Appena reduce dall’assegnazione del premio internazionale
Leo Award 2019 proposto dall’Independent Curators International (Ici) di
New York, che sarà consegnato in autunno, la collezionista Patrizia Sandretto
Re Rebaudengo apre i suoi spazi torinesi con quattro belle articolate
proposte espositive.
Si
inizia con la ricerca di Tai Shani
con un nuovo capitolo del suo progetto Dark Continent, una grande scultura e
una serie di video narrrativi, che prendono spunto dal testo proto-femminista
di Christine de Pizan del 1405, The Book of the City of Ladies.
Ci si immerge poi nella intima e sensuale pittura di
Michael Armitage, per la prima volta proposta in Italia, dove un quotidiano
irreale prende fisicità su campiture astratte.
Si prosegue col progetto “Monowe” di Ludovica Carbotta
che per la prima volta viene proposto nelle sue diverse fasi, in un corale
anticipo ai progetti che proporrà alla prossima Biennale di Venezia. Una
pluralità di forme, tra scultura e architettura, costituiscono un
ipotetico universo per singole individualità.
Si conclude con la mostra immersiva “Capriccio 2000” la residenza
delle tre curatrici invitate dalla FSRR, una iniziativa lodevole che si svolge
da tredici anni, ad esplorare il territorio artistico italiano, quest’anno
erano Rosa Tyhurst, Jeppe Ugelvig, Hannah Zafiropoulos accompagnate da Lucrezia
Calabrò Visconti. Il progetto è un rarefatto
ambiente che miscela i lavori di Dafne Boggeri,
Caterina De Nicola, Andrea De Stefani, Lorenza Longhi, Andrea Magnani, Michele
Rizzo e Giuliana Rosso.
Nell’area del bookshop sono anche presenti alcuni scatti
evanescenti di Patrizia Mussa della serie “The Time Lapse”.