La luce dai caldi riflessi pare la stessa anche il mare è lo storico Mediterraneo, ma gli spazi sono molto più contemporanei. Effettivamente non siamo a Venezia negli antichi saloni dellaPunta della Dogana o nel maestoso Palazzo Grassi, ma bensì nelle modernissime vaste stanze del Grimaldi Forum del Principato di Monaco, che quest’estate ospitano una selezione della famosissima collezione Pinault.
Lo spazio è invaso da alcuni dei capolavori che questa importante collezione rende disponibile al cosmopolita pubblico dell’elegante Principato.
Maurizio
CATTELAN
François Pinault colleziona opere d’arte da oltre quaranta anni e ha dato vita a una raccolta di circa 3.000 opere che copre un arco temporale dal XX secolo a oggi. Un progetto fondato sia su un impegno duraturo e assoluto nei confronti dei grandi artisti che sulla ricerca costante di nuovi ambiti creativi.
Damien
HIRST The Evangelists
Una passione che il titolo della mostra “Artlovers” pone in risalto nella sua accezione di curiosità e libertà d’espressione.
Takashi
MURAKAMI 727-272 (dettaglio)
Per questa importante occasione ci sono più di quaranta opere, di cui una quindicina non sono mai stati presentati al pubblico in occasione di mostre precedenti.
Le opere proposte sono una summa di diverse generazioni di artisti (dagli anni Sessanta a oggi) e delle più diverse provenienze geografiche (Europa, America, Asia, Medio Oriente). Una piccola sezione delle opere è stata allestita anche nel Palazzo dei Principi, nei suoi spazi aperti al pubblico, si tratta di tre opere degli artisti Thomas Schütte, Subodh Gupta e Urs Fischer.
Rudolf
STINGEL Untitled
L’idea forte della mostra è il percorso tematico che vede l’arte nutrirsi di arte. Da sempre gli artisti traggono ispirazione da opere di altri artisti, loro precursori o contemporanei, un concetto che vale in tutti gli ambiti creativi e in tutte le epoche, dall’Antichità al Rinascimento, pensiamo ad esempio a Picasso costantemente impegnato nelle sue ricerche su Velasquez o Manet.
Piotr
UKLANSKI Untitled (Dancing Nazis)
Artolvers si propone quindi di esplorare i diversi modi in cui “un’opera ne può nascondere un’altra”. Questo può avvenire in modo palese come nell’opera di Zeng Fanzhi, che è la sua versione contemporanea e cinese della Lepre di Dürer, oppure implicito, come nell’appropriazione dei codici della scultura neoclassica - e più nello specifico quella di Canova – nell’autoritratto di Jeff Koons. Il riferimento può essere serio o assumere i contorni di una parodia; può trattarsi di una citazione letterale oppure di una libera ispirazione; può consistere in un’imitazione oppure in una trasposizione in un altro periodo storico, in un altro medium, in un’altra cultura…
Zeng Fanzhi Lepre
L’evento, curato da Martin Bethenod, avrà corso fino al 7 settembre 2014.
Subodh Gupta
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