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30/11/20

Giovanni Kronenberg al Quartz Studio di Torino


Il bello di certi spazi è che, anche ora, durante la lunga pausa imposta dal Covid19, si possono fruire dall'esterno, come Quartz Studio, che da anni propone nella sua intima stanza, in via Giulia di Barolo 18/D, interessanti progetti personali o bipersonali. 



Per questa ultima parte dello strano anno che stiamo vivendo, Quartz propone una raffinata installazione scultoreo-pittorica dell'artista italiano Giovanni Kronenberg (Milano, 1974), fruibile fino al 23 gennaio 2021.




Una installazione ambientale che si impone per l'estrema essenzialità degli elementi che la compongono, dalla leggerezza della foglia d'oro, alla matericità dell'uovo di malachite o del cristallo di rocca con perla nera. 

L'acquerello e il disegno a parete su fondo blu e la scultura a terra dal titolo Soluzione del cubo di Lemarchand (2019) sembrano altrettanti segni del passaggio dell'uomo, senza altri riferimenti. Presenze insolite che ci invitano ad uno sguardo fuori dai contorni della consuetudine, occasioni di evasione dal presente, poetiche ed enigmatiche al tempo stesso.



Giovanni Kronenberg at Quartz Studio, 2020
installation views courtesy the artist and Quartz Studio, Turin
photos Beppe Giardino

29/11/20

Hubert Duprat al Museo d'Arte Moderna di Parigi

 



Il Museo d'Arte Moderna di Parigi ospita fino a Gennaio 2021 la prima retrospettiva dedicata a Hubert Duprat creatore di assemblaggi fantasiosi e unici come la famosa opera che realizzo con le larve di Trichoptera, che negli anni '80 lo resero famoso in tutto il mondo. 



CS

L’exposition rend compte des lignes de force d’une création aussi ouverte que labyrintique qui fédère le monumental et la miniature, les lignes épurées et une virtuosité maniériste. Protéiforme, exigeante et complexe, l’oeuvre d’Hubert Duprat s’enrichit aussi du hasard et de l’empirisme. Inspirée par la découverte d’objets, de vestiges ou de textes, elle conjugue une mise à l’épreuve des matières, des techniques et des gestes.

L’artiste puise indifféremment dans la nature ou dans la manufacture des étrangetés minérales (pyrite, calcite, ulexite..), végétales (ambre), animales (corail) ou des matériaux industriels courants (polystyrène, béton, paraffine, pâte à modeler…). Les procédés, déplacés de leur domaine d’origine, proviennent en grande partie de l’artisanat comme la marqueterie, l’orfèvrerie, la tapisserie d’ameublement, mais également des arts populaires à l’exemple de l’art filaire.

La création d’Hubert Duprat s’appuie sur des artefacts, des objets de savoir issus de domaines aussi divers que les premières industries lithiques, les ruines antiques, le religieux ou le décoratif des XVIème et XVIIème siècles. Montrant l’ampleur d’une prospection anthropologique, l’exposition questionne ces objets qui font monde.

La question de l’atelier est un point d’origine dans la production de l’artiste. Il a donné lieu au début des années quatre-vingt à de multiples spéculations qui ont emprunté successivement la forme de camera obscura, de panneaux teintés et marquetés et de reconstitutions architecturales en béton. Une structure de ce type emboîtée dans l’un des espaces du musée semble défier les lois de l’apesanteur. Peu montrés depuis leur création, ces travaux occupent une place centrale dans l’exposition.

L’activité des larves de Trichoptères inspire à Hubert Duprat dès ses débuts une oeuvre fondatrice. Observant les modes de construction de l’insecte qui bâtit un cocon avec des éléments prélevés dans son milieu aquatique, l’artiste pourvoit l’animal de paillettes d’or et de perles et lui délègue l’exécution d’étuis délicats. L’ensemble intitulé « Miroir du Trichoptère / The Caddisfly’s Mirror », fruit d’une recherche de près de trente ans et constitué de deux mille ouvrages, de gravures, de photographies, d’objets et de films prend place dans un espace dédié au sein des collections permanentes.

Ainsi le Musée d’Art Moderne de Paris propose avec cette exposition une vision synthétique d’une oeuvre au long cours. Une production qui se déploie dans la durée, à distance des mouvements et des classifications et prend tout son sens dans l’exploration et la quête.

Une publication accompagne l’exposition. Elle réunit de nombreuses contributions de critiques et d’écrivains : Patricia Falguières, Fabien Faure, Anna Gritz, Pierre Senges, ainsi que Christian Besson, Nicole Caligaris, Noëlle Chabert, Martin Herbert, Bertrand Prévost, Natacha Pugnet et Roland Recht. Largement illustré, cet ouvrage de référence propose une synthèse de la production de l’artiste associant reportage photographique de l’exposition et images inédites d’archives.

Commissaire : Jessica Castex

#ExpoDuprat

28/11/20

Streamcult

 

Fra le tante segnalazioni di proposte online da godere a casa da poco c'è Stream Cult una piattaforma digitale nata per soddisfare le esigenze di organizzatori di eventi che vogliono trasmettere in streaming la propria manifestazione, ottenendone una visibilità a livello globale.

Adatta a festival e rassegne cinematografiche, concerti musicali, conferenze e meeting, eventi pubblici e privati, la piattaforma è di facile utilizzo, intuitiva nella sua struttura e in doppia lingua. I contenuti possono essere protetti attraverso la visualizzazione previa registrazione dell’utente, oppure open con accesso libero.

Fra le tante proposte ci sarà anche il  ArcheoCineMANN, il festival internazionale del cinema archeologico di Napoli, Dal 2 al 5 dicembre in live streaming su gratuito basta registrato.

Serpentine Festival online - The Shape of a Circlein the Mind of a Fish

 


Arriva il Festival on-line della Serpentine che col titolo "The Shape of a Circlein the Mind of a Fish"  realizza nelle giornate del 5 e 6 Dicembre una serie di eventi ad ampia visione ecologista. 

Infatti sarà un festival di arte ed ecologia che indagherà sulla vita dentro e sotto terra, con due giorni di discorsi, dibattiti e performance.

Antropologi, artisti, architetti, raccoglitori e scienziati racconteranno storie e condivideranno lezioni per scoprire cosa si nasconde sotto i nostri piedi. 

Le sessioni via web includeranno:

Crea il tuo neo-suolo a casa con una ricetta dell'artista  Asad Raza

Ascolta l'ecologa dei funghi  Lynne Boddy  sulla bellezza e il potenziale di morte, putrefazione e decomposizione e su come possiamo sfruttare questa straordinaria capacità di rigenerare la vita

Ricevi approfondimenti dalla congrega tecno-botanica  The Coven Intelligence Program  su ciò che le piante possono insegnare alle macchine sull'etica

Incontra l'architetto pionieristico Yasmeen Lari e l' architetto del Serpentine Pavilion 2021 Sumayya Vally in una conversazione sui materiali da costruzione, gli ingredienti - la sostanza della terra - e le loro eredità di sradicamento, movimento e pericolo...

Info al sito https://themind.fish/ 

27/11/20

Arte19 - Virus Virtual Reality Game


In corso in questi giorni l'iniziativa Arte19 Virus Virtual Games, un progetto molto fresco e che supera la statica finzione dinamica dell'arte mettendo in diretto contatta il fare artistico con il visitatore dell'evento virtuale. 


CS

Performance transmediali che intrecciano teatro, musica, arti visive e net art.

Arte19 - Virus Virtual Reality Game indaga la connessione tra arte e tecnologia, tra linguaggi tradizionali e innovativi, tra distanza e unione, tra reale e virtuale, tra virus e antidoto, tra performance live e new media art. Una nuova forma di comunicazione ibrida.
Intende sperimentare nuove forme di fruizione dell’arte con un approccio partecipativo e interattivo tra spettatore e opera d’arte, in un contesto in cui il rapporto tra i due è sovvertito dall’elemento esterno della pandemia, facendo venir meno la possibilità di assistere allo spettacolo “dal vivo”.
Fondamentale è l’interazione tra media tradizionali e strumenti collaborativi e digitali che favoriscono l'interconnessione tra le persone, il territorio e la rete.

Dopo essersi “arruolati” i giocatori possono passeggiare all’interno di un “quartiere virtuale” dove hanno la possibilità non solo di assistere alle live performance di teatro, new media art, videomapping e interactive drawing previste ma anche di partecipare ai workshop in programma:

Sabato 28 Novembre - ore 17:00 Workshop: Scenografie virtuali
Domenica 29 Novembre - ore 17:00  Workshop bambini: Tecnologie educative
Lunedì 30 Novembre - ore 18:30  Lectures - Panel: Arte e Tecnologia

Il progetto è vincitore dell'Avviso Pubblico Estate Romana 2020-2021-2022

Reverberation su New York con Davina Semo

 


Public Art Fund propone a New York sul lungomare del molo 1 di Brooklyn Bridge Park, la recente opera "Reverberation" di Davina Semo, una installazione di arte pubblica composta da cinque campane in bronzo fuso poste sulla lunga passeggiata sul lungomare del molo 1 di Brooklyn Bridge Park, che rievocano la comunicazione marittima un tempo comune in questo sito sul lungomare.


Davina Semo: Reverberation from Public Art Fund on Vimeo.


Davina Semo ha creato l' opere d'arte esplorando il rapporto fra i materiali industriali e gli ambienti in cui viviamo. Le sue sculture coinvolgono il pubblico e incoraggiano una maggiore consapevolezza di ciò che ci circonda evidenziando il ruolo dell'individuo nel plasmare il nostro mondo.





26/11/20

Ghirri online sulla galleria Matthew Marks


Una selezione dei magnifici scatti di Luigi Ghirri è proposta dalla galleria Matthew Marks sul suo profilo online, seguiranno altre due proposte con i lavori di Martin Puryear e i lavori sound di Anne Truitt.

CS

Matthew Marks is pleased to announce Luigi Ghirri: The Idea of Building, the next exhibition in his gallery at 526 West 22nd Street. Organized by the artist Matt Connors, the exhibition features twenty-nine vintage prints, as well as a selection of books and ephemera from Ghirri’s personal archive. Please click here to view the exhibition online.

“To me, as a painter,” Connors writes in an accompanying statement, “the photographs of Luigi Ghirri are built rather than composed, things rather than images.” The works on view, which span Ghirri’s career, highlight the photographer’s mission to conflate and confuse the physical world with the world of the image. The exhibition title comes from a text by Paola Ghirri, the photographer’s widow, describing Ghirri’s fascination with hand-built objects. This fascination shaped not only his approach to printing — each print is unique — but also the subjects he sought out and the way he composed them in pictures.

When Ghirri took a photograph, he often flattened his subject by shooting it head-on. In Lucerna (1971), an optician’s sign seen against an overcast sky could be mistaken for a fragment cut from a larger portrait. Ghirri’s photographs, with their flattened, interlocking elements, feel not so much observed as assembled. Many people, he wrote, “have mistaken these photographs for photomontages.”



In keeping with Ghirri’s conceptual approach to photography, he rarely made more than one print of an image. The works in the exhibition, which include well-known photographs and others never shown before, capture different aspects of what he called the “colossal photomontage” that surrounds us: images turned into objects (a painting used as a table in Modena, 1978), invisible things made visible (musical notes on a record sleeve in Modena, 1979), and readymade collages found in the street (the suburban walls of his Catalogo series, 1970–79). When he wrote about his intentions with the Catalogo photographs, he could have been describing his entire artistic vision: “to make distinctions and see connections, to reveal relationships between the parts, or to take mechanisms apart.”

Luigi Ghirri (1943–1992) spent his working life in the Emilia-Romagna region of Italy. He exhibited extensively during his lifetime, but only since his untimely death has his work begun to be more widely appreciated. In 2010 Thomas Demand organized the acclaimed exhibition “La Carte d’Après Nature” around Ghirri’s photographs, and Ghirri’s work was featured in the Venice Biennale in 2011 and 2013. In 2018 his work was the subject of a full retrospective at the Museum Folkwang in Essen, Germany, which traveled to the Museo Reina Sofía in Madrid and the Jeu de Paume in Paris.

Luigi Ghirri: The Idea of Building is on view by appointment at 526 West 22nd Street from October 22 to December 19, 2020. To make an appointment, please click here. For additional information, please contact Jacqueline Tran at 212-243-0200 or jacqueline@matthewmarks.com.

25/11/20

Zehra Doğan al PAC di Milano

Oggi il PAC Padiglione d'Arte Contemporanea  di Milano propone online il progetto di Zehra Doğan "Il tempo delle farfalle" dedicato alla Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, una voce contro ogni forma di violenza e discriminazione e inaugura una nuova collaborazione con l'artista curda #zehradoan.

Per tutto l'arco della Giornata sul sito del PAC sarà trasmessa la documentazione video della performance dell'artista realizzata il 23 novembre 2019 in occasione della sua prima #mostra personale promossa da Fondazione Brescia Musei al #museo di Santa Giulia di Brescia nel novembre 2019.

Durante l'azione, #zehradoan dipinge di fronte a oltre 200 persone il ritratto di Hevrin Khalaf, segretaria generale del Partito del Futuro siriano, attivista per i diritti delle donne e in prima linea per il riconoscimento dell'identità del popolo curdo, uccisa il 12 ottobre 2019 dalle milizie mercenarie arabe che appoggiano l'offensiva turca. Le pagine del giornale utilizzate come supporto dell'opera sono quelle dei giorni in cui la notizia dell'uccisione è stata diffusa dai media.

L'iniziativa #online è il primo elemento di un progetto in tre atti, a cura di #elettrastamboulis e realizzato in collaborazione con la Fondazione Brescia Musei, che sarà completato da una Project Room dell'artista al PAC dal 18 dicembre al 14 febbraio, e da una sua nuova performance a febbraio pensata appositamente per il Padiglione milanese.

Giornalista, fondatrice insieme ad altre della prima agenzia di stampa interamente femminile, artista visiva e attivista, #zehradoan (Diyarbakır, 1989) ha inaugurato una nuova attenzione all'arte che nasce dietro i confini delle sbarre, grazie anche ad un processo artistico che mette insieme ascolto dell'altra, pratica femminista, condivisione, utilizzo di materiale estemporaneo e istantaneità dello sguardo.

Il 23 febbraio 2017, a causa del suo lavoro da giornalista sul campo e in particolare per un disegno ed alcuni articoli scritti durante il conflitto a Nusaybin, viene condannata a 2 anni e 9 mesi di prigione e detenuta nella prigione femminile di Amed, fino al trasferimento forzato a quella di massima sicurezza di Tarso. A nulla valgono gli appelli dell'artista cinese Ai Weiwei, del PEN club internazionale e di Amnesty International per la liberazione dell'artista come prigioniera d'opinione ingiustamente incarcerata. Anche Banksy le dedica un immenso murales, il Bowery Wall, a New York. In carcere #zehradoan crea opere con mezzi di fortuna, disegnando e dipingendo con materiali di scarto come avanzi alimentari, sangue mestruale anche non suo, fondi di caffè e usando come supporti il telo da bagno carcerario, la carta stagnola della sigaretta, le poche lettere autorizzate: tutto diventa materiale su cui resistere attraverso l'arte. I suoi lavori raggiungono l'esterno in modo rocambolesco: se li veste addosso e li affida alla madre in visita che poi li consegna ad una catena di attivisti in contatto con la Francia, sotto la custodia attenta di una piccola rete di persone che si occupa di informazione dell'area medio orientale, in particolare della Turchia.

Liberata il 24 febbraio 2019, viene insignita di numerosi riconoscimenti e una sua installazione viene esposta anche alla Tate. Da marzo 2019 è residente a Londra, dove vive da esule.

Il corpo femminile, ricorrente, metamorfico, perturbante, costituisce uno dei totem principali delle sue composizioni, caratterizzate da occhi molto aperti, che chiedono a noi spettatori di guardare veramente, di aprire lo sguardo oltre le semplificazioni e oltre la continua smemoratezza che ci affligge.

L'opera di #zehradoan, fatta delle sue opere d'arte, ma anche della sua posizione nella vita, ci interroga sul senso della felicità, sulle possibilità che ci sono date per entrare in connessione con gli altri attraverso gesti che lasciano il segno.

Il titolo del progetto al PAC, IL TEMPO DELLE FARFALLE. Dedicato a #patria, #minerva, Teresa Mirabal è un omaggio a Aida #patria Mercedes, Maria Argentina #minerva, Antonia Maria #teresamirabal, le tre sorelle che combatterono la dittatura (1930-1961) del dominicano Rafael Leónidas Trujillo con il nome di battaglia Las Mariposas (Le farfalle).

Il 25 novembre 1960 #minerva e Teresa decidono di far visita ai loro mariti detenuti in carcere per via della loro militanza politica nella resistenza antitrujillista. #patria, la sorella maggiore, vuole accompagnarle anche se suo marito è rinchiuso in un altro carcere. Le tre donne vengono prese in un'imboscata da agenti del servizio segreto militare, torturate e uccise. Il loro brutale assassinio risveglia l'indignazione popolare che porta nel 1961 all'assassinio di Trujillo e successivamente alla fine della dittatura.

Il 17 dicembre 1999 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite dichiara il 25 novembre Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne in loro memoria.

Il progetto IL TEMPO DELLE FARFALLE. Dedicato a #patria, #minerva, Teresa Mirabal si inserisce ne "I talenti delle donne", un palinsesto promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano dedicato all'universo delle donne, focalizzando l'attenzione di un intero anno - il 2020 - sulle loro opere, le loro priorità, le loro capacità.

 "I talenti delle donne" vuole fare conoscere al grande pubblico quanto, nel passato e nel presente - spesso in condizioni non favorevoli - le donne siano state e siano artefici di espressività artistiche originali e, insieme, di istanze sociali di mutamento. Si vuole in tal modo rendere visibili i contributi che le donne nel corso del tempo hanno offerto e offrono in tutte le aree della vita collettiva, a partire da quella culturale ma anche in ambito scientifico e imprenditoriale, al progresso dell'umanità. L'obiettivo è non solo produrre nuovi livelli di consapevolezza sul ruolo delle figure femminili nella vita sociale ma anche aiutare concretamente a perseguire quel principio di equità e di pari opportunità che, dalla nostra Costituzione, deve potersi trasferire nelle rappresentazioni e culture quotidiane.

 

Zehra Doğan

IL TEMPO DELLE FARFALLE.

Dedicato a #patria, #minerva, Teresa Mirabal

 25 Novembre 2020

Online sul sito del PAC la documentazione video della performance realizzata nel 2019

In occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e in collaborazione con Fondazione Brescia Musei

 18 dicembre 2020 – 14 febbraio 2021

Project Room al PAC

Ingresso gratuito

 Febbraio 2021

Nuova performance dell'artista al PAC

 INFO  www.pacmilano.it

24/11/20

Mazzoleni online

 

Siamo tornati online e allora vediamo qualche interessante proposta come quella della galleria Mazzoleni che apre le sue mostre di Torino e Londra.

La galleria ha realizzato due belle Viewing Rooms che offrono un’esperienza digitale immersiva delle esposizioni autunnali.


Info

La mostra collettiva Rome – Milan: Space and Colour, Rhythm and Matter riunisce alcuni dei principali protagonisti della scena artistica italiana operativi nelle due grandi città della Penisola, con opere realizzate principalmente tra gli anni Cinquanta e Settanta.

Mentre Milano è legata principalmente alle ricerche del Nord Europa, Roma crea un ponte con il panorama nordamericano apportando sostanziali cambiamenti alla cultura visiva. Numerose le occasioni di confronto per gli artisti, negli eventi e spazi istituzionali come per esempio la Biennale di Venezia, ma anche mostre collettive e riviste d’arte prodotte in quegli anni.

Per accedere alla Viewing Room, si prega di cliccare su questo LINK.


La mostra Lucio Fontana | Enrico Baj | Piero Manzoni, curata da Gaspare Luigi Marcone, unisce tre indiscussi maestri dell’arte italiana del secondo dopoguerra e costituisce un omaggio al 1958, anno particolarmente significativo in cui le diverse ricerche dei tre artisti furono esposte e pubblicate insieme.

Il progetto espositivo analizza questo momento chiave della storia dell’arte, attraverso lavori del 1958 ma anche antecedenti e posteriori, al fine di mettere in luce le differenti linee di ricerca. Focalizzandosi sull’utilizzo di nuovi metodi radicali e sulle sperimentazioni dei materiali, che spesso finirono per contrassegnare i loro lavori più importanti, la mostra attraversa grandi movimenti artistici come Spazialismo e Arte Nucleare.

Per accedere alla Viewing Room, si prega di cliccare su questo LINK.

23/11/20

Piccadilly Circus art on show


 Da alcuni mesi Piccadilly Circus diventa per alcuni minuti un grande spazio artistico con i grandi tabelloni pubblicitari che dalle 20,20 per alcuni attimi diventano spazio per gli artisti. Ha iniziato Ai Weiwei a ottobre ora è la volta Cauleen Smith.

Il progetto " 20:20GMT" è curato da Edy Angaiose con The ShowRoom London e da Circa.







Giardini d'Italia uniti



Sarà attivo la prossima primavera il progetto gardenrouteitalia.it che crea una rete fra i bellissimi giardini italiani. 



CS

Per secoli l’Italia è stata definita Giardino d’Europa in virtù della bellezza dei suoi paesaggi costellati di dimore, castelli e giardini, frutto di un’interazione armonica tra uomo e natura. Emblema di questo equilibrio e gemme del nostro patrimonio sono i giardini, espressione di un rapporto inscindibile tra architettura e natura e tratto distintivo della nostra civiltà.

Gli obiettivi:

Il progetto si propone di rilanciare la fruizione culturale e turistica dei parchi e dei giardini italiani anche in relazione con il paesaggio.

I giardini italiani costituiscono il trait d’union tra architettura e paesaggio, tra natura e cultura, tra patrimonio monumentale e vocazioni produttive. Per questo possono avere un ruolo strategico nella promozione di un turismo capillarmente diffuso, in grado di attivare processi virtuosi di rigenerazione del territorio.  Tra gli obiettivi:

Contribuire allo sviluppo sostenibile e armonico dei territori attraverso la più ampia partecipazione degli stakeholder locali

Diffondere la conoscenza di un’Italia meno nota, favorendo la ripresa del turismo su basi più equilibrate

contribuire con un’intelligente valorizzazione alla cura dei beni, incentivandone il rispetto e la buona manutenzione

ricomporre in un quadro organico e nazionale un’offerta frammentata

Incrementare la conoscenza di luoghi, attività ed esperienze, favorendo la creazione di posti di lavoro qualificati

Il progetto si propone inoltre, in sintonia con gli obiettivi dell’Associazione Parchi e Giardini d’Italia, di contribuire a diffondere presso un pubblico sempre più ampio la cultura del giardino e i temi ad esso connessi:

Per i cittadini del territorio di riferimento i giardini dovrebbero diventare sempre più luoghi da frequentare, non semplicemente da visitare; luoghi in cui associare al piacere della visita la possibilità di una formazione permanente -sui temi, ad esempio, dell’arte, della botanica, della sostenibilità-, dove vivere l’incanto della successione delle stagioni e approfondire la conoscenza delle caratteristiche naturali e delle produzioni del territorio; luoghi, infine, in cui una comunità locale possa accrescere e consolidare il proprio senso di identità e appartenenza.

Per tutti -cittadini e turisti di ogni provenienza– la visita di parchi e giardini dovrebbe costituire l’occasione preziosa per approfondire tratti distintivi della nostra civiltà. Nella tradizione delle grandi ville italiane la presenza di un giardino formale è quasi sempre associata ad una pars utilitaria –orto o frutteto- e ad una più vasta attività agricola. Dimensione estetica ed economica, costruzione del paesaggio e governo del territorio costituiscono storicamente un tutto inscindibile.

Il portale web gardenrouteitalia.it, il cui completamento è previsto per la primavera 2021, mette a disposizione del grande pubblico in modo diretto e flessibile l’offerta di contenuti, attività ed esperienze legate al mondo dei giardini italiani (storici, contemporanei, botanici, amatoriali, etc.). Elemento caratterizzante del portale sono gli itinerari tematici e topografici che tengono conto, nella loro impostazione e articolazione, anche del fluire delle stagioni e della più ampia dimensione del paesaggio. Il sito è stato tuttavia pensato non solo come semplice vetrina degli itinerari, ma come un vero e proprio “sistema” capace di mettere in relazione, una volta a regime, l’offerta culturale e di servizi di qualità presenti lungo gli itinerari.  Nella sua prima redazione il sito prevede la presenza di oltre 200 giardini e 30 itinerari.  

22/11/20

Oggi andiamo al Poldi Pezzoli, online ...


In seguito alla chiusura al pubblico di tutti i Musei e quindi anche del Poldi Pezzoli a partire dallo scorso 6 novembre, la casa-museo di via Manzoni continua ad essere vicina al suo pubblico con una serie di iniziative virtuali, da seguire sui canali #social del #museo o da svolgere attraverso le piattaforme digitali più diffuse.

Lo scorso 15 ottobre si è aperta la #mostra "Mantegna Ritrovato": l'esposizione-dossier è dedicata al restauro di uno dei capolavori del #museo, la Madonna con il Bambino di #andreamantegna.

Il restauro, realizzato dall'Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze, con il sostegno della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus, ha riscoperto il dipinto dell'artista veneto, nascosto nell'Ottocento dall'intervento di Giuseppe Molteni.

“Abbiamo voluto ripartire da qui, da questo capolavoro e da questo restauro, che è stato mirabilmente realizzato nel 2019 e condiviso con tutti i visitatori realizzando un video delle operazioni di recupero e una piccola mostra-dossier – dichiara #annalisazanni, direttore del Poldi Pezzoli – per far capire che, nonostante la chiusura al pubblico, il #museo è vivo più che mai. Cerchiamo di dimostrarlo ogni giorno, realizzando contenuti sempre diversi con le Poldi Pezzoli Stories sui nostri canali #social e attraverso una serie di iniziative, per adulti e bambini, con un’attenzione particolare a quei pubblici più in difficoltà, anche rispetto all’utilizzo della tecnologia o che stanno vivendo un momento di profonda solitudine. I Musei devono servire anche a questo, a maggior ragione in questa circostanza così particolare”

Il nuovo palinsesto prevede visite guidate di approfondimento alla #mostra, attraverso la piattaforma Zoom, oltre a quelle dedicate ai pubblici più fragili, come i non udenti, o alle categorie che hanno bisogno di maggior aiuto in questo periodo per superare le difficoltà, anche tecnologiche, e laboratori per bambini da realizzare a casa, guidati dai Servizi Educativi del #museo Poldi Pezzoli.

Gli appuntamenti con le attività online

22 novembre, ore 21.00
Visita guidata online con il curatore della mostra-dossier che presenterà l'opera raccontandone le diverse fasi del restauro e le vicende collezionistiche.

Google Art

 Via non si può viaggiare ma ci resta il ricco portale di arte e culture del mondo Google Art che quest'anno implementa con tantissimo nuovo materiale da tutto i musei e culture del globo.



E tra le novità una sezione giochi che potete fare anche con amici in rete.


21/11/20

Taro Izumi con Ex al Tinguely

 Al Museum Tinguely di Basilea si è appena concluso il progetto di Taro Izumi che presentava l'impatto sonoro di decine di teatri chiusi per la complessa situazione del Corona-19.

L'artista ha fatto registrare lo spazio sonoro dei teatri che hanno aderito al progetto,  quasi 400 su 1400 inviti, rappresentati dalle cassette delle poste, campionandoli ha realizzato un ambiente immersivo che pare una possente cascata di silenzi. 

20/11/20

Chila Kumari Singh Burman per la Winter Commision della Tate Britain

 




Fa un certo effetto vedere il recente intervento invernale di Chila Kumari Singh Burman intitolato "Remembering a Brave New World" sulla facciata della Tate Britain, che in tal modo porta le visioni estetiche della sua cultura formatasi nella tradizione antica del sud asiatico, miscelando cultura indù, tradizioni coloniali o Bollywood. 

Il progetto, visibile fino al 31 gennaio,  è anche l'occasione per una collaborazione fra il museo londinese e il Hindu Festival of Lights che si avvia in questi giorni nella grande city inglese.


Chila Kumari Singh Burman stood on the steps to Tate Britain © Tate (Joe Humphrys)


CS

Chila Kumari Singh Burman transforms the front of Tate Britain into a celebration of neon light and swirling colour

This magnificent installation, remembering a brave new world, combines Hindu mythology, Bollywood imagery, colonial history and personal memories. Inspired by the artist’s childhood visits to the Blackpool illuminations and her family’s ice-cream van, Burman covers the façade of Tate Britain with vinyl, bling and neon. She changes the figure of Britannia, a symbol of British imperialism, into Kali, the Hindu goddess of liberation and power. The many illuminated deities, shapes and words are joined by Lakshmibai, the Rani (queen) of Jhansi. Lakshmibai was a fierce female warrior in India’s resistance to British colonial rule in the 19th century.

Burman is celebrated internationally for her radical feminist practice, spanning printmaking, drawing, painting, installation and film. Her Punjabi and Liverpudlian heritage enrich her self-expressive work. Burman mashes up stereotypes to create new identities, beyond the limitations imposed on South Asian women in a British cultural context.

The commission opened to coincide Diwali, the Festival of Light. It is a celebration of new beginnings, the triumph of good over evil, light over darkness. remembering a brave new world takes inspiration from the luminous struggles and victories of the past to offer hope for a brighter future.

This is the fourth annual Winter Commission at Tate Britain, following works by Anne Hardy, Alan Kane and Monster Chetwynd.

Supported by the Tate Britain Winter Commission 2020 Supporters Circle: Elena Bowes, Priya Rath & Vishrut Jain, Roland Rudd and those who wish to remain anonymous, and Tate Americas Foundation.


19/11/20

Southbank Centre presenta Winter Light



Per la stagione invernale il Southbank Centre presenta Winter Light, una nuova mostra all'aperto gratuita che animerà gli edifici iconici del sito e il Riverside Walk con opere d'arte luminose, giocose e stimolanti durante i mesi più bui dell'anno.

Con una gamma di artisti internazionali di spicco, l'evento Winter Light propone 17 opere d'arte e alcune nuove commissioni che fanno un uso ingegnoso di luce, colore e animazione mentre toccano diverse tematiche. Le opere d'arte e le nuove commissioni inizieranno a comparire negli edifici e nelle facciate del Southbank Centre e lungo il fiume, da venerdì 20 novembre, con le opere che saranno installate fino al nuovo anno, e rimarranno in esposizione fino alla fine di febbraio.

In un momento in cui vediamo così tanto del mondo attraverso schermi digitali, gli artisti in questa mostra operano con il mezzo della luce che può trasformare i nostri spazi fisici. Le opere esplorano diversi temi come la natura, la politica e la società, l'estetica e l'atto di guardare.

Gli artisti partecipanti alla mostra all'aperto gratuita sono : Winter Light sono: Simeon Barclay, David Batchelor, James Clar, Shezad Dawood, Kota Ezawa, Navine G. Khan-Dossos, Suzie Larke, Teemu Määttänen, Tala Madani, Tatsuo Miyajima, Louiza Ntourou, David Ogle , Katie Paterson, Jini Reddy, Martin Richman, Tavares Strachan, Pamela Phatsimo Sunstrum, Emma Talbot e Toby Ziegler.

Tanti progetti e tanti approcci diversi come David Ogle che interviene con la luce come materiale scultoreo ed è stato incaricato di lavorare con le forme e le strutture naturali dei platani londinesi sulla Riverside Walk sul fiume Tamigi. Una fila di alberi sarà illuminata da neon luminosi che creano una tettoia multicolore sopra le teste dei pedoni.

Martin Richman è stato anche incaricato di creare un nuovo lightwork per il balcone al 5 ° piano dell'iconica Royal Festival Hall. Reflect suggerisce l'increspatura del vicino fiume Tamigi e utilizza la luce, il colore e il movimento per creare uno spazio luccicante e multistrato visibile da lontano.

Teemu Määttänen ha creato una nuova versione del suo lavoro, NOSTE, 2008, che si traduce liberamente come "portanza, spinta verso l'alto e galleggiabilità" e utilizza la mappatura della proiezione per animare un insieme minimalista di colonne rettangolari con colori sfumati pulsanti. Lavorando su una scala impressionante sul lato sud della Royal Festival Hall, NOSTE crea effetti illusori che si svolgono nel tempo. L'opera d'arte è presentata con il generoso sostegno dell'Istituto finlandese e dell'Ambasciata di Finlandia a Londra.

60 Minute Spectrum di David Batchelor, 2018 illuminerà ancora una volta i lucernari piramidali della Hayward Gallery e la facciata della Queen Elizabeth Hall con colori che cambiano sottilmente mentre si muove attraverso l'intero spettro visivo che appare arancione, giallo, verde, blu, viola e rosa. 60 Minute Spectrum fa parte della continua esplorazione di Batchelor del colore intenso e sintetico che caratterizza le città moderne.

Appeso in modo prominente nell'atrio della Hayward Gallery, Katie Paterson’s Totality, 2019 è una "sfera speculare" che documenta ogni eclissi solare registrata dall'umanità. Utilizzando quasi 10.000 minuscole immagini, l'opera d'arte di Paterson rivela la bellezza dei fenomeni naturali della nostra più grande fonte di illuminazione, il sole.

I video su larga scala proiettati sulla Royal Festival Hall includeranno l'animazione di Emma Talbot Birds, Freedom, 2020 che presenta una figura femminile che naviga in un paesaggio fatto di motivi e colori astratti, e l'animazione di Pamela Phatsimo Sunstrum To: the Moon, 2014 che utilizza il idea di un viaggio lunare per esplorare la cosmologia, la mitologia, la storia e la scienza. Nelle vicinanze, il supercalifragilistico 2016 di Kota Ezawa è un video animato che offre una visione spensierata delle capacità di volo di un noto personaggio di fantasia.

La serie di Navine G. Kahn-Dossos No Such Organization, 2018-2020 attinge al costante interesse dell'artista per la tecnologia, la sorveglianza e la libertà di parola. Una selezione di immagini, installate in lightbox intorno al sito, mescola una combinazione caleidoscopica di motivi geometrici e colori, sollevando anche la politica delle tecnologie digitali.

Lungo Mandela Walk, Suzie Larke presenta una serie di fotografie digitali dal suo progetto in corso Unseen, 2018-2020 e sulla Royal Festival Hall Terrace, i visitatori vedranno una selezione di opere presentate nelle finestre anteriori dell'edificio. Shezad Dawood presenta Mahakala, 2020 un'opera luminosa che ritrae Mahākāla, una divinità comune all'induismo, al buddismo e al sikhismo, mentre il colorato lavoro al neon di Tavares Strachan WE ARE IN THIS TOGETHER, 2019 trasmette un messaggio di speranza di solidarietà, che risuona particolarmente con il tempo presente . C'era una volta, un tempo che non è mai stato e che è sempre, 2019 dell'artista e regista Louiza Ntourou è un video affascinante di una singola foglia che cade contro un cielo luminoso e una colonna sonora nostalgica, mentre il giocoso neon di Simeon Barclay fa riferimento al personaggio dei cartoni animati Andy Capp, una figura della classe operaia che non ha mai lavorato e che può essere vista come un simbolo di molte idee obsolete.

Raphael Hefti a Basilea

 


La Kunsthalle Basel propone una grande mostra dell'artista svizzero Raphael Hefti (* 1978), noto per i suoi metodi e materiali sperimentali, presenta diverse nuove opere immersive e site-specific. Distribuito nelle cinque sale al piano terra, Heftis celebra risposte estremamente pesanti, estremamente antiche e altamente caricate alle convenzioni della pittura e della scultura, al potenziale della volatilità dei materiali e persino al fallimento.




"Untitled, 2020. Tre sguardi sull'arte di oggi" si sposta #online.


CS

Attraverso visite virtuali e podcast che accompagnano il pubblico digitale sala per sala e le video interviste "Ten Minutes With" in cui gli artisti si raccontano, la #mostra di Punta della Dogana, a cura di Caroline Bourgeois, #munaelfituri e #thomashouseago, continua a vivere #online.  

La scoperta dei temi e dei processi creativi dell'arte contemporanea, attraverso l'opera di oltre sessanta artisti, prosegue in digitale.

La #mostra collettiva "Untitled, 2020. Tre sguardi sull'arte di oggi" a Punta della Dogana, curata da Caroline Bourgeois, conservatrice presso la Pinault Collection, Muna El Fituri, artista e storica dell'arte, e Thomas Houseago, scultore inglese tra i protagonisti dell'esposizione, si sposta #online grazie a video dedicati a ciascuna sala, podcast e video-interviste con gli artisti, sempre disponibili sui canali social e sul sito wwww.palazzograssi.it.

Accompagnati da Caroline Bourgeois, attraverso 20 video dedicati che, sala per sala, illustrano il percorso espositivo e grazie a interviste esclusive dal titolo "Ten minutes with" in cui la curatrice discute con gli artisti presentati in #mostra, come Luc Tuymans, VALIE EXPORT, Alice Kettle, Hélène Delprat, Ser Serpas, per svelarne i processi creativi, il pubblico potrà proseguire nella visita e nella scoperta di "Untitled, 2020. Tre sguardi sull'arte di oggi".

La #mostra, sospesa lo scorso 5 novembre in rispetto delle misure di contenimento del Covid-19, è visitabile esclusivamente #online, con l'eccezionale possibilità, per coloro che l'hanno già percorsa a Punta della Dogana, di approfondirne la conoscenza oppure di scoprirla per la prima volta, attraverso contenuti realizzati appositamente per essere fruiti in libertà. 

Spaziando tra diversi media, dalla scultura al video, dalla pittura alla fotografia, le opere di oltre sessanta artisti si articolano in 18 sale, ciascuna dedicata a uno dei grandi temi al centro della ricerca artistica contemporanea, come la morte, la vita, il sesso, la politica. Il percorso espositivo di "Untitled, 2020. Tre sguardi sull'arte di oggi" si snoda intorno all'allestimento concepito a partire dall'atelier dell'artista inglese #thomashouseago, scelto come simbolo del luogo di creazione per antonomasia: lo studio dell'artista, realizzato nel Cubo disegnato da Tadao Ando, il cuore di Punta della Dogana.

In occasione dell'anticipato disallestimento della #mostra è ancora attivo sino al 27 novembre 2020 il bando lanciato da #palazzograssi – Punta della Dogana per la selezione di un soggetto, pubblico o privato, cui cedere al prezzo simbolico di 1€ sei pezzi di arredo, firmati dall'architetto Jeff Guga e realizzati per l'installazione site-specific della sala espositiva "Lo studio" ispirata all'atelier di #thomashouseago.

Data l'imponenza e l'impossibilità di un riutilizzo da parte dell'istituzione, #palazzograssi ha scelto di promuovere un bando che garantisse una nuova destinazione d'uso collettivo a questi oggetti.

Continua anche il racconto delle mostre di #palazzograssi "Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu" e "Youssef Nabil. Once Upon a Dream" per il momento sospese al pubblico, attraverso contenuti di approfondimento, interviste e conferenze #online disponibili sui canali digitali dell'Istituzione. 

Attività educative

Anche le attività educative di #palazzograssi continuano e inaugurano l'edizione 2020 - interamente #online - di Grand Tour insieme al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma.

Venerdì 20 e sabato 21 novembre parte l'edizione 2020 di uno degli appuntamenti più attesi nella programmazione culturale di #palazzograssi – Punta della Dogana. Grand Tour invita musei e pubblico a seguire tavole rotonde e laboratori proposti ogni anno da un museo europeo invitato. Il programma ideato insieme al MAXXI, ospite dell'edizione 2020, prevede un calendario di due giornate dal titolo "La sfida della distanza", che si compone da un incontro per professionisti del settore, accessibile su invito tramite la piattaforma Zoom e dedicato al tema della mediazione culturale e della sua capacità di coinvolgimento in un contesto digitale, e due laboratori per tutti su iscrizione, che si svolgono su Google Meet e invitano a riflettere sulle nozioni di spazio domestico e di spazio di separazione.

La proposta didattica di #palazzograssi – Punta della Dogana si arricchisce anche di una nuova Masterclass, condotta #online nelle giornate di venerdì 4 e sabato 5 dicembre dall'information designer Federica Fragapane in collaborazione con Marta Foresti, Director di ODI Europe. I partecipanti saranno accompagnati nell'analisi di un progetto di visualizzazione di dati nelle sue molteplici forme, dalla scelta dei temi da rappresentare, all'analisi dei dati legati a tali temi, fino ad arrivare alla rappresentazione visiva.

La partecipazione è gratuita e riservata a chi in possesso degli elementi base della grafica e dell'utilizzo di strumenti digitali come Adobe Illustrator.

18/11/20

Calendario Lavazza 2021

 


Quest'anno sta per finire e ne sta per arrivare uno nuovo e con spirito propositivo la Lavazza presenta il suo nuovo calendario realizzato da diversi fotografi coordinati dell'agenzia Armando Testa.

Il progetto si chiama "The New Humanity" e raccoglie gli scatti di Christy Lee Rogers, Denis Rouvre, Carolyn Drake, Steve McCurry, Charlie Davoli, Ami Vitale, Martha Cooper, David LaChapelle, Martin Schoeller, Joey L., Eugenio Recuenco, Simone Bramante e Toilet Paper.

Il progetto si muove anche con spirito sociale con una vendita speciale di calendari per una raccolta fondo per Save The Children, info nella piattaforma www.charitystars.com 


Scatto di Carolyn Drake