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07/02/17

Doppia inaugurazione alla Fondazione Prada di Milano


Fondazione Prada presenta dal 9 febbraio nella sede di Milano “Slight Agitation 2/4: Pamela Rosenkranz”, il secondo capitolo del progetto espositivo composto da quattro commissioni site-specific che si succedono all’interno della Cisterna e “Extinct in the Wild”, a cura di Michael Wang, negli spazi della galleria Nord.





SLIGHT AGITATION 2/4: PAMELA ROSENKRANZ (9 febbraio – 14 maggio 2017)
  
Curato dal Thought Council della Fondazione  composto da Shumon Basar, Cédric Libert, Elvira Dyangani Ose e Dieter Roelstraete, “Slight Agitation” prosegue con una seconda fase realizzata da Pamela Rosenkranz (Svizzera, 1979). Il suo lavoro segue quello di Tobias Putrih (Slovenia, 1972), mentre Laura Lima (Brasile, 1971) e Gelitin, il collettivo austriaco attivo dal 1993, saranno gli autori delle due successive installazioni.

Il lavoro di Pamela Rosenkranz esplora le modalità attraverso le quali i processi fisici e biologici influenzano l’arte. La sua nuova installazione per “Slight Agitation”, dal titolo Infection, si basa sull’azione di un parassita attivo a livello neurologico, che colpirebbe circa il 30% della popolazione mondiale. Un’imponentemontagna di sabbia è realizzata all’interno dei vasti spazi della Cisterna, creando un confronto con la sua architettura industriale. Il materiale naturale è intriso di una fragranza ottenuta da feromoni di gatto ricreati in laboratorio, capaci di attivare specifiche reazioni di attrazione e repulsione a livello biologico e di influenzare in maniera subconscia il movimento dei visitatori. Una luce verde RGB illumina dall’alto questa enorme massa alterata chimicamente e ne fa evaporare lentamente il profumo.

Dopo l’installazione di Tobias Putrih che riguardava i concetti di gioco, politica ed emancipazione, il capitolo realizzato da Pamela Rosenkranz sviluppa ulteriormente il tentativo del Thought Council di sollecitarereazioni a livello mentale e corporeo e creare esperienze sensoriali e spaziali. Il suo intervento può essere osservato e vissuto a distanze diverse, che modificano la percezione dell’architettura della Cisterna stessa. La pianta circolare dell’installazione e la ricerca scientifica alla base del progetto rimandano indirettamente alla funzione originaria di questo spazio, che in passato ospitava i serbatoi utilizzati per la fermentazione alcolica. La luce verde che filtra attraverso le vetrate della Cisterna trasforma l’intero edificio in una teca, percepita dall’esterno come un oggetto luminoso, creando un effetto che si intensifica con il buio. I visitatori possono quindi avere un’esperienza diretta e personale dell’installazione da diverse prospettive, enfatizzando le qualità formali della Cisterna: la struttura, l’imponenza e l’atmosfera misteriosa. Una sensazione di incertezza causata da una reazione biologica e da una pluralità di contrasti (profumo e odore, caldo e freddo, densità e vuoto, luce e buio) attiva tutti i sensi. L’installazione di Pamela Rosenkranz sviluppa ulteriormente gli obiettivi di “Slight Agitation”, offrendo al pubblico la possibilità di vivere una nuova esperienza coinvolgente e collettiva.


  

EXTINCT IN THE WILD (9 febbraio – 9 aprile 2017)

“Extinct in the Wild”, concepito dall’artista americano Michael Wang (1981), riunisce ed espone all’interno di un habitat artificiale varie specie di flora e fauna non più esistenti in natura, ma che sono coltivate o sopravvivono solo in cattività. Indicati con la dicitura ufficiale “extinct in the wild” (estinto in natura), questi organismi dimostrano l’abbandono forzato di alcune specie del mondo naturale per accedere a quello costruito dall’uomo. Nel progetto “Extinct in the Wild” elementi naturali come piante e animali sono inoltre trasferiti in un contesto espositivo e culturale. In un’epoca caratterizzata dalla nozione di estinzione, queste dislocazioni non rappresentano soltanto delle scelte estetiche, ma costituiscono delle vere e propriestrategie di sopravvivenza.

Michael Wang ha concepito per gli spazi della galleria Nord una mostra costituita da tre strutture in vetro e alluminio con luci artificiali per esporre specie estinte in natura e da una selezione di fotografie. Alcune specie, come il ginco (Ginkgo biloba) sono comuni nella coltivazione, altre, come la cicade blu (Encephalartos nubimontanus), sono tra le più rare del pianeta. Alcuni animali sono sopravvissuti in condizioni artificiali per molti anni, come l’axolotl (Ambystoma mexicanum), una salamandra acquatica scoperta nei canali realizzati dagli antichi Aztechi a Città del Messico dopo essere stati prosciugati per lungo tempo. Lo stramonio arboreo (Brugmansia suaveolens) è una pianta erbacea a fiori bianchi scomparsa dalle foreste sudamericane a causa dell’estinzione delle specie animali che ne distribuivano I semi. Tuttavia, il valore religioso della pianta dovuto alle sue proprietà allucinogene ne ha assicurato la sopravvivenza nella coltivazione tradizionale. Alcune specie, invece, non si sono estinte solo grazie agli eroici sforzi dell’uomo. Ad esempio, la palma della Hawaii (Brighamia insignis), il cui ultimo esemplare in natura è stato registrato nel 2014, è stata salvata dall’estinzione da un gruppo di botanici che ha impollinato le ultime piante esistenti arrampicandosi sulle ripide scogliere oceaniche dell’isola di Kaua’i. La mostra è completata dall’esposizione di 20 fotografie, realizzate dal 2014 a oggi da Michael Wang, che ritraggono diverse specie di flora e fauna e gli habitat originali in cui vivevano prima della loro estinzione in natura.

Michael Wang è uno dei tre vincitori ex-aequo (con Evelyn Simons e Adnan Yldiz) di “Curate Award”, un concorso internazionale promosso dalla Fondazione Prada e da Qatar Museums. Lanciato nel maggio 2013, “Curate Award” ha come obiettivi la ricerca di nuovi talenti nell’ambito della pratica curatoriale e l’apertura di prospettive inedite nella concezione di eventi espositivi. La giuria internazionale ha selezionato i tre progetti nell’agosto 2014 tra numerose proposte provenienti da 63 nazioni.