Rosario a Cento.
La mostra, sostenuto da BPER e NovaCoop e prodotto da CoopCulture con Villaggio Globale International, è presso le Sale Chiablese, parte dei Musei Reali di Torino, in piazzetta Reale, orario di apertura dal martedì alla domenica dall 10 alle 19.
20/06/24
Marco Bagnoli da Persano a Torino
L’artista torna in galleria dopo la grande esposizione EMA KHAM SUM del 2006 in via Principessa Clotilde.
Il titolo della mostra è VOLUCELLE. Tratto da un quadro di Picabia e scritto di suo pugno. La scritta contiene la parola luce che è il filo conduttore della personale di Bagnoli e dà titolo anche alla scacchiera in alabastro con la forma degli scacchi che rimanda sia alla figura del danzatore di Harappa – custodito nel museo archeologico di Delhi – sia per allusione all’ultima partita di Marcel Duchamp. Dove gli scacchi occupano ormai tutto lo spazio e non è più possibile alcun movimento.
Lo spazio della galleria è dominato dunque da questa immobilità che solo la luce può attraversare.
Una grande “libreria” occupa la sala centrale, uno spazioxtempo che si fa contenitore – e incorpora oggetti – quasi ad indicare come nel fondamento della poetica di Bagnoli possano essere accolte molte opzioni comprese in un’unità.
Un gioco di rimandi favorito dalle pedine della scacchiera che proiettano le loro ombre dove è dipinto il logo di Atelier Marco Bagnoli: la parola io x te e la parola sanscrita.
Sulla libreria prendono posto anche i prototipi lignei della scacchiera, a sottolineare che: “A contare, nelle sue proposte, è il dialogo, che fa risuonare tra loro, mediante il ricorso a colori e oggetti, a luci e ombre, il fisico e il mentale, l’emotivo e il logico.” – come ebbe a scrivere Germano Celant nella monografia dedicata all’artista.
In mostra anche una mongolfiera in acciaio, Senza titolo (Fontana), 2002, contenente una parabola in vetro smaltata in rame al terzo fuoco e Nel Paesaggio di Xvarnah una cartella di grafiche che riproducono un intervento pittorico dell’artista su sette miniature persiane fotografate a Istanbul e che rappresentano un paesaggio dell’origine in una luce senza ombra alcuna.
A completare il percorso: log 0 = ̶ ∞ (Banda Rossa x parabola ∞), 19 febbraio 2014, una serie di 8 fotografie in cui riflessi cangianti della banda sono testimoni di luce nel concavo di una parabola di rame.
Banda e Parabola – due opere simboliche di Bagnoli – che si fondono per dar vita a un inedito lavoro.
Immagini poste in dialogo con un pilastro di pietra, Luce su pietra serena, 2010, che aprono e chiudono la mostra. Un’opera unica che evoca un percorso di trasmutazione che da pietra si fa luce.
Louise Bourgeois a Napoli
Sono presentati 35 disegni realizzati dall'artista tra il 1947 e il 2008 e 4 sculture in bronzo che testimoniano la sua poetica nel corso di un lungo arco cronologico.
Nelle opere di Louise, la pratica del disegno sembra accompagnare quella della scrittura, passatempo che ha portato avanti per tutta la vita nei suoi diari, tessendo così la trama dei suoi ricordi più intimi.
Geometrie astratte o a spirale, riferimenti espliciti a corpi femminili e maschili, sono gli elementi ricorrenti del vocabolario artistico di Bourgeois, che si fonda sul bisogno di immediatezza, di esprimere il proprio stato d'animo, di narrare la complessa relazione tra l'individuo e i suoi i suoi dintorni.
19/06/24
Chicago a Londra
Nel corso dei suoi sessant’anni di carriera, Chicago ha contestato l’assenza e la cancellazione delle donne nel canone culturale occidentale, sviluppando un linguaggio visivo distintivo che dà visibilità alle loro esperienze. A questo scopo, Chicago ha prodotto progetti individuali e collaborativi che affrontavano i temi della nascita e della creazione, il costrutto sociale della mascolinità, la sua identità ebraica, le nozioni di potere e impotenza, l’estinzione ed esprimeva la sua preoccupazione di lunga data per la giustizia climatica.
La mostra prende il nome da un manoscritto miniato sconosciuto di Chicago, scritto all'inizio degli anni '70, che sarà pubblicato per la prima volta in concomitanza con la mostra da Serpentine e Thames & Hudson. Intitolato Revelations, questo lavoro visionario è una rivisitazione radicale della storia umana che recupera alcune delle storie di donne che la società ha cercato di cancellare e che Chicago non avrebbe mai immaginato sarebbe stata pubblicata durante la sua vita. Estratti audio del libro possono essere ascoltati in ciascuna delle gallerie attraverso un'audioguida di accompagnamento, creando senza soluzione di continuità un collegamento tra arte visiva e parola scritta che ha occupato la pratica dell'artista sin dagli anni '70.
18/06/24
L' Autoritratto di Leonardo da Vinci
La visita inizia attraversando il Salone palagiano della Biblioteca Reale dove due apparati tecnologici consentono di conoscere l'opera scientifica e creativa di Leonardo e l'interesse che ha suscitato anche nel mondo scientifico. Si prosegue poi verso il fondo della biblioteca e si accede al meraviglioso Caveau, realizzato grazie alla Consulta, associazione che raccoglie alcune storiche aziende torinesi per la salvaguardia del patrimonio culturale ed artistico della città.
Nella prima sezione un percorso di avvicinamento è realizzato attraverso alcuni disegni e al diario della visita che il Cardinale Luigi d’Aragona fece al Maestro, ad Amboise, il 10 ottobre 1517, che descrive i lineamenti dell'artista. Al centro del percorso c'è l'iconico ritratto, poi vengono proposti alcuni studi e riflessioni anatomiche che l'artista fece sul corpo umano e animale.
La seconda sezione della mostra racconta della fama e della diffusione di questo ritratto che inizialmente fu riprodotto in maniera certosina nel 1570 e poi nei primi decenni del 800 da Raffaele Albertolli, talmente fedele che fu anche confuso come un autentico disegno del maestro vinciano. Questa parte di mostra mette così in risalto quanto il disegno dell'Autoritratto abbia affascinato gli studiosi e il pubblico più vasto, diffondendolo in tutte le epoche e in tutto il mondo.
17/06/24
Munch a Milano
Ci saranno oltre 100 opere prestate eccezionalmente dal Munch Museum di Oslo per la più importante mostra dedicata al genio di Edvard Munch.
Il progetto è stato ideato da Palazzo Reale e Arthemisia che vogliono rendono omaggio a uno dei più importanti artisti del Novecento, che ha saputo interpretare il tormento e l’inquietudine dell’essere umano.
L’ampia retrospettiva racconterà l’intero percorso umano e artistico di Munch, esponendo opere tra le più note e iconiche della storia dell’arte.