Una piccola riflessione sulla recente apertura dell'opera di Land Art «City» accessibile al pubblico dallo scorso 2 Settembre.
Interessante notare come cambiano i concetti e i valori, fare un'opera nell'ambiente naturale negli anni sessanta era un gesto innovativo e cultura mentre oggi avviare un progetto artistico in una landa desolata, oggi è puro vandalismo ambientale.
Questa pare la sensazione del ciclopico lavoro iniziato negli anni '60 da Michael Heizer, in un processo che prendeva le mosse dai concetti della Land Art. Oggi il suo lavoro pare solamente l'ennesimo esempio di dispotismo maschile sull'ambiente, lo stesso si potrebbe dire del più modaiolo vulcano di James Turrell.
Ovviamente il sistema dell'arte che punta al mercato e non sicuramente alla cultura elogia questi come una grande eventi, mentre mi pare l'ennesimo esempio di sperpero di soldi alla vanagloria di un attimo di celebrità.
Ma sarà il tempo a farci capire dov'è il buon senso...