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06/10/25
Punti e forme ... di Kehnet Nielsen
05/10/25
Abetare, l'accogliente casa di Petrit Halilaj a Borgata Valdibà
Arte pubblica per la Serpentine
Celebre per i suoi dipinti geometrici dai colori vivaci, radicati nella cultura Ndebele sudafricana, la Dott.ssa Esther Mahlangu (nata nel 1935 in Sudafrica) crea opere su larga scala e site-specific da oltre ottant'anni. Ha iniziato a dipingere all'età di dieci anni, imparando dalla madre e dalla nonna le tecniche matrilineari Ndebele e il linguaggio visivo che consisteva nel ricoprire le case con motivi audaci.
Mahlangu utilizza pigmenti naturali mescolati ad argilla, terra e sterco di mucca per dipingere direttamente sulle facciate delle strutture del suo villaggio. Invece di usare stencil e nastro adesivo per realizzare linee e forme, dipinge a mano con piume di pollo e una varietà di pennelli. L'artista lavora anche con colori acrilici su tela, il che le permette di esplorare diverse scale e una tavolozza di colori più ampia.
Umuntu ngumuntu ngabantu , presentato nel giardino della Serpentine North, è il primo murale pubblico dell'artista nel Regno Unito. Dipinto su sedici pannelli di legno, l'opera raffigura forme e motivi Ndebele delineati da bordi neri. Il titolo dell'opera si traduce direttamente dalla lingua Ndebele come "Io sono perché tu sei", sottolineando l'importanza delle comunità e dell'unità tra gli esseri umani e le altre specie viventi.
Le opere di Mahlangu furono esposte per la prima volta a livello internazionale a Parigi, in occasione della fondamentale mostra "Les Magiciens de la Terre " (Maghi del Mondo) alla Grande Halle de la Villette nel 1989. Da allora, ha esposto ampiamente e realizzato un gran numero di murales site-specific, oltre a vasi di ceramica, skateboard, scarpe da ginnastica e altri oggetti di uso quotidiano. Nel 1991, fu la prima donna invitata a dipingere la BMW Art Car, una prestigiosa commissione avviata nel 1975 per creare un design automobilistico unico nel suo genere utilizzando una varietà di tecniche artistiche.
04/10/25
Sindrome di Alice - Elmgreen & Dragset
03/10/25
L' Autunno del mercato dell'arte
02/10/25
36 Biennale di San Paolo
Fino all'11 Gennaio è in corso la Biennale di San Paolo, in Brasile, che è intitolata Not All Travellers Walk Roads – Of Humanity as Practice , un'edizione guidata dal curatore capo Prof. Dr. Bonaventure Soh Bejeng Ndikung insieme al suo team concettuale di co-curatori Alya Sebti, Anna Roberta Goetz e Thiago de Paula Souza, nonché dalla co-curatrice Keyna Eleison e dalla consulente per la strategia e la comunicazione Henriette Gallus. La mostra trae spunto dall'enigmatica poesia Da calma e do silêncio [Di calma e silenzio] della poetessa afrobrasiliana Conceição Evaristo.
La proposta centrale di questa Biennale è quella di ripensare l'umanità come verbo, pratica vivente, in un mondo che richiede di reimmaginare relazioni, asimmetrie e ascolto come base della coesistenza, sulla base di tre frammenti/assi curatoriali. La metafora dell'estuario – un luogo in cui diverse correnti d'acqua si incontrano e creano uno spazio di coesistenza – guida il progetto curatoriale, ispirato alle filosofie, ai paesaggi e alle mitologie brasiliane. Questo concetto riflette la molteplicità di incontri che hanno segnato la storia del Brasile e propone che l'umanità si unisca e si trasformi attraverso un ascolto attento e la negoziazione tra esseri e mondi diversi.
Questa edizione della Biennale di San Paolo è strutturata come un progetto di ricerca che si manifesterà in tre frammenti/assi. Il primo frammento/asse curatoriale promuove la rivendicazione dello spazio e del tempo, cerca di rallentare e prestare attenzione ai dettagli e agli altri esseri che costituiscono il nostro ambiente. Questo frammento si situa all'interno della poesia di Conceição Evaristo " Da calma e do silêncio" ed evoca l'importanza di esplorare i mondi sommersi a cui solo il silenzio della poesia e dell'ascolto poetico possono accedere, accogliendo le differenze e suggerendo una riconnessione con l'ambiente naturale e le sue sottigliezze.
Nel secondo frammento/asse, la Biennale invita il pubblico a riconoscersi nel riflesso dell'altro. La proposta è quella di mettere in discussione ciò che vediamo quando guardiamo noi stessi e gli altri, confrontandoci con le barriere e i confini delle nostre società. Questo frammento si colloca all'interno della poesia del poeta haitiano René Depestre " Une Conscience En Fleur Pour Autrui" ed esplora l'interconnessione delle esperienze, proponendo una convivenza più attenta ai bisogni collettivi.
Infine, il terzo frammento/asse si concentra sugli spazi di incontro – come gli estuari che sono spazi di incontri multipli, non solo l'incontro di acqua dolce e salata, ma anche l'incontro del cosiddetto nuovo mondo da parte degli schiavi rapiti dall'Africa. Questo frammento riflette sulla colonialità, le sue strutture di potere e le sue ramificazioni nelle nostre società odierne. Questa riflessione si basa sul movimento del manguebit e sul suo manifesto "Granchi con cervello", inteso come rappresentazione del cosiddetto cervello sociale collettivo. La storia del Brasile, segnata dalla fusione di popoli indigeni, europei e africani schiavizzati, è un microcosmo delle asimmetrie di potere che ancora persistono. In questa direzione, la mostra esplora il modo in cui culture e società affrontano queste differenze e creano nuovi percorsi di convivenza e bellezza, come manifestato in " L'intrattabile bellezza del mondo" di Patrick Chamoiseau ed Édouard Glissant .
01/10/25
Pleas of Resistance
30/09/25
20° ArtVerona
Fra pochi giorni prende avvio una nuova edizione di ArtVerona, dal 10 al 12 ottobre 2025, nei padiglioni 11 e 12 di Veronafiere, siamo alla sua 20ª edizione, un traguardo che celebra vent’anni di crescita della manifestazione all’insegna del dialogo proficuo tra arte, cultura e territorio.
Con 143 espositori, grazie alla collaborazione con ANGAMC, la fiera rafforza il proprio ruolo nel sistema dell’arte moderna e contemporanea in Italia, mettendo al centro i temi Conversazione e scrittura come approccio curatoriale e filo conduttore.
Sotto la nuova direzione artistica di Laura Lamonea, ArtVerona si presenta come un soggetto che rinsalda il rapporto tra fiera e città, creando connessioni tra gallerie, artisti, collezionisti e le principali istituzioni, quali il Comune di Verona e Fondazione Cariverona, intrecciando il patrimonio storico e culturale con le visioni del presente. La manifestazione si estende nella città attraverso l’arte, che diventa un’occasione di incontro e partecipazione.
La fiera supera quest’anno la tradizionale divisione tra i padiglioni, dando vita a un vero e proprio dialogo tra moderno e contemporaneo.
Alla Main Section e alle Editorie si affiancano quest’anno quattro nuove sezioni. Questa nuova visione si concretizza nel Padiglione 11, da sempre dedicato agli artisti del ‘900, con la presenza di due segmenti espositivi inediti: Pittura ORA, a cura di Leonardo Regano, focalizzata sulla pittura e il disegno del presente ed Effetto Sauna, a cura di Laura Lamonea, che invita le gallerie a mettere a confronto artisti già affermati con artisti non ancora rappresentati nel mercato. Oltre alle gallerie della Main Section, il Padiglione 12 accoglierà due sezioni: Steps, a cura di Giulia Civardi, rivolta a giovani gallerie e spazi sperimentali attivi da non più di otto anni, e Video? Avete detto video?, a cura di Élisa Ganivet e Laura Lamonea, un tributo al teorico Philippe Dubois e alla complessità del linguaggio delle immagini in movimento.
Le gallerie internazionali delle sezioni saranno presenti in una modalità inedita all’interno della sala cinema collocata al centro del padiglione.
Nel contesto contemporaneo in cui i confini si fanno sempre più sfumati e la mobilità è la parola d’ordine, ArtVerona sceglie di accogliere i visitatori in un luogo capace di dare spazio a forme espressive a volte marginali nei contesti fieristici – opere video, video performance – attraverso un dispositivo agile in grado di connettere proposte artistiche internazionali.
La sala cinema sarà uno spazio dedicato inoltre alle proiezioni di opere provenienti da collezioni pubbliche e private di rilievo internazionale tra cui Museion di Bolzano, CNAP di Parigi, MART di Trento e Rovereto.
Il Padiglione 12, nell’ottica di favorire l’emersione di nuovi talenti, ospiterà PRIMA, atelier studio d’artista, un progetto speciale interamente dedicato a giovanissimi artisti ancora nel pieno del loro percorso formativo, selezionati in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Verona e con CONTEMPORALIS – Association Amis Art Contemporain France – Italie basata a Parigi, che si farà carico di individuare alcuni talentuosi giovani artisti provenienti dalle più prestigiose scuole d’arte francesi, tra le quali l’École nationale supérieure des Beaux-Arts di Parigi e l’Ecole des Arts Décoratifs di Parigi.
Infine, lo spazio dedicato alle Editorie, che raccoglie riviste di settore ed editori specializzati.
Il programma aperto al pubblico, nel corso dei tre giorni in fiera, si comporrà di performance, proiezioni e talk e sarà l’occasione per mettere in conversazione collezioni museali e collezioni private, curatori di residenze e protagonisti di progetti di scambio internazionale. Una radio mobile, un’arena per la discussione, la sala cinema: saranno i dispositivi presenti per costruire nuovi dialoghi e attivare la partecipazione. Tra questi, RADIJO MUSIKII, una radio online trasmessa in diretta con una postazione mobile per interviste itineranti, a cura di Edizioni Brigantino (Valentina Lucchetti e Canedicoda) che presenterà, inoltre, un programma di performance. Libreria, a cura di Frab’s, dedicata alle riviste interdisciplinari sarà presente nella hall di ingresso della fiera. Entrambi gli spazi sono progettati dal collettivo di architetti Cookies.
A rendere l’esperienza in fiera ancora più accogliente contribuiranno due partner tecnici: Artemide, con una scelta di lampade che valorizzano gli ambienti, e Moroso, con i suoi arredi iconici.
Con la ventesima edizione si arricchisce il panorama dei riconoscimenti, con nuovi premi dedicati alle sezioni speciali pensati per offrire risorse concrete e opportunità di crescita ad artisti e gallerie. Nasce il Premio Villa Filanda Antonini, che sosterrà le proposte artistiche di Effetto Sauna attraverso una residenza per artisti. Il premio MZ Costruzioni, nato nel 2019, permetterà uno scambio tra arte e impresa offrendo un percorso di residenza.
Con lo storico fondo di acquisizione della fiera, A Disposizione, Veronafiere per l’arte, e i consolidati Premio Zenato Academy, Premio Casarini DueTorri Hotel per la Pittura Under 40, Premio Fondazione The Bank per la pittura contemporanea, Premio Massimiliano Galliani per il Disegno Under 40, Premio Display, Premio stARTup e Sustainable Art Prize, i premi dell’edizione 2025 sono in totale dieci, confermando ancora una volta l’impegno della fiera nel supporto al sistema dell’arte contemporanea.
Ai padiglioni espositivi e al programma pubblico si aggiungono i progetti speciali in collaborazione con istituzioni pubbliche e private sul territorio che attivano nuove occasioni di incontro con il pubblico in fiera e di dialogo con luoghi di cultura della città di Verona.
In fiera sarà presentato il lavoro di Rachele Maistrello, vincitrice della seconda edizione del Tomorrows UniCredit residency and production award, prestigioso premio sostenuto da UniCredit, ideato, organizzato e promosso da Urbs Picta, con la curatela di Jessica Bianchera e la collaborazione di Fondazione Cariverona, Contemporanea – Università di Verona e Veronafiere S.p.A. – ArtVerona.
Il ricco programma degli eventi in città vede la riapertura di Palazzo Forti con la mostra The Then About As Until, un progetto di Video Sound Art Festival, a cura di Laura Lamonea; l’installazione visiva Una distanza senza rive di Enrique Ramírez all’ex Dogana di fiume, a cura di Pascale Cassagnau e Laura Lamonea; la mostra Wounded Words Wounding Words, curata da Marta Cereda presso la Biblioteca Capitolare; Autogeografie: tu fai le foto, ma sei parte del paesaggio presso la Rondella delle Boccare, un progetto a cura di Thomas Ba realizzato in collaborazione con l’ufficio Conservazione e valorizzazione sito UNESCO e Cinta Muraria, gli artisti Lorena Bucur e Davide Zulli e il coinvolgimento di un gruppo di studenti dell’I.T.C. Marco Polo di Verona; la mostra Folding, Flexing and Expanding, in programma a Palazzo del Capitanio, promossa da Fondazione Cariverona con Urbs Picta e il Museo del Contemporaneo dell’Università di Verona, a cura di Jessica Bianchera e Domenico Quaranta; l’installazione Udatinos – Sensibili all’acqua ideata da Oriana Persico, promossa da Fondazione Cariverona e Urbs Picta in collaborazione con Museo del Contemporaneo e Musei Civici di Verona | Museo di Storia Naturale.
A cura di Nicola Giuliani, il progetto It sounds like another word si baserà su una serie di interventi sonori e performativi, instaurando un dialogo tra le mostre in città e il suono come strumento di rigenerazione, che restituisce voce ai luoghi.ArtVerona crea sinergie con alcuni dei principali brand nel portafoglio di Veronafiere, tra cui Marmomac e Vinitaly. Durante i giorni di ArtVerona sarà possibile visitare tre iniziative, tra cui la mostra Axis Mundi che presenta le sculture dell’artista e designer Raffaello Galiotto al Museo di Storia Naturale; le sculture di Mattia Bosco saranno protagoniste di Piazzetta Navona, nel centro storico di Verona, grazie alla collaborazione con la galleria Atipografia di Arzignano (VI) e l’azienda Tosco Marmi; mentre il Silos di Levante del Polo Santa Marta ospiterà Julia Carrillo Sole Pioggia Vento, Dario Picariello Sotto il silenzio del tempo e di Lu Yidan Spazio parallelo, tre rassegne di Zenato Academy e curate da Luca Panaro.
27/09/25
Conan da record
Col record di di 13,5 milioni di dollari, da Heritage Auctions a Dallas, il dipinto dell’illustratore newyorchese Frank Frazetta (1928 - 2010) pone uno nuovo sguardo sul mondo dell'illustrazione e del fumetto che in questi ultimi decenni sta conquistandosi sempre più uno spazio nel mondo dell'arte.
Frank Frazetta è stato un grande e importante illustratore per manifesti da film ma non solo, ora il suo lavoro ha raggiunto un record che pongono il suo lavoro in ambiti più culturali ed economici e che come già è successo per altri "illustratori" vengo attirati nel sistema del mercato dell'arte.
26/09/25
Art Collaboration Kyoto
25/09/25
Keith Haring alla Gladstone Gallery
24/09/25
Raffaello Poeta Sublime
Image: Raphael (Raffaello di Giovanni Santi) (Italian, 1483–1520). The Virgin and Child with Infant Saint John the Baptist in a Landscape (The Alba Madonna), ca. 1509-11. Oil on canvas (transferred from wood). National Gallery of Art, Washington, D.C., Andrew W. Mellon Collection (1937.1.24). Courtesy National Gallery of Art, Washington
Il titolo "Raffaello: Sublime Poeta" annuncia la grande mostra che Metropolitan Museum of Art, realizzerà dal 29 marzo al 28 giugno 2026 a New York.
Sarà la prima mostra completa e internazionale di prestiti negli Stati Uniti dedicata a Raffaello (Raffaello di Giovanni Santi; 1483-1520), considerato uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Questa mostra storica esplorerà l'intera portata della sua vita e carriera, dalle origini a Urbino ai suoi prolifici anni a Firenze, dove iniziò ad affermarsi come pari di Leonardo da Vinci e Michelangelo, fino al suo ultimo decennio alla corte papale di Roma. Riunendo oltre 200 tra i più importanti disegni, dipinti, arazzi e opere d'arte decorativa di Raffaello, provenienti da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, la mostra offrirà una nuova prospettiva su questa figura chiave del Rinascimento italiano, presentando i suoi celebri capolavori accanto a tesori raramente esposti per rivelare una mente straordinariamente creativa.
"Questa mostra senza precedenti offrirà uno sguardo innovativo sulla genialità e l'eredità di Raffaello, un vero titano del Rinascimento italiano", ha dichiarato Max Hollein, Direttore e Amministratore Delegato del Met, Marina Kellen French. "I visitatori avranno un'opportunità eccezionalmente rara di ammirare la straordinaria gamma del suo genio creativo attraverso alcune delle opere più iconiche e raramente prestate dall'artista da tutto il mondo, molte delle quali mai esposte insieme prima."
Tra i pezzi forti ci saranno la Madonna col Bambino e San Giovannino in un paesaggio (Madonna d'Alba) della National Gallery of Art, uno degli esempi più emblematici della maestria di Raffaello negli ideali di armonia e bellezza classica dell'Alto Rinascimento, che sarà affiancato dai suoi disegni preparatori provenienti dal Museo di Belle Arti di Lille e dal Ritratto di Baldassarre Castiglione, ora al Louvre, ampiamente considerato uno dei più grandi ritratti dell'Alto Rinascimento.
Tra i finanziatori figurano l'Accademia Carrara (Bergamo), Albertina (Vienna), Ashmolean Museum (Oxford), British Museum (Londra), Galleria Borghese (Roma), Gallerie Nazionali Barberini Corsini (Roma), The Duke of Devonshire and Trustees of the Chatsworth Settlement (Chatsworth), Galleria Nazionale delle Marche (Urbino), Galleria Nazionale dell'Umbria (Perugia), Kupferstichkabinett (Berlino), Louvre (Parigi), Fondazione Brescia Musei (Brescia), National Gallery (Londra), National Gallery of Art (Washington, D.C.), Museo Nazionale di Capodimonte, Palais des Beaux-Arts (Lille), Patrimonio Nacional de España (Madrid), Pinacoteca Comunale di Città di Castello, Pinacoteca Nazionale (Bologna), Prado (Madrid), Städel Museum (Francoforte), Szépmüvészeti Múzeum (Budapest), Gallerie degli Uffizi (Firenze), ed tra gli altri, i Musei Vaticani.
"Il percorso durato sette anni per realizzare questa mostra è stata un'occasione straordinaria per riformulare la mia comprensione di questo artista monumentale", ha affermato Carmen Bambach, curatrice di Marica F. e Jan T. Vilcek presso il Dipartimento Disegni e Stampe del Met. “È un'entusiasmante opportunità di entrare in contatto con la sua personalità artistica unica attraverso la potenza visiva, la profondità intellettuale e la tenerezza delle sue immagini.
Sebbene abbia vissuto solo 37 anni, Raffaello raggiunse un tale successo come pittore, scenografo e architetto da essere considerato l'apice della perfezione artistica per secoli dopo la sua morte. Figlio di un pittore e di un poeta, Raffaello entrò in contatto con i più importanti scrittori e pensatori della sua epoca a Roma, dimostrando una sensibilità poetica che affascinò i suoi contemporanei e le generazioni successive. Unendo ambizione e lirismo, creò opere dotate sia di spessore intellettuale che di profondità emotiva, una dote necessaria nel complesso panorama politico delle corti rinascimentali.
La mostra si svilupperà approssimativamente cronologicamente, ripercorrendo la vita e la carriera di Raffaello, con sezioni tematiche incentrate sullo sviluppo delle sue idee e delle sue immagini. Saranno incluse anche recenti scoperte scientifiche. Presentando disegni in relazione a dipinti e opere realizzate con altri media, la presentazione dimostrerà la prodigiosa versatilità e il processo creativo di Raffaello. Le composizioni figurative Nei suoi dipinti, disegni, bozzetti per arazzi e stampe, Raffaello si rivela un narratore senza pari, e questa mostra presterà particolare attenzione alla sua rappresentazione delle donne, dall'uso pionieristico di modelle nude alle sue delicate raffigurazioni della Madonna col Bambino.
Lo sponsor principale della mostra è Morgan Stanley.
I finanziamenti principali sono forniti da Kenneth C. Griffin e Griffin Catalyst, e da Jessie e Charles Price.
Un significativo supporto è fornito dalla Richard Riney Family Foundation, dalla Ing Foundation e da Anthony W. e Lulu C. Wang.
Ulteriore supporto è fornito da Julie e David Tobey, Barbara A. Wolfe, Gilbert e Ildiko Butler, e Ann M. Spruill e Daniel H. Cantwell.
23/09/25
Uniqlo + Kaws
L'amicizia fra il marchio Uniqlo e lo street artist si era già avvita con alcune collaborazione per i prodotti di maglieria, ma ora Kaws è stato invitato ad essere il primo artist in residence.
Un progetto che vuole rimodulare questa rapporto per sviluppare lo spirito LifeWear, del noto marchio giapponese.
Sarà un percorso a 360 gradi che toccherà non solo l'idea di mostra ma proprio i diversi aspetti del fare creatività in codivisione.
A breve vedremo i reali sviluppi di questo innovativo modo di riconsiderare il fare artistico.
22/09/25
Portikus, What Are You Thinking
È una domanda apparentemente semplice, persino informale, che tutti abbiamo sentito e probabilmente posto. Ci coglie a metà del pensiero, prima che l'intenzione si sia formata e il linguaggio si sia stabilizzato. E sebbene indichi apertura, porta con sé un presupposto implicito: che ogni pensiero debba essere reso leggibile, condivisibile e, soprattutto, significativo. Questa esigenza riflette una condizione più ampia del nostro tempo: un crescente imperativo di auto-rivelazione.
La mostra What Are You Thinking trae spunto dal fondamentale saggio di Susan Sontag " Contro l'interpretazione" (1964), che sfida la coazione a imporre un significato alle opere d'arte, a trasformare i materiali in metafore e i gesti in argomentazioni. Sontag sosteneva che l'atto dell'interpretazione, quando eccessivamente enfatizzato, priva l'arte della sua immediatezza e del suo impatto sensuale, spingendoci invece a recuperare i nostri sensi, a cogliere le opere d'arte così come sono: dense e ambigue.
"What Are You Thinking" è accompagnato da una pubblicazione gratuita sviluppata in collaborazione con gli artisti e i loro eredi, estendendo la natura aperta della mostra alla stampa. Composto da scritti d'artista, frammenti poetici e testi storici, il materiale non offre una conclusione, ma auspicabilmente riflessioni in corso.
21/09/25
Lisa Oppenheim alla Tanya Bonakdar Gallery
Negli ultimi vent'anni, Lisa Oppenheim ha sviluppato un corpus di opere che affonda le sue radici nel campo della fotografia, indagandone al contempo i margini e le storie spesso trascurati. Per " Ourselves and the Expression of Ourselves" , Oppenheim trasforma e incarna la pratica di uno degli artisti più noti ed enigmatici del XX secolo, la cui poliedrica carriera ha attraversato quasi ottant'anni: Edward Steichen (nato Edouard Jean Steichen, 1879, Lussemburgo — 1973, Redding, Connecticut).
Steichen, fotografo, designer, curatore e ibridatore di fiori, era noto per il suo lavoro che introdusse Cézanne e l'avanguardia europea in America con Alfred Stieglitz alla 291 Gallery nei primi anni del XX secolo. La sua influenza si estese attraverso diversi formati e decenni, tra cui la collaborazione con Stieglitz alla pubblicazione Camera Work , lo sviluppo della fotografia aerea durante la Prima Guerra Mondiale e la direzione dell'US Naval Photographic Institute durante la Seconda Guerra Mondiale, la progettazione di tessuti rivoluzionari per Stehli Silks e la direzione dei dipartimenti di fotografia di Condé Nast e del Museum of Modern Art. L'opera d'arte totale di Steichen, The Family of Man , fu esposta per la prima volta al MoMA e successivamente girò il mondo per altri otto anni, esistendo ora come libro dal titolo omonimo, in stampa continuativa dall'inaugurazione della mostra nel 1955. Attraverso tutte queste iniziative, Steichen mantenne una pratica di selezione floreale. Per la prima volta, espose i Delphinium ibridati nella sua fattoria del Connecticut al MoMA in una mostra del 1936 che durò solo una settimana. Questo è quanto si legge nel comunicato stampa della mostra: "Sebbene il signor Steichen sia ampiamente noto per la sua fotografia, questa è la prima volta che i suoi Delphinium vengono esposti al pubblico. Sono varietà originali, prodotte con la stessa creatività delle sue fotografie".
In una nuova serie di stampe fotografiche, Oppenheim fa rivivere una varietà di iris ormai estinta chiamata Monsieur Steichen, creata nel 1910 da un botanico dilettante in omaggio a Steichen. Non si conoscono fotografie di Monsieur Steichen, né esemplari esistenti del fiore. Le opere di Oppenheim riportano in vita questo fiore utilizzando tecniche fotografiche di due epoche molto diverse: il trasferimento di colore, che Steichen stesso utilizzò negli anni '30 e '40, e l'intelligenza artificiale. Attraverso la tecnologia dell'intelligenza artificiale, Oppenheim ha creato immagini di ibridi ipotetici fondendo immagini delle due varietà di iris originariamente utilizzate per creare Mons. Steichen. Ha poi prodotto stampe analogiche delle immagini generate dall'intelligenza artificiale utilizzando il processo laborioso e quasi del tutto obsoleto del trasferimento di colore. Utilizzando le sue combinazioni di colori "scorrette", Oppenheim crea una vasta gamma di possibili "Mons. Steichen" che esplorano i concetti di verosimiglianza genetica e fotografica.
Una serie di paraventi esplora i disegni tessili di Steichen, creati da lui a partire da fotografie in bianco e nero di oggetti e motivi di uso quotidiano come elettricità statica, ghiaia, motivi floreali e immagini microscopiche di vita organica. In collaborazione con la stilista Zoe Latta, Oppenheim ha sviluppato una collezione di nuovi tessuti basati su fotografie scattate da Steichen ma che Stehli Silks non ha poi prodotto come tessuti. Oppenheim "ibrida" i paraventi con i suoi studi fotografici su Steichen , combinando fotografie scattate negli archivi di Steichen con esperimenti fotografici condotti nella sua camera oscura, in modo che ogni paravento sia una mini-narrazione visiva che offre spunti sia sulla biografia di Steichen, così come interpretata da Oppenheim, sia sulla sua pratica creativa.
20/09/25
Cactus
Una rassegna di forme semplici, figure frattali, colori tenui, tenui o vibranti, gusci spinosi, lanuginosi, ispidi o cerosi, organi carnosi e vellutati, architetture stravaganti, cactus e piante succulente sono stati oggetto di fascino per secoli.
Presenti spontaneamente nella "zona torrida" del nostro globo e indicatori di aridità, i cactus costituiscono un oggetto di studio ideale per comprendere la progressiva diffusione dell'abbondanza della flora tropicale in Occidente attraverso spedizioni, esplorazioni e l'esplosione dell'orticoltura nel XIX secolo . Scosse, con la loro stravaganza, la nostra rappresentazione delle piante, queste piante furono rapidamente riprodotte in numerose opere botaniche ed entrarono nelle collezioni di giardini prestigiosi. Queste piante, apparentemente facili da coltivare, vengono collezionate e sono all'origine di giardini straordinari dalla California alle Canarie, passando per la Riviera.
L'estetica dei cactus ha affascinato molti artisti, in particolare all'inizio del XX secolo e in particolare nel periodo tra le due guerre. La loro originalità, a volte evocativa, ha reso i cactus e altre piante succulente figure trasgressive e ispiratrici per architetti, fotografi, designer, ma anche artisti e creatori, e persino registi che hanno popolato i loro decori con le loro grafiche iconiche. Poche famiglie di piante sono state oggetto di così tante trasposizioni artistiche. La mostra offre una panoramica ampia, creando un dialogo tra opere diverse come un film di Eisenstein, un appendiabiti Gufram e un disegno realizzato da David Hockney su un iPad! Per l'occasione sono riunite più di 200 opere: tesori botanici, archivi, dipinti, disegni, sculture, fotografie, installazioni, spezzoni di film e oggetti di design...
Passando progressivamente dal registro scientifico a un'esposizione artificiale, a tratti strana, persino minacciosa, la mostra esce dagli spazi ristretti del museo per proseguire nei giardini di Villa Sauber, trasformati per l'occasione in uno spettacolare giardino di cactus grazie all'aiuto del Giardino Esotico di Monaco.
Scenografo: Jasmin Oezcebi
Con Kaïs Aïouch & Chahine Fellahi, Ghada Amer, Ziad Antar, Aurel Bauh, Max Beckmann, Katinka Bock, Bernard Boutet de Monvel, Constantin Brancusi, Brassaï, Maurizio Cattelan & Pierpaolo Ferrari, Philippe Chancel, Julian Charrière, Ali Cherri, Étienne Clerissi, Barbara Crane, Martin Creed, Léon Diguet, Robert Doisneau, Guido Drocco & Franco Mello con Paul Smith, Latifa Echakhch, Sergueï Eisenstein, Ger van Elk, Emeric Feher, Alain Fleischer, Henri Foucault, Jean-François Fourtou, Michel François, Francesca Gabbiani & Eddie Ruscha, Maurizio Galante & Tal Lancman, Flor Garduño, Chris Garofalo, Lina Ghotmeh, Domenico Gnoli, Julio González, Florence Henri, Nathanaëlle Herbelin, David Hockney, Larry Jordan, Florentine e Alexandre Lamarche-Ovize, René Lalique, Romain Laprade, Fernand Léger, Jochen Lempert, Eli Lotar, Man Ray, Hilton McConnico, Mathurin Méheut, Cristina de Middel, Richard Laurence Misrach, Serge Mouille, Stéphane Passet, Michelangelo Pistoletto, Bernard Plossu, Albert Renger-Patzsch, Pierre-Joseph Redouté, Ed Ruscha, Yann Sérandour, Shimabuku, Louis de Sigaldi, Philippe Starck, Simon Starling, Johannes Steidl, André Steiner, Wolfgang Tillmans, Henri Tracol, Oriol Vilanova, Yannick Vu, Ossip Zadkine, Ding Zhang, Willy Zielke…