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21/06/24

Superbo Guercino




La storia dell’arte italiana è da sempre un continuo percorso di certezze del grande valore dei suoi artisti, che però spesso subiscono anche l’ombra del tempo come è già successo con artisti quali Caravaggio o Moroni. Questa riflessione può valere anche per Giovanni Francesco Barbieri (Cento, 1591-Bologna, 1666), detto Il Guercino, a causa di una forma di strabismo, che la stupenda mostra alle Sale Chiablese dei Musei Reali a Torino rimette in luce in un ricercato percorso storico che prende le mosse dalle tante opere presenti nelle collezioni sabaude e nelle più importanti raccolte nazionali, da cui molte opere sono giunte per questa esposizione.




Il titolo della mostra "Guercino. Il mestiere del pittore", che durerà fino al 28 Luglio, chiarisce molto bene il percorso di ricerca che i curatori Annamaria Bava dei Musei Reali e da Gelsomina Spione dell'Università di Torino hanno ideato per farci immergere nella professionalità del grande artista barocco. 

La mostra si apre con l'"Autoritratto" che proviene dalla Schoeppler Collection di Londra, che offre già subito l'immagine ideale e concreta di questo maestro della pittura. 




Le diverse sezioni, una decina con oltre 110 lavori, sono ricche di un buon apparato informativo e di tante opere che mettono in risalto, spesso in confronti con artisti coevi, Carracci, Guido Reni, Domenichino e Scarsellino, le grandi doti del maestro di Cento. Un cammino che affronta temi biografici e culturali, analizzando anche il libro dei conti, le dinamiche di vendita e le tecniche adottate per la realizzazione delle sue opere.




Il percorso affronta così gli anni di formazioni ispirati alle opere della pittura bolognese, fra cui gli ammirati Carracci, per proseguire con i decenni di crescita e successo con lavori molto significativi come la serie di quadri realizzati per il papa Gregorio XV, che ritornano, dopo diversi secoli, nuovamente insieme per questa esposizione, si tratta di  "Susanna e i vecchioni" dal Museo del Prado,  "Lot e le figlie" da San Lorenzo a El Escorial, la "Resurrezione di Tabita" dalle Gallerie degli Uffizi e "Il Ritorno del figliol prodigo" dai Musei Reali.



L'occasione è anche il poter vedere da vicino, cogliendo i raffinati dettagli, dopo il recente restauro, della monumentale pala della "Madonna del Rosario" che tornerà poi nella chiesa di San Domenico in Torino. 




Fra le tante opere presenti in mostra c' è la superba tela con Venere, Marte e Amore (1633) delle Gallerie Estensi, che gioca direttamente con lo spettatore e la suggestiva "Assunta" (1620), che una volta era nella chiesa del Rosario a Cento.




La mostra, sostenuto da BPER e NovaCoop e prodotto da CoopCulture con Villaggio Globale International, è presso le  Sale Chiablese, parte dei Musei Reali di Torino, in piazzetta Reale, orario di apertura dal martedì alla domenica dall 10 alle 19.